giovedì 29 dicembre 2011

229. Un filo d'Arianna per la Dviri (estratto)

29 dicembre 2011
"Nei giorni scorsi, in Israele, in molti hanno protestato contro il fanatismo religioso e per mantenere il carattere liberale e democratico dello Stato. 
Aliaa Elmahdi, la blogger egiziana di arebelsdiary.blogspot.com, nuda sul web, viene coperta di insulti: come una sirena tentatrice la giovanissima mi ha fatto entrare nel suo mondo e in quello dei suoi compagni, dei giovani egiziani arrabbiati, ormai tutti come spariti dalle piazze egiziane dopo la vittoria dei fratelli musulmani e dei salafiti nel primo e secondo turno di elezioni parlamentari.
Ogni giorno torno alla pagina del suo blog per vedere se è ancora lì, se non l'hanno oscurata: da Facebook è sparita e dal 23 ottobre tace. Ma finché esiste mi sento più tranquilla: si definisce laica, liberale, femminista, vegetariana, individualista, ha 20 anni e spiega alla CNN che gli adesivi gialli di alcune pose rappresentano "la censura sulla nostra conoscenza, la nostra espressione e la nostra sessualità", e sulla sua pagina che il suo è "un grido contro la società della violenza, del razzismo, della molestia sessuale e dell'ipocrisia", in un Egitto in cui si moltiplicano le donne coperte con il hijiab o il niqab nonché gli stupri e le molestie sessuali. 
E Or Tepler, israeliana, 28 anni, su Facebook ha fatto incontrare 40 ragazze israeliane che hanno posato nude per una foto di gruppo che reca in primo piano la scritta in arabo ed ebraico "sostegno ad Aliaa Elmahdi dalle sorelle israeliane": anche le sorelle israeliane hanno di che preoccuparsi da quando la loro bellezza, così libera e sfacciata a Tel Aviv, è sempre più rara a Gerusalemme, dove si può scegliere di viaggiare in bus "segregati", uomini davanti, donne e bambini dietro, e dove dai cartelloni pubblicitari sono sparite le donne per non "offendere la sensibilità" dei religiosi. Il conflitto tra il mondo religioso e quello laico è in atto. E poco importa quale sia la religione. 
Aliaa è ancora lì. E al blog si sono aggiunte foto, disegni e vignette di simpatizzanti dal mondo intero." 
compendio da manuela dviri / israel day by day

mercoledì 28 dicembre 2011

228. Gnocchi di zucca della Enza

Cannella 1 pizzico / Nocemoscata 1 pizzico / Farina 180 gr / Patate 350 gr / Pepe a piacere / Sale q.b. / Uovo 1 / Zucca in polpa 350 gr / Burro e salvia q.b. La Saporita può sostituire cannella e nocemoscata e il condimento può essere anche ghee.
Accendi il forno a 180°. 
Taglia la polpa di zucca a fette piuttosto grossolane, e per ammorbidirle, infòrnale per circa 20-25 minuti su una placca o teglia rivestita con carta-forno. Una volta cotta estraila dal forno e una volta tiepida passala al setaccio o al mulinetto. Nel frattempo avrai messo a lessare le patate con tutta la buccia in acqua salata: a cottura, scolale e sbucciale tiepide e poi passale come la zucca.
Aggiungi alle 2 puree riunite in una terrina la farina, l’uovo, la cannella, la noce moscata, il sale e il pepe. Impasta bene il tutto fino ad avere un composto omogeneo, liscio ma non duro.
Porta a bollore una grande pentola d’acqua, e intanto, su una spianatoia o un vassoio, forma dall’impasto bastoncini lunghi che taglierai a pezzetti grossi come nocciole: l’atto finale prima della lessatura sarebbe la rigatura degli gnocchi fatta coi rebbi d’una forchetta.
Una volta pronti tutti quanti gèttane una porzione per volta nell’acqua bollente, attendendo che vengano a galla per scolarli con una schiumarola. Per condirli, burro o olio caldo dove si saranno dorate foglie di salvia o basilico. Facoltativo il formaggio grattato.

martedì 29 novembre 2011

227. COMPENDIO DELL’ADDIO A LUCIO MAGRI, L’UOMO A SINISTRA DELLA SINISTRA

da Repubblica / Fatto Quotidiano / il manifesto

Lucio Magri, nato a Ferrara nel ’32, già dagli anni ’50 giornalista e politico, approda prima del ’60 al PCI e ne viene espulso nel 1969, per la critica alla strategia del Partito, con lo shock dell’invasione sovietica della Cecoslovacchia, assieme al gruppo de “il Manifesto”, che aveva fondato come periodico nello stesso anno. Ma per lui nel ’79 Berlinguer che va ai cancelli della Fiat, in appoggio a un movimento destinato a perdere, era determinato, senza Luciano Lama ma con la base popolare del Partito: poi con fasi diverse resta in parlamento fino al ’95. Ora a casa Magri nulla pare fuori posto, la collezione del Manifesto vicina a quella dei fascicoli di cucina. Intorno al tavolo di legno chiaro la sua famiglia allargata, Famiano Crucianelli e Filippo Maone, amici sin dai tempi del Manifesto, Luciana Castellina, compagna di sentimenti e politica per un quarto di secolo. Valentino Parlato non c'è. In cucina Lalla, la cameriera sudamericana, prepara il Martini con cura. Aspettando che qualcuno dica che Lucio non c'è più. Da qui s'è mosso venerdì sera diretto in Svizzera, vicino a Zurigo, dal suo amico medico. L'aveva già fatto una volta, forse 2. Però era sempre tornato, non convinto fino in fondo: domenica mattina rassicura gli amici. "Ma no, non preoccupatevi, torno domani". La sera, un tono più affannato e indecifrabile. Lunedì mattina appare sereno, lucido, determinato. Ha scelto. Poi basta chiudere gli occhi. L'ultima telefonata nel pomeriggio, poi il silenzio. Una depressione vera, incurabile. Un buio provocato da un intreccio di ragioni, pubbliche e private. Sul fallimento politico - conclamato, evidentissimo - s'era innestato il dolore privato per la perdita di una moglie molto amata, Mara, suo filtro col mondo. Lucio non sapeva usare bancomat né cellulare, si racconta. Mara oggi sorride dalle fotografie, in color ciclamino nel giorno delle nozze. Un vuoto che Magri riempie in questi anni con le ricerche per il suo ultimo libro, una possibile storia del Pci. Non a caso titola “Il sarto di Ulm”, il sarto di Brecht che si sfracella a terra perché non sa volare, ucciso da un'ambizione troppo grande per i suoi contemporanei. Anche Magri voleva volare e cambiare il mondo, che negli ultimi anni gli appariva un segno intollerabile del fallimento di un’utopia: per la constatazione amarissima della separazione tra sé e la realtà ha deciso di tagliarsi le ali da sé, evitando agli amici lo spettacolo del sangue sul selciato. Aspettando l'ultima telefonata, a casa Magri: Lalla va a fare la spesa per il pranzo, ha ricevuto le ultime disposizioni dal padrone di casa. È stata lei ad assistere Mara nei 3 anni di agonia per il tumore, e poi ha visto spegnersi lui, quasi blindato in casa. Ogni tanto qualche amico. “Che fai, ti lasci andare proprio ora? Ora che esce l'edizione inglese del tuo libro? Dài, c'è ancora da fare.” Ma lui non era convinto. Lucido e razionale, fino alla fine. E poi s'era spenta la sua stella, così scrive anche nell'ultima lettera ai compagni. Arriva Valentino Parlato, invecchiato improvvisamente di 10 anni, accolto con calore. Ancora niente. Ricordi privati e ricordi pubblici, grande giocatore di scacchi, grande sciatore, politico generoso che preparava i documenti e nascondeva la sua firma. Non era un vanesio, non era un mondano. Dietro alla sua foto più seducente, una dedica asciutta. "A Emma, il suo nonno". Neppure Emma, la bambina di sua figlia Jessica, è riuscita a fermarlo. Poi la telefonata. Ultimo capitolo di una vita ora davvero finita che ha segnato per anni il mondo politico e giornalistico della sinistra italiana. L'ultimo viaggio verso Recanati, dove sarà sepolto vicino alla sua Mara. Luciana Castellina s'appoggia allo stipite della porta, tramortita. Il tempo dell'attesa è concluso, comincia quello del dolore. -28/29 novembre 2011-

venerdì 25 novembre 2011

226. Zuppa nel pesce - di cavolo nero e razza

Per 4 persone

300 gr di cavolo nero già mondato / 300 gr di ali di razza / 300 gr di patate / Olio extra vergine di oliva di primissima qualità e possibilmente nuovo / Pepe / Sale / Pane raffermo o crostini / cipolla / 8 pomodorini ciliegini e 2 spicchi d’aglio.
Monda e sciacqua il pesce. Taglia il cavolo nero a pezzi non troppo piccoli. Sbuccia le patate e tagliale a pezzi grossi. Il cavolo va lessato, o fritto in pochissimo olio, con 2 spicchi d’aglio interi: una volta scurito e/o ammorbidito mettilo in almeno 1,5 litro d’acqua a bollore, con pesce, patate, cipolla sottilissima e pomodorini. Salare il tutto. Una volta a cottura completa le patate, il piatto è pronto. Aglio, pomodorini e cipolla sono facoltativi.
Disponi il pane sul fondo del piatto e bàgnalo col liquido di cottura della zuppa, poi aggiungi il cavolo e per ultimo il pesce.e le patate. Màcina il pepe nero direttamente sui singoli piatti e condisci abbondantemente con l’olio.

martedì 22 novembre 2011

225. Il lupo malato

CappuccettoRosso incontra nel bosco, appartato in un cespuglio, il Lupo tutto sudato, che digrigna i denti con gli occhi rossi fuori dalle orbite.....
LUPPO, CHE OCCI GRANDI CHE TI G'HA...!E il Lupo: PRòVAGHE Tì A CAGAR Tò NONA!

lunedì 21 novembre 2011

224. Besciamella greca

per 3 / 4 porzioni:

LATTE (anche di soia o brodo vegetale) 500 CC
FARINA (anche integrale) 50 GR
OLIO 20/40 GR
FORMAGGIO GRATTATO (grana, pecorino o gruviera 25/50 GR)
SALE, PEPE, NOCEMOSCATA (o droga mista Saporita)
1 UOVO INTERO DA AGGIUNGERE A SALSA TIEPIDA O FREDDA

223. "Il Tao di Passalacqua" di Alessandra Daniele

Dal mafioso Calogero Passalacqua una grande lezione: ''Bisogna comandare senza fare scruscio'', cioè rumore, che è ciò che meglio può spiegare l'attuale transizione politica italiana. Quel grottesco regime di Berlusconi era troppo rumoroso, ecco la vera ragione della sua caduta.
La sguaiata arroganza, l'ignoranza ridicola, l'incessante sequela di pu77anate sono ciò che ha reso il Circo Berlusconi così impresentabile e inaffidabile agli occhi dei suoi referenti nazionali e internazionali, che hanno finito per liberarsene come di una ciabatta che ha pestato una m3rda.
In diretta Tv le lagnanze della Marcegaglia, le litanie della CEI, le ca22iate della BCE, gli sghignazzi di Merkel e Sarkozy, Obama schifato: quel Circo ha perso la piazza. Troppo rumore, troppi giocolieri cialtroni, troppe bestie puzzolenti, troppo spu77anamento: tempo di sbaraccare.
Secondo il Tao dell'Acqua di Lao Tzu, il modo più efficace per dominare qualcuno è fargli credere di volerlo servire: l'acqua senza forma scorre fluida adattandosi agli argini, che la plasmano e apparentemente la controllano ma ogni alluvionato tragicamente sperimenta che ''il fiume è il vero padrone della valle che attraversa''.
Dopo i domatori, di nuovo i servitori dello Stato: ''tecnici'' senza volto che apparentemente si adattano alle necessità del paese, e scorrono quieti negli argini costituzionali, con appena un tenue sciabordio.
Dopo un ventennio di strepito suino, tanto decoroso silenzio è stato accolto da milioni di italiani con un comprensibile, stordito sollievo, che li ha portati ad accontentarsi d'una Liberazione solo acustica, da un Berlusconi sollevato dall'incarico non per i piedi, ma soltanto scansato, allontanato dalla ribalta, ancora libero di usare il proprio patrimonio mediatico-finanziario ancora intatto per dare del borseggiatore allo stesso governo che in parlamento deve sostenere.
L'attuale gestione infatti ha assimilato la precedente. L'esecutivo Monti è un monocolore la cui maggioranza comprende tutto il parlamento, da Berlusconi a Di Pietro, tranne finora la Lega. È un vasto fiume che già ha inghiottito gli opposti più inconciliabili della storia d'Italia, fino ad assimilarli, riconducendoli a una matrice comune.
È il vero padrone della valle. E da padrone si comporterà.

riassunto da www.megachipdue.info / carmillaonline.com

222. Delphinus et pisciculus / Il delfino e il pesciolino

Persequebatur pisciculum delphinus. Hunc ut vitaret, pisciculus ad rupem confugit. Quem ut captaret, delphinus tam violento sequebatur impetu ut arenis illideret et, haerens, morti succumberet. Quod cum vidisset pisciculus, sibi paululum consolatus est, moribundulus, inquiens, "Dulcior mihi profecto mea mors futura est, quod prius auctorem meae mortis defunctum prae oculis viderim."
Un delfino stava inseguendo un pesciolino, che per sfuggirgli si riparò nella scogliera. E il delfino, a quel punto, per acchiapparlo, lo assaltò così violentemente da arenarsi e morirne là fuori. Quando il pesciolino lo vide se ne consolò un pochino e, mezzo morto, si disse: "La mia morte stessa mi pare più dolce ora che davanti agli occhi ho già il cadavere di chi l'avrà causata."

(traduzione da Fedro di W.S.)


221. zucca al forno alla barese

1 kg polpa di zucca napoletana / 10 pomodorini pachino

/un cucchiaio di foglie di prezzemolo o un cucchiaino di aromi misti secchi

/ 400 trita scelta di manzo / 100 g grana o pecorino grattato / sale pepe olio

Nella pirofila unta d'olio metti la zucca tagliata a fettine abbastanza sottili, la trita a fiocchi, i pomodori a spicchi, formaggio, sale, pepe, e aromi e ricominciare a strati e finisci con un filo d'olio e una tazzina d'acqua.

Cuoci in forno preriscaldato a 200 gradi per 30/40 minuti.

venerdì 18 novembre 2011

220. Evviva le differenze?

"Questo veramente si esige dall'uomo: che egli sia utile agli altri". Da Seneca il motto scelto da Andrea Pollastri, consigliere PdL in Emilia-Romagna, per il suo sito web. Bello: ma l'altruista Pollastri ha proposto un'interrogazione contro i 100mila euro erogati dall'AUSL per l'assistenza sanitaria alle persone transessuali, per lui vero spreco dal momento che il transessualismo riguarderebbe scelte comportamentali personali, senza ricadute sulla società, i cui costi dovrebbero essere a carico di chi le opera (Blitz quotidiano). La profonda arroganza di quest’uomo che dimostra completa ignoranza su questioni per cui metterebbe in campo azioni, svela però la strategia delle destre di continuare a usare la crisi per colpire i diritti dei più deboli. In Italia va sempre peggio per i diritti mentre per esempio in Polonia proprio l'assistenza sanitaria per chi è transessuale e relative operazioni di riassegnazione del sesso, oltre a politiche su coppie di fatto e norme antidiscriminatorie relative all’identità di genere, sono al centro del programma portato da Anna Grodzka, transessuale eletta di recente in parlamento nelle liste del Ruch Palikota, il partito laico guidato da Janusz Palikot contro il clericalismo della politica polacca, che ha superato a sorpresa il 10% delle preferenze: la sua campagna elettorale, incentrata, oltre che sui diritti LGBTQ*, fecondazione assistita, legalizzazione delle droghe leggere e liberalizzazione dell'aborto ha fatto eleggere oltre ad Anna Grodzka anche l’attivista gay Robert Biedròn.
compendio da www.ilgrandecolibri.com

domenica 13 novembre 2011

219. GLI ALTARINI DI MARIO MONTI

Di Claudio Messora, blogger di ByoBlu un ritratto di Mario Monti che getta ombre sui reali motivi che porterebbero il mondo economico finanziario a fare pressioni perché diventi il premier di un esecutivo tecnico nel nostro Paese: la rete mediatica tace o ignora ben 3 cariche ricoperte dal neopresidente del Consiglio dei Ministri italiano.
La prima quella di International Advisor di Goldman Sachs, primaria banca d’affari, già dall’inizio del ‘900 guida per le società che vogliono quotarsi e pioniera dei Fondi d’Investimento.
Poi sarebbe tra i 130 partecipanti alle riunioni annuali non ufficiali del Club Bilderberg, attivo dagli anni ’50, in cui si tratta una gran varietà di temi globali, economici, militari e politici: la lista degli invitati in Resort esclusivi sempre diversi è pubblica, ma l’accesso dei media e di esterni è interdetto e la mancanza di diffusione esterna delle decisioni ha nutrito la teoria del complotto.
La terza carica è quella di Rappresentante dell’Europa nella Commissione Trilaterale di U.S.A., Unione Europea e Giappone per il Governo Mondiale, creata negli anni ’70 anche da elementi di Chase Manhattan Bank e del Club Bilderberg per sopperire al declino dell’influenza delle Commissioni di Strategia Politica, le Think Tank, che tanto avevano scontentato i cittadini statunitensi durante la Guerra in Vietnam: pare ne abbia fatto parte anche Bill Clinton.
L’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio a Saint Moritz in Svizzera s’è preso un pugno sul naso da una guardia del servizio d’ordine perché aveva cercato di “imbucarsi” senza invito all’ultima riunione Bilderberg: la segretezza degli argomenti trattati ha suggerito l’idea che vi vengano annualmente stabilite le sorti di alcuni Stati attraverso una privatizzazione selvaggia, per favorire l’alta finanza in un “Nuovo Ordine Mondiale”. L’ultimo incontro italiano di Bilderberg si è tenuto nel maggio del 2004 a Stresa: tra quei nomi italiani presenti in internet, John Elkann, Giulio Tremonti, Romano Prodi, Emma Bonino, Mario Draghi, Ignazio Visco e Mario Monti, appunto. Accanto ai loro anche quelli di Barroso e Trichet.

compendio/riassunto www.wikipedia.org / www.byoblu.com / www.ilquotidianoitaliano.it

venerdì 4 novembre 2011

218. Vulpes et Corvus / La volpe e il Corvo.

Cum de fenestra corvus raptum caseum comesse vellet, celsa residens arbore, vulpes hunc vidit, deinde sic coepit loqui:"O qui tuarum, corve, pennarum est nitor! Quantum decoris corpore et vultu geris! Si vocem haberes, nulla prior ales foret." At ille stultus, dum vult vocem ostendere, emisit ore caseum, quem celeriter dolosa vulpes avidis rapuit dentibus. Tum demum ingemuit corvi deceptus stupor. Qui se laudari gaudet verbis subdolis, fere dat poenas turpes poenitentia. Hac re probatur quantum ingenium valet: virtute semper praevalet sapientia.

Un corvo aveva rubato un pezzo di formaggio da un davanzale e voleva mangiarselo appollaiato su un albero alto. Ma una volpe lo vide e così cominciò a dirgli: - Ma che piumaggio lucido hai, Corvo! E che bellezza mostri nel corpo e nel capo! Se tu avessi voce, nessun uccello ti supererebbe. -Ma quello sciocco, per far sentire la propria voce, aprì il becco lasciando cadere dall'alto quel cacio, che al volo la volpe adulatrice prese in bocca con avidità. Solo allora il corvo sciocco gemette all'inganno. Chi gode di parole adulatorie, per arrivare a pentirsene, si dovrà umiliare. Ed ecco provato quanto valga la furbizia: l'intelligenza vince sempre sul coraggio!

(traduzione da Fedro di W.S.)




217. Vulpecula et Ciconia / La Volpe e la Cicogna



Vulpecula ad cenam invitavit Ciconiam, obsoniumque in mensam effundit et, cum liquidum esset, lingua lingebat, quod Ciconia frustra rostro tentavit. Abit elusa Avis, pudet pigetque iniuriae. Paucis diebus interlapsis, invitat ad cenam Vulpeculam. Vitreum vas situm erat, obsonii plenum. Quod cum esset arti gutturis, Vulpeculae licuit obsonium videre, gustare non licuit. Ciconia enim rostro facile exhausit.
Vulpecula ad cenam invitavit Ciconiam, obsoniumque in mensam effundit et, cum liquidum esset, lingua lingebat, quod Ciconia frustra rostro tentavit. Abit elusa Avis, pudet pigetque iniuriae. Paucis diebus interlapsis, invitat ad cenam Vulpeculam. Vitreum vas situm erat, obsonii plenum. Quod cum esset arti gutturis, Vulpeculae licuit obsonium videre, gustare non licuit. Ciconia enim rostro facile exhausit.
Fraudem fraude refellere licet, risus enim risum, iocus iocum, dolus meretur dolum.
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Volpacchio ricevette l'amica Cicogna a cena: ma servì la pietanza versandola su un vassoio e, visto che era liquida, lui la leccò mentre l'ospite, col lungo becco, invano cercò d'assaggiarla. La trampoliera beffata se ne andò via, offesa e svergognata: a distanza di pochi giorni, però, invitò lei a cena Volpacchio. La pietanza, questa volta, riempiva un lungo vaso di vetro: a causa del suo muso troppo corto l'ospite dovette stare a guardare quel cibo senza poterselo godere, mentre Cicogna con quel suo becco lo finì in un lampo.
Alla frode si può reagire con la frode, come la risata richiama altre risa, lo scherzo altre burle e l’inganno altre bugie.

(traduzione da Fedro di W.S.)

venerdì 28 ottobre 2011

216. Porta Marengo e Porta Manzoni a Milano.

Della cinta muraria medievale di Milano edificata a partire dal 1171 lungo l’antica cerchia dei Navigli dopo la distruzione della città da parte del Barbarossa nel 1162 sopravvivono bellissimi monumenti, che ne erano parti integranti.

L’arcone doppio di Porta Manzoni, cioè la Porta Nuova medievale, in fondo a via Manzoni e su Piazza Cavour: monumento eclettico in pietra e marmo bianco del 1171 tra il barbàrico e il carolingio, coi 2 piccoli portici laterali, un tempo torri. Imprigionata qui da suo padre, Bernarda Visconti vi fu lasciata morir di fame per “disobbedienza sentimentale”. D’epoca romana sono le lapidi sul lato di via Manzoni mentre dalla parte di piazza Cavour spicca il bel tabernacolo marmoreo con Madonna, Bambino, Santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, aggiunto tra il 1330 e il 1340. L’ultima ristrutturazione dell’inizio del xx secolo fu per adeguarla alla viabilità “moderna”.

Porta Marengo, cioè la Porta Ticinese medievale, è considerata molto singolare. Sorta nel 1171 all’imbocco di corso di Porta Ticinese che incrocia via Molino delle Armi, venne ristrutturata dopo 150 anni da Azzone Visconti e fu teatro di torbide congiure intestine, proprio dei Visconti. La grande arcata centrale è stretta lateralmente da 2 torri di altezze diverse in cui furono aperte le 2 arcate ad ogiva nel 1861, durante i lavori di Camillo Boito che le diedero l’aspetto attuale: carrabile al centro e pedonale ai lati. Costruita in laterizi e pietra, sfoggia sul suo lato esterno il pregevole tabernacolo con Madonna con Bambino e Sant'Ambrogio "che offre il modello della città".

giovedì 27 ottobre 2011

215. Il crocicchio di Sant'Ambrogio a Milano


Il Castello Cova, del 1915, è un palazzo all'angolo tra via Carducci e via SanVittore che non passa inosservato, progetto eccentrico di Adolfo Coppedé, per l’aspetto fortemente medievale dato dalle merlature guelfe, dalle balconate massicce e dai veroni: pezzo forte è la caratteristica torre in stile. Furono evitate decorazioni eccessive: solo pietra bianca e grossi mattoni di cotto. Eclettismo e asimmetrie ne accentuano il fascino: la loggia coperta, il bugnato per un solo piano, le finestre di varia taglia e forma danno monumentalità a quest’edificio posto tra 2 strade di una zona dove l’architettura revivalista è molto presente. All’aggetto della sua loggia coperta si ispireranno negli anni ’50 i progettisti della Torre Velasca, grattacielo sempre di Milano, per quella famosa e caratteristica svasatura, su una struttura neoliberty di cemento armato a vista.


All’angolo opposto dello stesso incrocio c’è la Pusterla di Sant'Ambrogio eretta da Gino Chierici nel 1939 ad imitazione di un'antica porta difensiva della città. Per le 2 torri e l'ingresso a doppio fòrnice fu impiegato laterizio originale dell'antica cinta muraria del 1171. Il portale, in mattoni su una base di serizzo, coi 2 fòrnici a sesto acuto accennato, è affiancato dalle 2 torri. E sopra il portale c’è, proveniente dall’antico Ospedale di sant'Ambrogio, il bel tabernacolo di marmo coi 3 santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, risalente al XIV secolo. Prima d'oltrepassare la Porta in direzione del sagrato di Sant’Ambrogio, c’è sulla destra un piccolo fossato che, unitamente a quello profondo che si apre a sinistra una volta passati gli archi, accentua l’atmosfera medievale, assolutamente in carattere con le costruzioni prospicienti, contorno della bellissima Basilica romanica intitolata al Patrono di Milano.




venerdì 21 ottobre 2011

214. Blackblock

Blackblock, scritto così in molti paesi occidentali, non è un’organizzazione precisa bensì una tattica di guerriglia urbana mirata al dissenso verso uno stato di polizia repressivo, che s’accompagna a una generica critica sociale di stampo anarchico. L’originale Schwarzer Block venne infatti utilizzato per la prima volta dalla polizia tedesca nei primi anni ’80 per identificare gli Autonomen della sinistra extraparlamentare che, nelle manifestazioni contro il “nucleare” e a favore della Baader-Meinhof, vestivano abiti, maschere e caschi neri proprio per mostrarsi come massa compatta e per proteggersi fisicamente ed evitare l’identificazione da parte di polizia e autorità: l’effetto di apparire numericamente superiori catturava pure solidarietà e aiuto di altri gruppi omogenei all'interno dei cortei.

Venne ripreso e tradotto in inglese come Black Bloc: black sta per schwarz, nero mentre bloc senza kappa finale significa embargo, censura, settore, area, blocco, squadrone. Ci fu nelle manifestazioni in U.S.A. contro il Pentagono nell’88 e contro la Prima Guerra del Golfo del ’91. E poi a Praga e a Seattle nel ’99 e nel 2001 al G8 di Genova. A Quebec nel 2007 al vertice delle Americhe un Black Bloc distrusse con catapulte le reti metalliche che proteggevano quel vertice. C’era anche nel giugno 2011 a Goeteborg contro il Consiglio Europeo in corso. Si sono anche riscontrati casi, finora a Genova e a Quebec, in cui le stesse forze dell'ordine si sono infiltrate tra i blackblocker.

Ad inscenare un blackblock per un determinato avvenimento c'è di solito un piccolo gruppo iniziale che s'organizza per coordinare l'inizio dell'azione, cui altri soggetti si uniscono poi spontaneamente per il desiderio di protestare più attivamente e incisivamente.

Le azioni che caratterizzano un blackblock sono la marcia compatta come effetto visivo, la ricerca dello scontro diretto con le forze dell'ordine, le barricate, il vandalismo sistematico e simbolico, il non-rispetto dei percorsi imposti, resistenza all’arresto proprio e altrui: l’oggetto delle distruzioni programmate sono le istituzioni, le banche, la videosorveglianza e le attività in franchising delle multinazionali, compresi i distributori di benzina.

wikipedia.org - mlcastle.net - infoshop.org - it.bab.la

giovedì 20 ottobre 2011

213. Piazza Mercanti a Milano

Il "gioiello" milanese di Piazza Mercanti fu creato come centro “laico” della vita cittadina in epoca medievale: a partire dalla metà del XIII secolo ebbe pianta rettangolare, in origine più ampia dell'attuale. Vi si aprivano 6 accessi e vie, riferiti ad altrettante attività economiche della città, Armorari, Spadari, Cappellari, Orefici, Speronari, Fustagnari e al centro aveva il Broletto Nuovo, o Palazzo della Ragione, antica sede giudiziaria che ora è il lato nord dell’attuale piazza: una sala sovrapposta a una loggia, prototipo di altri edifici analoghi in Lombardia. Nel ‘700 fu aggiunto un piano di sottotetto con finestre circolari e fu realizzata la voltatura del soffitto del portico, per secoli rimasto a travi e assi. Ad ovest la gotica Casa Panigarola, o palazzo dei Notai, e a sud le Scuole del Broletto, soppiantate dalle più recenti Scuole Palatine barocche. Ad est il Palazzo dei Giureconsulti dominato dalla preesistente Torre del Comune affiancato dalla Loggia degli Osii dalla cui “parlera” del piano superiore venivano promulgati gli editti. Al centro l’antico pozzo medievale in seguito sormontato da 2 colonne con timpano. Monumenti, sculture, elementi architettonici, rilievi e altorilievi, dall’epoca romana in poi, impreziosiscono la piazza.
compendio e riassunto

martedì 18 ottobre 2011

212. San Sebastiano a Milano.

Si trova in via Torino lungo il marciapiede opposto a quello di San Satiro. Il corpo cilindrico di questo stranissimo "civico tempio votivo" suggerisce un battistero monumentale di carattere anche neo-classico, dotato di balaustra superiore esterna, ma non è possibile ammirarlo in una prospettiva di ampio respiro, stretto com'è tra la strada e altri edifici, lì incuneato da sempre: la sua singolare imponenza non interrompe con sagrato o piazza il corso stradale.

L’interno, completamente affrescato, risulta spiazzante visto che il volume cilindrico corrisponde a una pianta rigorosamente centrale, ispirata a quella del Pantheon di Roma, con uno spazio dove nessuno degli altari sarebbe normalmente individuabile come quello maggiore. A una ristrutturazione della cupola corrispose pure la creazione di una cripta.

Fondato su un Voto del 1576 per la fine della peste fatto dalla cittadinanza, su progetto mai completato del Tibaldi, venne modificato da Bassi e Mangone: ospita opere lombarde tra il '700 e il '900. Ora è più santuario che chiesa vera e propria e resta proprietà comunale.


giovedì 6 ottobre 2011

211. De cicada et formica / La Cicala e la Formica


Clara est formica industria sua, cicada autem vita otiosa et nimia imprudentia. Aestate summa - sic narrat fabella - cicada beate cantat, operas vitat et consumit escas quas florida natura sponte silvarum beluis praebet. Sedula formica autem magnam micarum copiam per rimas terrae trahit et in latebram suam congerit; frustra formica cicadam eius stultitia reprehendit et industria sua a cicada deriditur. Sed postea bruma procellas inducit, terram herbasque siccat; assiduae pluviae beluas prohibent e latebris evadere. Stulta cicada in latebra sua escam non habet et inedia laborat; formicae autem magna micarum copia est et imprudentia cicadae a formica merito luditur.
Della Formica è proverbiale l'operosità, come invece della Cicala lo è l'ozio imprudente. In piena estate, così si racconta, la Cicala canta e ricanta beata, evita la fatica e dà fondo alle offerte spontanee che la natura generosa fa a tutti gli abitanti dei boschi. La Formica operosa invece trascina una gran quantità di briciole dalle fessure della terra dentro alla sua tana. A vuoto la Formica rimprovera per la sua stoltezza la Cicala che di rimando la deride per la sua operosità. Ma poi il maltempo spoglia coi venti terra e piante, e con piogge impetuose impedisce agli animali di uscire dalle tane. Così la stupida Cicala nella sua tana non ha provviste ed è tormentata dalla fame, mentre la Formica può godere di quella gran riserva di briciole e pure del diritto di deridere l'imprevidenza della Cicala.
(traduzione da Fedro di W.S.)

domenica 28 agosto 2011

210. Vulpes et uva / La volpe e l'uva


Fame coacta vulpes alta in vinea uvam appetebat summis saliens viribus, quam tangere ut non potuit, discedens ait: "Nondum matura es, nolo acerbam sumere!"
Qui facere quae non possunt verbis elevant, ascribere hoc debebunt exemplum sibi.
Una volpe affamata cercava di raggiungere a grandi balzi l'uva d'una pergola, ma non essendo riuscita a toccarla, andandosene disse: "Non sei ancora matura: di certo non ti mangio acerba!"

Di questo esempio dovrebbe far tesoro chi deforma a parole quel che non riesce a fare.
(traduzione dal latino di W.S.)

venerdì 26 agosto 2011

209. 26 aprile 2001: www.independent.co.uk

26/04/2001
S.B. l’imprenditore più ricco d’Italia, con le elezioni del prossimo maggio, dovrebbe ridiventare, nelle aspettative, primo ministro, ancora invischiato in battaglie legali: le sue imprese avrebbero usato capitali provenienti da fonti non tracciabili, magari la Mafia.Il 20 Aprile scorso in un’aula del tribunale di Milano, 3 giudici hanno ascoltato le prove per un grande processo che coinvolge l’addotta corruzione della magistratura. In cima alla lista dei nomi degli accusati c'era quello di S.B.
Ma S.B. non si è buttato I suoi problemi alle spalle. Non molto prima di diventare per la prima volta Presidente del Consiglio nel Maggio del 1994 pure il suo impero finanziario, Fininvest, divenne oggetto dell’indagine ManiPulite, istruita dai magistrati di Milano a partire dal 1992 sulla radicata corruzione tra politica, burocrazia, e affari. E in quegli anni dei metodi di fare affari da parte di S.B. poco si sapeva: la maggior parte della gente lo considerava uno che s'era fatto da sé e che era riuscito a costruire un impero televisivo di grande capacità contrattuale infrangendo il monopolio della RAI e tagliando veramente col passato corrotto dell'Italia pubblica. Ma dal '94 molte accuse a suo carico: riciclaggio di denaro sporco, contiguità alla Mafia, evasione fiscale, complicità in assassinio, corruzione di politici, giudici e guardia di Finanza. S.B. ha sempre negato tutto sostenendo che Mani Pulite partì come attacco politico da magistrati disonesti di sinistra.Nel '96 un Magistrato Anziano del Regno Unito, il Giudice Simon Brown, palesò un'opinione ben diversa a riguardo: quel caso riguardava un tentativo mancato da parte di S.B. di bloccare la richiesta dei Magistrati italiani di mettere le mani su un dossier raccolto dall'Ufficio Frodi Gravi britannico, dossier necessario come prova in un caso di finanziamento illecito dei partiti. Ma S.B. ha una seconda linea difensiva: "L'Italia non è un paese normale: Lui non ha fatto nulla di peggio di qualunque altro uomo d'affari che operi in Italia”. E in Italia ci vogliono 3 gradi di giudizio per essere considerati colpevoli: il giudizio della Cassazione è definitivo. Ma ad oggi (siamo nel 2001) solo 3 su 9 dei proccessi a Suo carico hanno raggiunto l'ultimo grado di giudizio, per vari motivi e principalmente per la Prescrizione (o decorrenza dei termini), che estingue il reato. Ma la televisione è solo una parte dell'impero mediatico di S.B.: socio di maggioranza della Mondadori, ha un'influenza preponderante su editoria e informazione cartacea e possiede uno dei quotidiani italiani più letti, il Giornale.

(compendio e traduzione dall'inglese)

sabato 20 agosto 2011

208. lupus et agnus / il lupo e l'agnello


Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi: superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: "Cur - inquit - turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?" Laniger contra timens: "Qui possum - quaeso - facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor." Repulsus ille veritatis viribus: "Ante hos sex menses male - ait - dixisti mihi". Respondit agnus: "Equidem natus non eram!" "Pater, hercle, tuus - ille inquit - male dixit mihi!" Atque ita correptum lacerat iniusta nece. Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.
Capitò che un lupo e un agnello, assetati, si abbeverassero allo stesso torrente: a monte il lupo, un bel po’ più a valle l’agnello. Il predatore, mai sazio, s’inventò così un motivo di litigio: “perché mentre bevo m’intorbidisci l’acqua?” L’altro, timido e lanuto, ribattè: “mi chiedo come questo sia possibile, lupo: l’acqua scorre da te a me!” E quello, sbugiardato dall’evidenza, aggiunse: “6 mesi fa m’hai calunniato!”. E l’agnello di nuovo: ” veramente non ero ancora nato” e gli venne risposto: “accidenti, allora è stato tuo padre!!” e, afferrato, venne sùbito e ingiustamente sbranato. Questa favola insegna che c'è chi s’inventa fandonie per aver ragione pure su chi è innocente!
(traduzione da Fedro di W.S.)

domenica 10 luglio 2011

207. cotizza (merenda lariana per 4)

Sbatti in una ciotola 3 uova intere, unendo prima 200 grammi di farina e un pizzico di sale, poi 1 bicchiere di latte: facoltativa una grattatina di buccia di limone.
Versa il composto ben lavorato in padella con poco olio già molto caldo.
Una volta che comincia a rapprendersi potresti aggiungere una cucchiaiata di burro.
Cuoci bene da un lato come se fosse una frittata, quindi vòltala e cuòcila dall’altro lato.
Una volta impiattata, la nonna chiedeva se sopra ci andava marmellata, zucchero e cannella, o formaggio grattato.
Ed era bello cambiare ogni volta!!


mercoledì 25 maggio 2011

206. Una poesia vera e una vera vergogna....

Stralcio dal "Giornale"

Quei cattolici rossi pronti a farsi fregare!

Laudato sii, o mio Pisapia. I frati­celli del convento rosibindi&C hanno scritto il loro Cantico delle creature rifondarole. E si sono alla fine schierati apertamente a fian­co del candidato della sinistra estrema, quello che da sempre so­stiene unioni gay, aborto ed euta­nasia. I valori cristiani possono aspettare, l’antiberlusconismo, evidentemente, no: pur di dare una botta al Cavaliere, i cattolici Dio&bandiera rossa non esitano a dare una botta anche ai precetti del catechismo. Uccidere? Ma sì, dai, un po’ si può. Purché muoia anche la giunta Moratti. Del resto se Parigi vale una messa, il Comune di Milano non varrà almeno una confessione? La tentazione era già nell’aria. Lo ricorderete. Nel sabato preelettorale la diocesi di Milano aveva pensato bene di lanciare un richiamo alla città, secondo il noto Vangelo di Repubblica: andate e predicate il rispetto del silenzio elettorale. Il quotidiano debenedettiano temeva un discorso di Berlusconi alla festa del Milan, il vicario episcopale ritenne di dover intervenire, suscitando qualche perplessità: il rispetto del voto amministrativo è un tema importante, per carità. Ma davvero è prioritario per la Chiesa? Davvero nostro Signore si preoccupava dei regolamenti del seggio più che della salvezza delle anime? Davvero, più che buoni pastori, chiedeva di essere buoni scrutatori? Da qualche tempo sul sagratodel Duomo si ha l’impressione che possa succedere di tutto: bivacchi di musulmani, preghiere alla Mecca, consacrazioni islamiche. Purché non parli Berlusconi alla festa del Milan, si capisce.Quello è un vero peccato. Ieri un gruppo di cattolici di sinistra, tutti molto vicini alla Curia, ha scelto di uscire allo scoperto. Da Mariapia Garavaglia (indimenticata ministro della Sanità Dc) a Lino Duilio, da Franco Monaco a Patrizia Toia, tutto l’establishment dei compagnucci di Dio si è apertamente schierato al fianco di Pisapia perché dicono «è l’unico in grado di garantire il rispetto delle diverse culture». Per non farsi mancare niente, da Roma, monsignor Domenico Mogavero, responsabile Cei per gli affari giuridici, ha tenuto a far sapere che, in vista del ballottaggio di Milano, non «c’è nessun pericolo-islamizzazione» (tradotto: i cattolici possono appoggiare Pisapia e i suoi progetti di moschea).

sabato 14 maggio 2011

205. Aforismi?

"Non penso mai al futuro. Arriva così presto."
"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio."
"L'immaginazione è più importante della conoscenza."
(Albert Einstein)

204. Pubblicità dell'Ikea secondo LuceLitz

Polemicone di Giovanardi per il nuovo manifesto dell'Ikea. E' andata così. Qualche giorno fa, sui muri di Catania sono comparsi dei nuovi manifesti in cui si vedono due uomini di schiena che si tengono per mano e sopra la scritta: «Noi dell'Ikea siamo aperti a tutte le famiglie». Io ho subito pensato: Che bel messaggio di civiltà e di accoglienza. E ho anche canticchiato Cremonini: «Ho visto un posto che mi piace si chiama mondo…».

Peccato che invece il Giova sia andato giù di testa. Quando ha visto il manifesto le pupille sono andate a sbattergli contro gli occhiali… sbeng. Gli fumavano gli amici di Maria come la carbonella dei barbecue. Han dovuto cercare di raffreddarlo come il nocciolo di Fukushìma. Allora. Io li ho visti, ’sti due uomini nella foto. Sono assolutamente e indiscutibilmente normali. A parte che uno dei due potrebbe anche essere Giusy Ferreri di spalle coi capelli corti, quindi cadrebbe ogni polemica. Tra l'altro sembra che si tengano per mano, ma magari si stanno solo passando la matitina di legno dell’Ikea.

Ma anche appurato che siano due che stanno insieme, io non capisco tutto ’sto casino. Perché? Due uomini o due donne che vivono insieme e condividono l'armadio 4 stagioni non sono una famiglia? Certo non classica e regular, ma che importa. E qual è la famiglia? Quella tradizionale? Un marito, una moglie e l'amante che non si vede perché è nascosto nell'armadio Sgnuffa dell’Ikea?

Poi a ben vedere non è affatto un manifesto offensivo, tutt'altro… No, dico, capisco se avessero fotografato due che si frugavano nelle brache con la scritta: «Eccolo qua, il pezzo che non trovavo!». Oppure i due incastrati uno sull'altro come i ripiani di una libreria con sopra la scritta: «Noi dell'Ikea siamo aperti a qualsiasi tipo di montaggio». Allora sì. C'era ostentazione. Ma così no.

Guarda Giovannone, basterebbe così poco, per avere finalmente un'Italia veramente all'avanguardia in fatto di legislatura per le coppie gay. Sai cosa? Basterebbe che Berlu si stufasse della jolanda. A volte capita agli uomini di una certa età… Basterebbe che il sire stanco e stufo della troppa jolanda ingurgitata negli anni, avesse un leggero scarto omosex. A forza di mandar giù gnocca sera e mattina, mattina e sera succede, che ti venga voglia di cannelloni, no? E, in preda a questa nuova sollecitazione ormonale, cominciasse a guardare con interesse le sue poderose guardie del corpo. O magari capisse finalmente che ciò che lo lega ad Angelino Alfano non è interesse, ma amore vero. A quel punto, cari amici e amiche gay, sarebbe fatta. Leggi a piovere, matrimoni agevolati, viaggi di nozze a Mikonos omaggio… e soprattutto Vladimir Luxuria ministra delle Pari opportunità, Signorini sottosegretario, e Giovanardi lo mandano poi a prendere lezioni di recupero dai Village People.

(Luciana Litizzetto su www.lastampa.it)

venerdì 13 maggio 2011

203. Aforismi?

"La cosa più importante è non smettere mai di domandare."
"La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire"
(Albert Einstein)

202. Un simbolo di Milano

Dalla nostra finestra del soggiorno si vedono piante, terrazze, tetti, zigurrat urbane, il tutto dominato dalla Torre-Antenna della compagnia televisiva di stato.

Questa sorta di traliccio ha sempre fatto parte del mio panorama domestico.

Di quella grande sagoma che ha dispensato programmi-tivù in esclusiva per anni, mi sentivo ingenuamente interlocutore privilegiato, assieme ai miei vicini di casa e di quartiere.

Con gli anni, come una 6a1dracca che invecchia restando slanciata, ha "messo sù" luci di segnalazione, oltre a colore e imponenza dati dalla nuova illuminazione diffusa che la rendono simile a un albero di Natale, ma pure bigiotteria, porri e calazi, in realtà fusti per la trasmissione satellitare. Nel corso della mia vita la Torre mi si è imposta anche fuori casa, lungo uno dei viali alberati più larghi della città, come mole e buon punto di riferimento incombente per me che, privo del senso dell'orientamento, quando mi muovo da solo ho bisogno di sentirmi "circoscritto" da immagini precise.

Se di giorno siedo al computer, mi concedo un poco di relax guardandola in mezzo al resto e se poi è una serata tersa, mi diventa persino bellissima.

compendio da www.wabesmemo.blogspot.com / luglio 2009 in città

201. Aforismi?

"La prima necessità dell'uomo è il superfluo."
"Se i fatti non corrispondono alla teoria, cambiate i fatti."
(Albert Einstein)

venerdì 22 aprile 2011

200. Paola Turci reloaded!!

“Ci si dimentica che molte persone sono state uccise per i nostri diritti, per farci stare insieme, per un'Italia unita” dice Paola Turci, che canta di amori, dei guai dell'occidente e di drammi ignorati come il genocidio in Ruanda: tra rock e melodia, collabora volentieri con colleghi come i Baustelle, Max Gazzé, Marina Rei e Fiorella Mannoia, a riprova che per lei un tessuto sonoro elaborato va di pari passo con le parole. Musicista a tutto tondo, guarda con attenzione a quel che accade in Italia, alla sua vita sociale, alla sua democrazia e in questo periodo fa cose mai fatte prima: leggere la Costituzione, cantare per Emergency, imparare a memoria qualche riga di un libro per difendere la cultura in un momento difficilissimo, in cui "vogliono perfino cambiare l'articolo 1 della Costituzione". Suona e canta il 26 aprile al Circolo degli artisti di Roma, al concerto organizzato dal Pd e da l'Unità per la Liberazione e la Resistenza: un brano simbolo della Resistenza, impresso nella memoria di generazioni, “Pietà l'è morta” del 1944.

estratto compendiato da http://www.unita.it/culture

sabato 16 aprile 2011

199. Regione Liguria 1 / Governo 0 !!!

LA CONSULTA SULLA LEGGE "LIGURE" CONTRO L’OMOFOBIA: SONORA SCONFITTA DEL GOVERNO, SU POSIZIONI SEMPRE PIU' DELIRANTI E ISPIRATE AL FONDAMENTALISMO RELIGIOSO E IDEOLOGICO. L'ITALIA FA COSI' UN PASSO AVANTI, E IL TESTO DELLA LIGURIA, IL MIGLIORE IN ITALIA, VIENE DEPOSITATO DAI RADICALI ALLA REGIONE LAZIO.
Roma, 30 marzo 2011: Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti: “L’assurda decisione del Governo italiano di opporsi alla Legge Regionale n.52 del 2009 "Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere", approvata il 29 ottobre 2009 dalla Regione Liguria “perché la legge eccede dalle competenze regionali perché solo lo Stato può decidere in materia di diritto civile” è stata oggi giustamente respinta dalla Corte Costituzionale. Ciò dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, di come le azioni del Governo, in tema di diritti civili e umani, siano del tutto inesistenti e vengano persino osteggiate con assurde azioni legali senza che vi sia alcun fondamento giuridico e che ignorano delle gravi difficoltà in cui si trovano in Italia centinaia di migliaia di persone, vittime di violenze, atti di bullismo e gravi discriminazioni. La Legge regionale 52/2009 della Liguria, è in assoluto il miglior testo oggi esistente in Italia in tema di lotta alle discriminazioni e azioni violente contro le persone più deboli e non possiamo che ringraziare le forze politiche, in primis i Verdi che l’hanno proposta, per il risultato aforze riunite, e proprio per questo i Consiglieri Regionali della Lista Bonino Pannella, al Consiglio Regionale del Lazio, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, hanno depositato di recente l'identica proposta di legge: grande efficacia sul piano sociale, educativo, assistenziale e della prevenzione. Il Governo italiano ha fatto anche su questo una pessima figura. Per fortuna la politica ispirata dal fondamentalismo politico e religioso ne è uscita sconfitta”.
da www.radicali.it


martedì 12 aprile 2011

198. La scoperta del gayernìcolo

In uno scavo archeologico nella Repubblica Ceca, sarebbe stato portato alla luce il primo uomo delle caverne gay, 5000 anni dopo la sua morte. Lo scheletro dell’età della pietra, di sesso maschile, pare risalire al periodo tra il 2900 e il 2500 avanti Cristo, sepolto nello stesso modo in cui venivano sepolte le donne, probabilmente ad indicare il suo orientamento sessuale. Gli uomini venivano sepolti distesi sul lato destro con la testa rivolta ad ovest, con accessori maschili come armi e coltelli, mentre le donne su lato sinistro con la testa rivolta ad est. In questo caso fu steso sul lato sinistro con la testa rivolta ad ovest e, proprio come accadeva per le donne, con un vaso domestico, il che ne fa ipotizzare agli archeologi una sessualità diversa.

compendio da www.antikitera.net / www.gaywave.it


sabato 9 aprile 2011

197. tragedia del 6 aprile a Lampedusa

Si rovescia un barcone nel canale di Sicilia con 370 persone a bordo. Appena 48 quelle tratte in salvo. L'imbarcazione proveniente dalla Libia. 7 aprile: L'onorevole monopolitano dell'Idv Pierfelice Zazzera ha esposto in Parlamento un cartello con la scritta “Maroni Assassino”.

Asca

Gli sbarchi non si fermano, Lampedusa: mare in burrasca, si ribalta barcone, oltre 250 persone disperse, solo 51 si salvano. Il dolore di Berlusconi: "E' una tragedia". Il giorno dopo la tragedia scoppia la bagarre: follia alla Camera, Deputato Idv a Maroni: "Assassino".

ilGiornale

A Lampedusa strage di migranti: 48 i sopravvissuti di 300 persone che viaggiavano su un barcone di 13 metri partito dalla Libia 2 giorni prima. 7 aprile: tensione in aula alla Camera: il deputato Idv, Pierfelice Zazzera, ha esposto un cartello con su scritto ''Maroni Assassino''.

l'Unità

giovedì 31 marzo 2011

196. Celentano sul Corriere 16/03/2011

Caro Direttore,

60.000 case distrutte, 1 milione di sfollati e 5000 dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell'ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.

«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un'ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d'allarme che ci mette in guardia quando c'è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza. E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l'aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell'aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L'orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L'unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.

Tra i vari tg, talk show e quello che si legge sui giornali, ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. Si spera sempre di intravedere quel «CHE» di trasparenza mai assaporata che per ora, a quanto pare, possiedono in pochi. Uno di questi è Antonio Di Pietro. Ma il governo cerca di ostacolarlo. Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento, saranno oggetto di un referendum che «si farà», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare.

E questo naturalmente vale anche per il milione e quattrocentomila firme raccolte dal Forum italiano Movimenti per l'acqua, di cui nessuno parla tranne il loro sito che gentilmente vi indico - www.acquabenecomune.org - per i due quesiti referendari contro la privatizzazione di questo prezioso bene comune.

Una trappola radioattiva quindi per chi non vuole essere schiacciato dalla bevanda nucleare. Ora il mio potrebbe sembrare un appello, ma non lo è. È una preghiera. Una preghiera che non è rivolta ai politici. «LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO». Per cui mi rivolgo a tutti quelli che invece li votano i politici. Di destra, di sinistra, «STUDENTI», leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene, non disertate il referendum. Questa volta sarebbe un suicidio. Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati.

La natura, come vedete, si è incazzata. Gli esperimenti nucleari nel Pacifico, le trivellazioni nei fondali del Golfo del Messico, milioni di ettari di bosco incendiati per favorire la cementificazione abusiva, i tagli alla cultura ridotta ormai in pezzi. Tutte cose, per cui la NATURA «sta perdendo la pazienza». Come vi dicevo ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. E Casini che fino a prima della tragedia di questi giorni ha sempre parlato in modo equilibrato, subito dopo il terremoto, intanto che le radiazioni cominciavano a liberarsi nell'aria e trecentomila persone venivano evacuate dalle loro case, ci ha tenuto a ribadire, con una certa fierezza, il suo parere favorevole al nucleare, facendo quasi un rimprovero al governo per non aver ancor iniziato i lavori. Caro Casini, che tu fossi un nuclearista convinto lo sapevamo tutti e io rispetto la tua opinione, anche se è orribile. Ma dirlo proprio in questo momento, non pensi che tu abbia dato una sberla sui denti al tuo elettorato? Tralasciando il piccolo particolare che l'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico, come tu sai, le radiazioni sono pericolose non soltanto perché si muore, ma per il modo di come si muore. Una sofferenza di una atrocità inimmaginabile. E poi non si è mai in pochi a morire. Specialmente quando la catastrofe raggiunge dimensioni come quella che sta vivendo la povera gente in Giappone. E non venirmi a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono più sicure della seconda, e che ancora più sicure della terza saranno quelle di quarta, disponibili per altro nel lontano 2030. La verità è che tu e Berlusconi siete degli IPOCRITI MARCI. Lo sapete benissimo che per quanto sicure possono essere le centrali atomiche, anche di decima o di undicesima generazione, il vero pericolo sono soprattutto le SCORIE RADIOATTIVE, che nessuno sa come distruggere e che già più di mezzo mondo ne è impestato.

SCORIE collocate in contenitori sui piazzali delle centrali, a cui, tra l'altro, si aggiungono elevatissimi costi economici, sociali e politici richiesti dalla necessità di sorvegliare questo micidiale pericolo per un tempo praticamente INFINITO. Lo sapete benissimo e ciò nonostante continuate a INGANNARE i popoli promettendo loro quel falso benessere che serve solo a gonfiarvi di Potere e ad arricchire le vostre tasche. Mi dispiace ma non c'è niente da imparare dal terzo polo, come non c'è niente da imparare da tutta la classe politica. L'unica buona notizia che galleggia in questo mare di annegati e che mi ha sorprendentemente colpito, è ciò che di veramente buono sta facendo il sindaco Matteo Renzi nella sua Firenze. Finalmente uno che ha intuito cosa c'è nel cuore della gente. E che ha il coraggio di dire no alla cementificazione facile con la quale, secondo i malvagi, si costruirebbe per il bene dei cittadini. Bravo Matteo! Forse tu hai capito tutto e magari ancora non ti rendi conto di quanto sia importante ciò che hai capito.

Adriano Celentano


lunedì 14 marzo 2011

195. Andrea

www.digayproject.org
Ciao, mi chiamo Andrea.
Ho 15 anni e sono 9ay. Mi considero italiano, anche se originario del Marocco, non mi considero musulmano e non sono praticante, ma i miei non lo sanno e se lo vengono a sapere per me sono guai.
Fin da piccolo non davo così tanto peso alla mia sessualità, pensavo ogni persona libera di scegliere la sua sessualità e invece vivo in un mondo pieno di pregiudizi e falsità. In un mondo che deve fare da padre-padrone della mia vita.
Indosso sempre quella maschera che non mi appartiene, avvolto dalla falsità e stanco di tutto questo.
Fin da piccolo mi sentivo un po’ diverso, provavo attrazione verso i miei amici, credevo che fosse una cosa di passaggio invece ora, dopo anni, ho capito di essere 9ay e ho paura: già a quattro mesi ero in Italia. I miei sono di origine marocchina e musulmani ma non mi sono mai riconosciuto in questa religione: è capace solo di discriminare.
Il concetto stesso di orientamento sessuale non trova riconoscimento né applicazione nella legge islamica. I miei genitori sono molto religiosi e so già che non mi accetteranno MAI, e questo mi porta un sentimento di “odio” verso di loro.
Ho scritto questa lettera non per avere aiuto ma per sfogarmi un po’.
Investito da tante emozioni di dolore, vorrei tanto avere una persona con cui parlare ma il paesino dove vivo è una cittadina delle Marche di circa 10.000 abitanti e se ci fossero 9ay di certo non lo direbbero in giro.
Sono stanco di tutta questa ipocrisia e omofobia che c’è in giro.
Dicono che nasciamo liberi, eppure c’è chi, per un motivo o per l’altro, vive di una libertà solo apparente.
I miei quando passano nella mia camera e mi vedono che guardo "Amici" cominciano a dire: "Che disonore, che vergogna avere un figlio 9ay! Un mostro, un malato, un deviato, una follia della natura" riferiti a Platinette.
Mi chiedo come sarebbe la loro reazione se sapessero di me. Nessuno sente le mie urla interiori che a volte invocano aiuto, un semplice abbraccio o una carezza.
Sono un ragazzo omosessuale che si uccide lentamente annegato dalle sue stesse lacrime. Sono solo.
È bello sapere che c’è un ragazzo che mi fa sorridere veramente ma so già che quella persona non ricambierà mai il mio affetto! La mia stanza è il mio mondo, mi ci chiudo nel mio silenzio, e ci verso lacrime, e ci sogno ogni giorno di essere un altro!
Già so di non essere unico, immagino altri ragazzi come me, magari con le mie stesse paure e perplessità, e questo forse mi fa sentire un po’ meglio, e mi dico: "non abbatterti, ci sono altri come te".
Bella filosofia di m3rda. Purtroppo la gente è ignorante e ha paura di tutto ciò che è diverso, perché non lo si conosce, perché non rientra nei canoni di normalità e quindi lo si sminuisce e lo si prende in giro (ch3cca, kula77one, finocchio, leccaka22i, fr0cio, deviato, s0d0mita, depravato, rikki0ne, ecc.) così sembra di allontanarlo.
Ma forse penserete: "Andrea vuole fare la vittima" ma così mi sento e di tutta questa malinconia non è colpa mia ma del prossimo, che porta con sè sempre una manciata di pregiudizi!
Io nonostante tutto sono felice di essere 9ay.

Andrea

martedì 8 marzo 2011

194. Sterminio canadese

www.auroraproject.it

Il Dipartimento Affari Indiani canadese e la sua “Soluzione Finale”.

Nel 2000 Jasper Joseph, nativo canadese della Columbia Britannica, ricorda i suoi cugini, uccisi nel 1944 con iniezioni letali dal personale del Nanaimo Indian Hospital. Durante quell’isolamento di 3 anni subì esperimenti di vario tipo ma 2 suoi cuginetti erano troppo ribelli e così furono eliminati. Il mondo deve ancora conoscere l’entità del genocidio perpetrato verso milioni di indigeni già invasi, da parte di Stato e Chiese canadesi convinti della propria supremazia razziale. Già nel 1907 la stampa canadese attestava il tasso superiore al 50% dei decessi nelle "scuole residenziali indiane". Ma negli ultimi decenni quel massacro è stato rimosso da storia e coscienza pubblica del Canada, in quanto il sistema doveva distruggere la maggior parte dei nativi tramite malattie, trasferimenti e omicidi, assimilandone socialmente un manipolo: collaborazionisti addestrati a servire il genocidio in cui il Canada istituzionale è coinvolto ad ogni livello, polizia, associazioni, chiese cattoliche e protestanti, sanità e giustizia.
Connivenze e complicità, che partono da quelle scuole religiose edificate dal governo e obbligatorie per i nativi, centri di conversione forzata al cristianesimo, poi diventati campi di sterminio per almeno metà degli studenti, i cui cadaveri svanirono letteralmente, dopo esser stati infettati, percossi e torturati.
Con buona pace di Ottawa le Chiese già responsabili, dichiararono per tutto il 20°secolo una guerra senza quartiere agli indigeni non cristiani: così ai 50.000 bambini morti nei "collegi" s'aggiunsero i sopravvissuti, ora “popolazione colonizzata appena al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società del terzo mondo”, così valutati nel novembre del 1999 da gruppi per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Ma l’olocausto continua, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul Genocidio, a cui il Canada è vincolato dal diritto internazionale.
Diversi dei 30 collaboratori, indigeni e non, di cui questo rapporto si è avvalso, mantengono l'anonimato a causa di minacce di morte, licenziamenti, e sfratti dalle loro riserve e il divulgatore di tutto ciò, ministro della Chiesa Unitaria del Canada è stato licenziato, "schedato" e diffamato, ma l'Olocausto canadese dev'essere rivelato e i responsabili giudicati dal Tribunale per i Crimini Internazionali: un secolo o più di crimini contro i primi abitanti del Canada, con la collusione di ambienti disparati: oggi, dopo i 50000 decessi nei campi-scuola, c'è ancora la sofferenza di chi vuole pane e giustizia. Almeno dal 2001 esiste la Commissione per la verità sul Genocidio in Canada, a Vancouver, Columbia Britannica.
Il Gradual Civilization Act del 1857 nel Canada Superiore dichiarò l'intento di rieducazione rispetto alla "cultura indigena inferiore", privando quindi della cittadinanza la popolazione nativa, categorizzandola separatamente dai non-indiani.
Nel 1874 il Federal Indian Act ribadì l’inferiorità legale e morale degli indigeni ed istituì il sistema delle "scuole residenziali". Definizione legale di un indiano tuttora in vigore in parte del Canada: “individuo selvaggio, privo della conoscenza di dio e di qualsiasi stabile e chiaro credo religioso”, quindi legalmente non-entità e parimenti sacrificabile, nella propria terra! Con la creazione di quei collegi, che ufficialmente dovevano dare istruzione, furono portate avanti intenzioni genocide dagli invasori cristiani dei territori aviti dei nativi, dal 1880 fino al 1984.
Gli indiani adulti refrattari alla conversione venivano sterilizzati in programmi gestiti in ospedali e sanatori gestiti dalla chiesa, secondo anche quanto dichiarò Ethel Wilson a un Tribunale per i Diritti Umani a Vancouver nel 1998: dal 1952 sapeva che il dottor George Darby, medico missionario della Chiesa Unitaria, veniva pagato per quello, dall'Ufficio Affari Indiani di Ottawa. Nel 1995 la polizia avviò un’indagine sulle atrocità avvenute nei "collegi indiani", e si cominciò a distruggerne le prove e a invitare tutti a tacere: che i finanziamenti arrivassero da Ottawa era quasi di dominio pubblico. Parecchi di quei documenti furono trovati sulla spiaggia dilavati dall'acqua.
Il Sexual Sterilization Act della British Columbia autorizzava i prèsidi dei "collegi", eletti congiuntamente da chiesa e governo, a consentire la sterilizzazione di qualsiasi nativo sotto la loro tutela legale: interi gruppi di bambini indigeni, raggiunta la pubertà, subirono quella sorte. Il suddetto decreto divenne federale nel 1920 e per tutti i bambini indigeni divenne obbligatorio frequentare i "collegi" nonostante il governo stesso avesse già riconosciuto dal 1910 che il tasso di mortalità fosse più elevato proprio in queste scuole: questo dimostra le intenzioni genocide verso i non-cristiani. E in quegli ospedali, sanatori e collegi i tassi di mortalità erano identici, quali che fossero le chiese, istituzioni legittime e fidate, che li gestivano, il che esclude l'accidentalità della frequenza: quindi tale sistema era intrinsecamente omicida con strutture e leggi che incoraggiavano, istigavano, occultavano e successivamente negarono questi crimini.
Nel 1909 il Dr. Peter Bryce, del Ministero della Sanità dell’Ontario, fu assunto dal Dipartimento Affari Indiani di Ottawa per visitare le scuole residenziali indiane del Canada occidentale e della British Columbia e fare rapporto sulle loro condizioni sanitarie. Il rapporto scandalizzò a tal punto governo e chiese che venne ufficialmente insabbiato e che il dottore fu estromesso dall'amministrazione statale: nel 1922 Bryce scrisse un libro dal titolo "La storia di un crimine nazionale". Vi si affermava che in quei "collegi" tantissimi bambini indiani venivano sistematicamente e deliberatamente uccisi, con un tasso di mortalità fra il 35% ed il 60% e che personale e funzionari nascondevano o falsificavano regolarmente documentazione e prove della morte dei piccoli. Fu dichiarato che uno dei metodi più utilizzati per uccidere era quello di esporre intenzionalmente gli studenti al contagio di malattie come la tubercolosi per poi negare loro assistenze e cure mediche. Anche testimoni indigeni confermarono la storia della tubercolosi, asserendo di esser stati costretti a dormire nello stesso letto di compagni che già stavano morendo di tbc, nel 1942. Secondo tali testimonianze spesso gli omicidi erano più palesi: pestaggi, strangolamenti, calci, defenestrazioni, oltre alla denutrizione forzata e alle cadute forzate dalle scale. Nessuna indagine seguiva ai decessi a causa dell'equiparazione degli indiani ad animali. Un'assistente sanitaria di un Consiglio di Tribù della zona di Vancouver conferma gli omicidi alla scuola di Kuper Island, a sud della quale c'era un cimitero, scoperto nel 1973, per i bambini nati dai rapporti tra i preti e le ragazze indiane o i feti abortiti ad opera delle suore che spesso facevano morire le puerpere: ragazze stuprate e uccise vennero sepolte nei tavolati dei pavimenti ma i funzionari di polizia negli anni seguenti si rifiutarono di perquisire persino edifici ormai dismessi, anche minacciando i richiedenti, onorando la prassi dell'insabbiamento sistematico. Oltre alla collusione anche di indigeni è provata anche la falsificazione sistematica di certificati di morte per malattia per gli studenti uccisi da parte di ospedali e sanatori. Studenti che rinvenissero i cadaveri nascosti venivano spesso puniti con espulsione, ricovero ospedaliero e droga. Tristissimo ed efficace è il sistema di collaborazione indotta e forzata tra gli studenti nativi stessi che continuano a sopprimere le prove dei crimini. Presso i collegi fondamenta piene di scheletri e fosse comuni sono attestate da numerosi testimoni come pure durante lo smantellamento della Scuola di St Mike una sepoltura multipla all'interno dei muri. Nel 1972 fu effettuata una riesumazione generale in gran segreto del cimitero del collegio di Kuper Island. Obitori-discariche erano presso i sanatori vicini alle scuole.
Un'altra strategia consisteva nel provocare gravi danni fisici e mentali nei nativi allo scopo di "uccidere l’indiano che è dentro gli indiani”, per possedere menti e anime degli indigeni non sterminati , facendone copie di terza classe dei bianchi. Nel 1938 si scriveva: "il problema rappresentato dagli indiani è di natura morale e religiosa. Essi mancano dei fondamenti di base del pensiero e dello spirito civile, il che spiega la loro natura, il loro comportamento infantile, il loro selvaggio stile di vita e i diritti che li tengono inchiodati alla loro terra" perché si riteneva che il problema indiano venisse risolto con la scomparsa dei segni distintivi della cultura nativa. Il controllo mentale portato avanti nei collegi doveva condurre all'abbandono da parte degli indigeni delle loro terre e delle loro riserve perché i bianchi ci si insediassero. Della strategia di annientamento culturale faceva parte l'alimentare la discordia e la dilazione tra studenti, costringendoli a combattersi e molestarsi. Un lavaggio del cervello per far dimenticare il proprio ruolo tradizionale e culturale ai nativi: quello di Custodi del Territorio avuto dal Creatore, per proteggere terre, pesci, e foreste e perdere lo scopo di esistere. I bianchi volevano tutto per se stessi, e nelle scuole residenziali trovarono il metodo, che funzionò. E Harriett Nahanee dichiarò nel 1995: "Noi ora siamo per la maggior parte poveri, dediti a vizi, violenti in famiglia, e tutto questo iniziò nelle scuole, dove ci manipolarono la mente affinché odiassimo la nostra cultura e noi stessi, cosicché avremmo perso tutto quanto. Questo è il motivo per cui affermo che il genocidio è tuttora in corso".
Con la tutela assunta da parte dei prèsidi della costa occidentale, avvenuta fra il 1933 ed il 1941, emersero i primi riscontri di reti pedofile organizzate in quelle scuole residenziali, con quel sistema legalmente e moralmente libero di fare ai suoi allievi coatti tutto quello che voleva: i collegi per nativi divennero “zona franca” per pedofili, assassini e medici perversi, con cavie umane vive a disposizione per collaudi di farmaci o ricerche sul cancro.
Nelle scuole di Kuper Island e di Alberni, oltre a esservi praticati gli obbrobi già trattati, divennero poli accentrati per bambini di tutta la provincia, a cui lì veniva spezzata la lealtà tribale e parentale, sviluppandone l'aggressività reciproca e troncandone i legami: in più vigeva la segregazione sessuale, come testimoniato da diversi superstiti e l'accidentale scambio d'effusioni tra ragazzi e ragazze veniva punito durissimamente, talvolta fino alla morte, per mano dei compagni costretti a usare verghe e fruste. La lezione per tutti era non fidarsi o affezionarsi a nessun compagno e di abbandonare qualunque spontaneità e istinto in favore dell'obbedienza agli ordini.
Dai collegi venivano sfornati 2 tipi d'indiani: schiavi e traditori. I capiconsiglio della tribù hanno minacciato di tagliare le indennità a chi avesse parlato in tribunale. A tale condizionamento si arrivò con l’uso istituzionalizzato di scosse elettriche su bambini che parlavano la loro lingua o che erano “disobbedienti” . Secondo testimoni oculari in certi collegi della Columbia Britannica e del Quebec esistevano addirittura stanze di tortura, con sedie elettriche fisse, spesso fatte funzionare da personale medico.
Frank Martin, postino indigeno, descrive nel 1998 la sua reclusione per esperimenti, dal 1963 al 1964, in una scuola vicino a Nanaimo: rapito dal villaggio a 9 anni, si risvegliò drogato in una cella, dove restò rinchiuso come un animale 14 mesi. Ogni mattina gli somministravano scosse elettriche alla testa sino allo svenimento per sottoporlo nel pomeriggio a raggi X per diversi minuti. A 18 anni si ammalò di cancro ai polmoni senza aver mai fumato.
David Martin invece nel 2000 dichiarò di esser stato ricoverato con la diagnosi di tubercolosi, ma senza sintomi, e legato al letto per 6 mesi, a subire iniezioni dolorose, pruriginose e irritanti, intanto che altri bambini urlavano dall'isolamento.
Altre torture erano quelle dentali: Harriet Nahanee subì quel trattamento senza analgesici nel 1946 e Dennis Tallio nel 1965.
Il famigerato Dott.Mengele, scienziato nazista, collaborò coi canadesi per gli esperimenti atti a rimodellare la memoria tramite elettrochoc, torture e farmaci.
L’uso di “reclusi” delle scuole residenziali per esperimenti medici, autorizzato da un accordo con le chiese, è confermato da ex-dipendenti del governo federale. Per anni, secondo un ex funzionario, gli Affari Indiani facevano trasferire ragazzi provenienti dagli orfanotrofi e dai collegi gestiti dalle Chiese ai manicomi per la sperimentazione medica e scientifica anche a beneficio di Difesa e Intelligence. Le molte sovvenzioni di quegli anni finivano ad alimentare le tangenti a prèsidi e alti funzionari.
Ma decine di sopravvissuti di 10 posti diversi in Columbia e Ontario hanno descritto sotto giuramento torture vissute in prima persona o da testimone, dall'età di 5 anni in su:
  • legatura del pene
  • perforazione con aghi di mani, guance, lingua, orecchie e pene
  • sospensione sopra tombe aperte con minaccia di sepoltura a vivo
  • alimentazione forzata di cibo rigurgitato o con vermi
  • rivelazione della morte avvenuta o imminente dei genitori
  • denudamento pubblico e umiliazione verbale e sessuale
  • costrizione alla posizione eretta per 12 ore, sino al crollo
  • immersione nell’acqua ghiacciata
  • costrizione a dormire all’aperto durante l’inverno
  • estirpazione dei capelli
  • testa sbattuta ripetutamente contro superfici in muratura o in legno
  • percossione quotidiana senza preavviso con fruste, bastoni, stecche da biliardo, tubi di ferro e finimenti di cuoi e metallo
  • estrazione di denti d'oro senza analgesici
  • isolamento per giorni senza acqua, cibo nè ventilazione
  • scosse elettriche a testa, genitali ed arti.
Ecco quel sadismo sintetizzato e giudicato nel 1998 dalle parole di un sopravvissuto, Bill Seward: "Era la gente della chiesa ad adorare il diavolo, non noi. Volevano l’oro, il carbone, la terra che abitavamo, così ci terrorizzavano affinché consegnassimo tutto a loro. Se si viene violentati tutti i giorni a partire dai 7 anni come si fa un a combinare qualcosa nella vita? Le scuole residenziali furono istituite per distruggere le nostre vite, e ci riuscirono. I bianchi erano terroristi, puri e semplici."


compendio da

http://www.auroraproject.it/index.php?option=com_content&view=article&id=67:lolocausto-dei-nativi-canadesi&catid=43:controinformazione‏