domenica 28 giugno 2015

382. La storia-collage del "borg di scigolat"!!

Nel 1550, dopo l'inizio dell'imponente "bastionamento" durato anni, Milano si diede precisi confini, più vasti di quelli medievali. Col passare dei decenni, i varii insediamenti cresciuti a ridosso delle nuove mura diedero vita ad un unico Comune ad anello, detto dei Corpi Santi, ricordo delle sepolture praticate sui corpi dei primi cristiani, Martiri o Santi, appena all'esterno dei limiti urbani.
Tra l’attuale via Melzi d’Eril e l’Arco della Pace, il complesso di Sant’Ambrogio ad Nemus si era salvato dalle ondate di distruzioni barbare succedutesi per quasi 2 secoli grazie al fatto che si trovava in un boschetto lontano dalle mura della cerchia dei Navigli, e a metà tra le due arterie stradali verso il nord, la Comacina e la Vercellina.
Lì accanto, trovandosi in sèguito appena fuori dai Bastioni Nuovi, il Borgo degli Ortolani dei Corpi Santi si sviluppava in origine lungo il tratto della via Varesina che andava dalla porta Tenaglia, nello stesso sito dell’attuale Arena, all’attuale piazza Firenze: in pratica via Canonica e via Pier della Francesca.
Era l’idrografia della zona col Torrente Nirone, la roggia Marianella, il fontanile San Rocco e la roggia Peschiera che fece sorgere lungo la via Varesina mulini, cascine, orti, campi e frutteti, i cui prodotti abbondanti venivano raccolti e poi venduti in loco originando il nome del borgo, borg di scigolat, cioè il borgo dei cipollai o ortolani.
Il Comune dei Corpi Santi fu annesso nel 1873 a Milano: da qui cominciò la perdita dell’identità agricola originaria che coincise col nuovo piano regolatore che ne stravolse anche la fisionomia.
Meno di 10 anni prima dell’accorpamento alla città era stato ultimato il nuovo cimitero Monumentale di Milano, per soppiantare diversi piccoli cimiteri cittadini, il che comportò comunque il progetto di nuove strade di collegamento.
Infatti fino al 1820 le direttrici del Borgo erano il suo tratto di via Varesina, il tracciato stradale del Fontanile di San Rocco da via MacMahon, sino a via Niccolini e via Balestrieri attraverso il sagrato della Santissima Trinità,  di cui resta il bellissimo campanile romanico, e il viale di Porta Tenaglia, ora viale Elvezia. Per il resto c’erano viottoli solcati da altri piccoli canali d’irrigazione, che hanno generato l'intrico di viuzze caratteristiche del Rione.

venerdì 5 giugno 2015

381. Contessa

Non puoi più pretendere di avere tutti quanti attorno a te.

Non puoi più trattare i tuoi amanti come fossero bignè.

Vuoi solo le cose che non hai,

parli delle cose che non sai,

cerchi di giocare ma non puoi,

pensi solamente ai fatti tuoi.

Chi sei contessa?

Tu non sei più la stessa.

Vuoi che io rimanga nel tuo letto per poi sbattermi su e giù.

Non ti lamentare se domani non ti cercheremo più.

Ma vorrei soltanto averti qui,

sei accattivante già così,

ti difendi con il D.D.T.,

fai pesare troppo quei tuoi 'si'.

Chi sei contessa?

Tu non sei più la stessa.

Pensi che ogni cosa di concreto sia da riferire a te,

tu fai la misteriosa per nascondere un segreto che non c'è.

Ma nel tuo castello come va?

Vivi la tua vecchia nobiltà,

non sai neanche tu la verità,

vendi a caro prezzo la realtà.

Nel tuo castello come va?

Vivi la tua vecchia nobiltà,

non sai neanche tu la verità,

vendi a caro prezzo la realtà.

380. Obiezione di Coscienza


L’Impero Liberista Multinazionale ci ha portati sull’orlo di una bancarotta ecologica con effetti così macroscopici che hanno ispirato il tema dell’Expò  2015 “Nutrire il Pianeta”, ma quei buoni principii, obiettivi e progetti sono naufragati proprio per la vittoria dell’ideologia rovinosa della Politica che tutela sempre più i diritti finanziarii delle Compagnie più spregiudicate.

I partner internazionali e sponsor a cui Expò ha dovuto e voluto appoggiarsi sono ormai equiparabili a spacciatori internazionali, in quanto i loro prodotti non solo alimentari  producono spessissimo dipendenza negli utenti/consumatori. Ma possono anche essere considerati negrieri nell’antica accezione del termine, in quanto sfruttano certa manodopera sino quasi alla schiavitù e devastano certi territorii sino alla sterilità.

Il primo Maggio c’è stata l’inaugurazione, e al pomeriggio la consueta manifestazione Mayday, cui si sono aggiunte quest’anno posizioni anti-Expò. Ma in mezzo  ai soliti partecipanti si celava il cosiddetto "blocco nero": di questi teppisti violenti RadioPop ha evidenziato la particolare strategia politica manifestata in diversi contesti di protesta dall'inizio di questo secolo. Per quest'ultima devastazione in città è stata anche notata da diversa gente la sincronizzazione tra i 2 distinti lanci di fumogeni da parte delle forze dell'ordine e l'apparizione e sparizione dal corteo dei Black Bloc mascherati ma con orologi e scarpe "di pregio".

Ma questa "seconda strategia della tensione" mi pare duri dal G8 di Genova del 2001 con tante prove mai più prese in considerazione.

Su tutto ciò obietto e la mia è un’obiezione di coscienza: non andrò all’Expò.