mercoledì 30 giugno 2010

112. Condanna ridotta a 7 anni in appello, col calcolo della fine dei rapporti con la Mafia: 1 notizia in 3.

Quotatissimi i giudici chirurghi, che riescono, armeggiando di codice e di bisturi, a certificare esattamente la data in cui i potenti che hanno frequentato e fiancheggiato Cosa Nostra hanno smesso di farlo: zac, non ci fanno più né affari né alleanze né reati.
Ma a dirci chi è davvero Dell’Utri è lui in persona: ha voluto ribadire la propria fede in Mangano “eroe”, che non ha parlato nonostante le torture dei nazisti targati Repubblica Italiana ed ha annunciato le proprie “condoglianze” al sostituto procuratore generale che ha sostenuto l’accusa.

-il fatto quotidiano-

In conferenza-stampa Dell’Utri, anticipando le “condoglianze” che farà al pm Gatto, definisce la sentenza “pilatesca”: assoluzione piena, quindi, ma solo per le «condotte successive al 1992». Per il resto, i giudici hanno confermato sentenza e impianto accusatorio del primo grado, riducendo solo di due anni la pena che il tribunale aveva calcolato in nove anni, mentre il pg ne aveva chiesti undici.
Sulla sentenza incombe tuttavia il rischio di prescrizione per i fatti contestati a Dell’Utri dagli anni Settanta.

-il secolo XIX-

Condanna ridotta a sette anni. Marcello Dell'Utri non è in aula a Palermo alle 10 quando la Corte legge la sentenza del processo di secondo grado a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa: lo hanno assolto per i reati riferiti al periodo successivo al 1992, periodo al quale l’accusa riconduce l’incontro fra imputato e i fratelli Graviano. Intanto avviata pratica a tutela dei giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo. Nel mirino alcuni articoli di stampa, in particolare uno apparso sul quotidiano Il Fatto, perché "discreditano la magistratura".
-Il Giornale-

giovedì 24 giugno 2010

111. Il Reverendo King, su diritti civili e discriminazioni

Nel 1964 fu assegnato il Nobel per la pace a Martin Luther King.
Nel 1963 questo pastore protestante nero aveva scritto "Lettera dalla prigione di Birmingham", risposta alla dichiarazione scritta quell'anno da otto ecclesiastici intitolata "Invito all'unità", in cui veniva auspicato che la battaglia contro la segregazione razziale si combattesse solo nei tribunali, non nelle strade.
Allora King rispose, tra le altre cose, che senza l'azione diretta e non violenta come la sua, non si sarebbero potuti ottenere dei veri diritti civili: "Abbiamo anche la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste: io concordo con sant'Agostino nel ritenere che una legge ingiusta non è legge».
E sull'emancipazione ribattè: "Aspettare significa quasi sempre mai ".

lunedì 21 giugno 2010

110. su radiopadania delirio razzista e omofobo di un'ascoltatrice

http://www.glbt-tv.it/?p=2503

"I politici sono gli unici a non aver sentito la crisona e Marrazzo ha speso migliaia di euro coi trans: se gli avessero abbassato lo stipendione.... forse questi ce55i umani, aborti di natura, immondi e stranieri, qui sarebbero di meno, a delinquere e a buttar malattie....La lega ha paura dei cattolici: dovrebbe essere piu' incisiva e aggressiva, ma io sono cattolica e non voto UDC e non ascolto il cardinalone Tettaca22i.....Anche rispetto a questa massa di cinesi, che come la muffa distrugge l’economia italiana, ci vorrebbero espulsioni di massa. Noi non siamo razzisti, ma fuori dalle balle, foeura di ball!!"

martedì 15 giugno 2010

109. DUE SCRITTE A MILANO

I POPOLI CHE ABBANDONANO LA TERRA
SONO DESTINATI ALLA DECADENZA


IL RISPARMIO E' LA PRIMA SORGENTE
DELLA POTENZA NAZIONALE




(I DUE MOTTI CHE SOVRASTANO I PORTALI LATERALI IN CIMA ALLA SCALINATA DEL PORTICO INTERNO DELLA SEDE DELLA CASSA DI RISPARMIO DELLE PROVINCE LOMBARDE IN VIA VERDI A MILANO)

mercoledì 9 giugno 2010

108. Sixties' memory: Bebawi Trial

Farouk Chourbagi was a handsome Egyptian textile merchant who mixed fabrics and females while living and loving in Rome. He was found dead in his office off Via Veneto one morning last year, his body riddled with bullets, his face scarred with acid. The cops nabbed Farouk's combustible mistress, a honey-blonde Egyptian named Claire Bebawi, and her rich cotton dealer husband Youssef. Each said the other did it: he in a fit of jealousy, said she; she to end the affair, said he. Both were indicted for murder and went on trial together as codefendants.Thus began one of the most spectacular murder trials in Italian history. Starting last January, it took 57 hearings and 300 hours of juicy testimony. Witnesses from Egypt, the Sudan, Lebanon and Switzerland babbled in six languages. Claire shrieked obscenities in Arabic, jolting her lawyer, ex-Italian Premier Giovanni Leone. One witness recoiled from facing Claire, and the court traveled to Hamburg to interview her.The Bebawis turned out to be divorced, though living together, but the prosecution established little else. It failed to produce the gun; it did not shake either Claire's story that she was in the office bathroom while Youssef killed her lover, or Youssef's story that she did it while he was out walking. The whole affair cost thousands—all of it totally wasted. The court has just declared a mistrial for the completely unexpected reason that three of the six jurors were found to be ineligible.Italy calls jurors "people's judges," theoretically gives them equal status in criminal trials with the two judges. Requirements include "good moral standing," a secondary school education and ages between 30 and 65. Eligible citizens are listed (32,000 in Rome), screened by mayors, magistrates and judges, finally picked by lot. Unfortunately, the screening fails to match the requirements. As the Bebawi trial neared its end, one woman juror turned out to be over 65, another had less than secondary schooling, and a third (a highly educated countess) had gone to a private school not recognized by the state. Aghast, the government aims to pinpoint responsibility and possibly assess damages. As for the Bebawis, they face a hot Roman summer in jail and may not get a new trial until October. Not that most Italians mind; they loved the first trial and are delighted at the prospect of a second.
http://www.time.com/time/magazine

giovedì 3 giugno 2010

107. 4 risate con Daniele Luttazzi

Luttazzi ha detto che:
"Per sopportare la visione delle atrocità della guerra in Iraq (conflitto appoggiato anche da Ferrara) bisogna pensare a Giuliano Ferrara dentro una vasca da bagno con S.B. e Dell'Utri che gli p1sciano addosso, Previti che gli kaga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta".

alla voce "Giuliano Ferrara" su wikipedia

mercoledì 2 giugno 2010

106. Una Costituzione concertata mirabilmente, ora sconcertata..!

La Costituzione italiana ha radici nella lotta partigiana di Resistenza antifascista.
Venne elaborata e quindi approvata dall'Assemblea Costituente, alla quale erano stati eletti i rappresentanti dei partiti democratici, il 22 dicembre 1947. Venne promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947. Quel giorno stesso venne pubblicata sulla edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (n. 298). Entrò in vigore il I gennaio 1948. Alla base della Costituzione italiana c’è stata un intesa fra i partiti, definita «compromesso costituzionale». Essa si realizzò all’interno della commissione che procedette concretamente all’elaborazione della legge fondamentale del nostro Stato.
All’interno di tale commissione si realizzò un equilibrio fra concezioni politiche diverse: cattoliche, comuniste, socialiste, liberali.
Questo comportò uno sforzo continuo di mediazione realizzato anche con reciproche rinunce. Il «compromesso costituzionale» trova una sua espressione anche nelle firme e nelle controfirme apposte sotto la Costituzione: il Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, liberale; il Presidente dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini, comunista; il Presidente del Consiglio dei Ministri, Alcide De Gasperi, democristiano.
La Costituzione contiene una parte con i principi fondamentali (artt. 1-12); una parte prima, ove sono elencati i diritti e i doveri dei cittadini (articoli 13-54); una seconda parte, che stabilisce l'ordinamento della Repubblica (articoli 55-139); e 18 disposizioni transitorie e finali, relative per lo più al passaggio dal regno d’Italia alla Repubblica Italiana.
La Costituzione si basa su alcuni pilastri fondamentali strettamente interconnessi: - Intende impedire ogni possibile deriva autoritaria, che aveva caratterizzato la precedente storia del nostro paese fino all’aperta dittatura fascista, affermando il principio della divisione dei poteri, della centralità del parlamento e delle altre assemblee elettive rispetto all’esecutivo.
Rifiutando ogni accentramento presidenzialistico con la riaffermazione dell'universalità dei diritti civili e politici, delle libertà di associazione, di pensiero, parola, manifestazione, stampa (titolo I, rapporti civili, della I parte).
- Ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (art. 11).
- Si fonda - unica in tutto l’Occidente, per il notevole ruolo che ebbero nella sua stesura le forze di sinistra, comunisti e socialisti - sul lavoro: L'Italia è una Repubblica democratica,fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo,che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (art. 1). Riconosce che è il lavoro e non il capitale né la rendita fondiaria il fondamento primo della Repubblica. Afferma così che libertà ed eguaglianza sono valori strettamente interdipendenti, e si propone di creare le condizioni per l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3). Riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che lo rendano effettivo (art. 4), tutelandolo in tutte le forme, compresa l’associazione sindacale (artt. 35-40).
La Costituzione prevede la limitazione stessa del diritto di proprietà e di iniziativa privata se essa è in contrasto con l'utilità sociale o reca danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (artt. 41-44).
Ponendo il lavoro a suo fondamento, la Costituzione riconosce il conflitto sociale e tutela la rappresentanza politica di esso nel Parlamento, eletto sulla base di un principio rigorosamente proporzionale. Quando nel 1953 fu approvata dal Senato una nuova legge elettorale maggioritaria (65% dei seggi alla coalizione che superava il 50%), fu subito battezzata “legge truffa”, revocata nel giugno 1954 per la fortissima opposizione nelle piazze e in Parlamento.
La storia dell’Italia repubblicana è attraversata da acute lotte di classe che si svolgono non solo sul terreno economico sociale e politico, ma anche su quello costituzionale. Per la sua forte caratterizzazione sul fronte sociale, la Costituzione è oggetto di continui attacchi da parte delle forze conservatrici e reazionarie,
che cercano in tutti i modi di non applicarla o di revisionarla per renderla conforme ai modelli del liberismo economico dell’Occidente e di una gestione autoritaria dello Stato. Finché i comunisti e le forze autenticamente di sinistra e democratiche hanno avuto un peso politico e sociale, questi attacchi sono stati respinti, grazie a poderose lotte di massa. Soprattutto nel decennio 1968- 1977 sono state realizzate, nel quadro della Costituzione repubblicana, importanti conquiste per i lavoratori, quali la L. 300 (Statuto dei lavoratori, nel 1970). Nei primi anni 90 comincia invece lo stravolgimento della Costituzione in funzione delle politiche neoliberiste di smantellamento dello stato sociale e dell’intervento pubblico in economia. Nel 1993, con il sostegno del PDS (poi DS, poi PD), viene cancellato il sistema elettorale proporzionale, per affermare il bipolarismo maggioritario, che intende mettere ai margini le opposizioni di classe e i partiti antisistema, concependo due poli sostanzialmente analoghi. Il sistema maggioritario, combinato con un forte presidenzialismo, si impone anche negli enti locali e nelle regioni (1999), con un antidemocratico svuotamento di poteri delle assemblee elettive ed una concentrazione di potere nell’esecutivo e nel suo capo. La modifica del titolo V della II parte della Costituzione (2001) apre le porte ad un federalismo competitivo e concorrente con i poteri dello Stato centrale, che va in direzione del separatismo della Lega Nord per l'Indipendenza della Padania (fondata nel 1989 e forte oggi al Parlamento italiano di 60 deputati, 26 senatori e di 9 deputati al Parlamento Europeo) e accentuerà il divario economico-sociale tra Nord e Sud.
Il referendum del giugno 2006 respinge il tentativo di Berlusconi di dar vita ad una repubblica presidenziale. Ma, subito dopo, ricomincia l’assalto alla Costituzione per darle il colpo di grazia in senso federalista e presidenzialista.
Difendiamo e rilanciamo la Costituzione repubblicana!
Soprattutto in questa fase di crisi strutturale del capitalismo, che intende scaricare tutti i costi di essa sui lavoratori e le masse popolari, la battaglia per la difesa e il rilancio della Costituzione è parte essenziale della lotta a difesa dei lavoratori!

Federazione della Sinistra.
Coordinamento provinciale di Bari

martedì 1 giugno 2010

105. COME IN UN GIALLO SI DISSOLVONO 9000 POSTI DI LAVORO - COMPLICI I MEDIA

AGILE -- ex EUTELIA

COME LICENZIARE 9000 PERSONE SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA !!!
E' iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di
OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM-EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN:
AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega
Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO.
Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile.
Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti .
Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l'ultima è Phonemedia, 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte.
Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi.
Abbiamo bisogno di visibilità Mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane (Roma – Siena Montepaschi -- Milano -- Torino -- Ivrea -- Bari -- Napoli – Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, essun giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI.
NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d'ordine è che se non siamo visibili all'opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE.
Dal 4-Novembre-2009 le nostre principali sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti
*Se sei solidale con noi INOLTRA QUESTO DOCUMENTO ad almeno 10 amici nei prossimi 30 minuti, non ti costa nulla , ma avrai il ringraziamento di tutti i lavoratori e le Lavoratrici di Agile ex Eutelia che da mesi sono senza stipendio *
*Altrimenti questa azienda morirà *
Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. -- ex Eutelia
*GRAZIE*