venerdì 29 giugno 2012

267. La Consulta salva la legge sull'aborto!!!

"La legge 194 sull'interruzione di gravidanza è costituzionale", questa la sentenza della Corte Costituzionale, che respinge la questione di legittimità sollevata dal Giudice Tutelare del Tribunale di Spoleto rispetto all'articolo 4, che di fatto è il nocciolo della normativa, stabilendo i casi in cui la donna può accedere all'interruzione di gravidanza. Questa decisione, che lascia integro l'mpianto della legge 194, è la risposta all'incidente di costituzionalità sollevato in un dibattimento che coinvolgeva una minore intenzionata a interrompere la gravidanza senza coinvolgere i genitori nel suo proposito.

martedì 26 giugno 2012

266. Mohammed Morsi e la transizione

compendio da  http://it.wikipedia.org/  http://mobile.ilmanifesto.it/attualita/notizie  http://www.ilfattoquotidiano.it/ 
Le elezioni, come la villeggiatura, suscitano tante aspettative che quando si fanno causano subbugli: apesso in Africa, soprattutto se aperte, diventano il pretesto per risse e guerre civili, perché i risultati rappresenterebbero il popolo, o almeno chi va a votare, ma non sempre il popolo fa la cosa giusta. I risultati delle ultime elezioni greche sarebbero, grazie alla loro “dea della saggezza”, proprio adatti ad accontentare Angela Merkel e a rimandare di qualche mese la prova della verità per l'euro, l'Europa e tutti noi.
In Egitto no, perché l'intero processo si è insabbiato senza provocare grosse reazioni internazionali. Gli egiziani ora aspettano la prossima "villeggiatura": avevano lasciato le piazze presentandosi all'incasso con ben 3 turni elettorali per il parlamento e 2 votazioni per il capo dello stato. Forse si era esagerato a trattare come rivoluzione le dimostrazioni in piazza Tahrir e la stessa decisione del malridotto presidente Hosni Mubarak, ferito dall'ingratitudine dei sudditi, di rinunciare al potere: col successore di Nasser, Anwar Sadat, ucciso dalla furia omicida degli islamisti a rinfacciare il tradimento a Camp David, lui
da vice-presidente diventa presidente. E ora è come se Barack Obama non abbia mai scelto Il Cairo per lanciare il 4 giugno 2009 un grande appello di democrazia, pace e collaborazione all'Islam sotto gli occhi proprio di Mubarak, insieme destinatario di quel messaggio e comprimario del primo presidente statunitense mezzo euro-americano e mezzo afro-musulmano nella riconciliazione virtuale per l'impegno terzomondista.
Forse fra Occidente e mondo arabo-islamico c'è un equivoco abissale: il buon seme che aveva giustificato la visita di Obama in Egitto dove sarà finito? La dura verità potrebbe essere che a furia di leggere i fatti di quel mondo con parametri "orientalisti" anche i presidenti degli Stati Uniti finiscono per sbagliare analisi, politiche e alleanze.
Come nella Tunisia di Ben Ali, anche in Egitto il regime è stato scosso solo quando la protesta s'è politicizzata con l'entrata in azione dei giovani istruiti, degli intellettuali e delle donne, perché finché avevano manifestato operai o piccoli bottegai il potere era rimasto indenne. Quell'entusiasmo così unitario per un po' cancellò l'evidenza della divisione fra laici e religiosi che però alla fine dominerà la scena oscurando i temi di libertà e di giustizia. I Militari hanno rimaneggiato le regole privando di certe prerogative quegli organi che avrebbero dovuto rappresentare il popolo dopo gli anni di autoritarismo: col Parlamento sciolto per un vizio di legge, la Costituente,  eletta da un parlamento dichiarato "incostituzionale", è ora in bilico, e comunque il neo-presidente Mohamed Morsi Issa' al-Ayyat dei Fratelli Musulmani, che "avrebbe" battuto con il 51,7% il rivale ed ex primo ministro di Mubarak, 
potrebbe non avere neanche la facoltà di scegliersi il ministro della Difesa. Ci sono emendamenti, a integrazione della dichiarazione costituzionale del marzo 2011, che prevedono che i Militari abbiano il potere legislativo, il diritto di veto sulla dichiarazione di guerra e il diritto decisionale dei lavori dell’assemblea costituente.
Morsi si ritroverà a essere un capo di stato dimezzato per almeno il primo anno del suo mandato, fino a che sarà formata la nuova assemblea costituente e rieletto  il parlamento. L’altro suo limite è che, nelle settimane tra il primo e il secondo turno, ha ottenuto l’appoggio della parte laica e rivoluzionaria del paese proponendosi come “candidato della rivoluzione”, con l'aspettativa di formare una specie di governo provvisorio di salvezza nazionale.
Tuttavia questa presidenza ridà speranza nella democrazia tutelando i valori della rivoluzione: un difficile mandato della prima persona eletta dal popolo a guidare l’Egitto dopo la rivoluzione del 25 gennaio 2011!!
La "deriva" islamista può aver spaventato qualcuno che ha sinceramente a cuore certi diritti fondamentali ma questo "senso unico" è servito soprattutto a fornire prestesti all'apparato militare, interessato a difendere soprattutto le corporazioni che permettono di controllare l'economia. La grandissima difficoltà odierna di fare opposizione favorisce le interpretazioni fuorvianti come in parte è stato il discorso della e sulla Fratellanza musulmana.

Morsi, con un dottorato conseguito in California, ha 60 anni e una trentennale militanza nel movimento sin dall'Università, coi Fratelli Musulmani ancora banditi dalla vita politica del paese. Nel 1995 entra a far parte del comitato decisionale e viene eletto per la prima volta in parlamento. Famose le sue denunce moraliste pro-censura e pro-Sha'ria. Da allora una parabola in ascesa: nel 2005, diventa portavoce del movimento ed è il candidato più votato alla Camera ma nel maggio 2006 viene arrestato assieme ad altri compagni per una campagna contro frodi elettorali dell’anno prima. Dopo la riabilitazione dell'aprile 2011 dei Fratelli Musulmani, banditi da Nasser nel 1954, si dimette per fondare il Freedom and Justice Party, diventandone il presidente. Però il suo percorso verso la candidatura non è stato certo: quasi un ripiego dopo l’esclusione del numero 2 del movimento Khairat El Shater.
La notizia della sua vittoria è subito rimbalzata in tutto il paese e ha fatto esplodere i festeggiamenti a Piazza Tahrir dove centinaia di migliaia di persone erano già radunate a protestare per il ritardo nella comunicazione dei risultati. Si ricorda l'amara constatazione di Nasser quando, senza saperlo, era ormai vicino alla fine del suo percorso vitale e di leadership: della rivoluzione per il popolo si appropriò una borghesia e una burocrazia avida e anti-popolare. In prima linea anche allora c'erano i gradi alti e intermedi delle forze armate. Come allora, in Egitto da una parte c'è la politica, la sovranità popolare, la democrazia e dall'altra il potere dell'esperienza professionale e l'abitudine al comando.
Non sarebbe giusto dire che era inevitabile una deviazione del processo democratico di cui tutti parevano convinti. Questa transizione è una storia lunga per le istituzioni ma soprattutto per i rapporti di produzione e di distribuzione delle ricchezze e gli accessi ai beni materiali e immateriali. Cosa fa la comunità internazionale, che fa capo al Nord economico? Dovrebbe solo accettare di mettere in discussione i suoi privilegi invece di sentirsi minacciata dalle crisi che scoppiano negli stati della Periferia sullo sfondo di un mutamento epocale: le crisi ci sono state, ci sono e ci saranno, numerose, complesse e poco decifrabili.

venerdì 15 giugno 2012

265. Annie Lennox va avanti....!!!

ANNIE LENNOX 15/06/12: "Sono appena tornata da Birmingham, dov'ero stata invitata  a parlare all'annuale Conferenza d'Orientamento Didattico (Leadership Conference of Teachers)... Un momento importante è stato quando ho chiesto a tutti i 1800 insegnanti presenti di alzare la mano se già sapevano che in Sud Africa una donna incinta su 3 è HIV-positiva, e se ne sono alzate solo alcune! Per qualche ragione, questo fatto sconcertante non ha penetrato la nostra sensibilità occidentale, parlando in generale. La mia missione da 9 anni è di rendere consapevole la gente di quanto donne e bambini siano influenzati e affetti da HIV e AIDS nell'Africa Subsahariana, dove risiede il 90% delle persone che vivono con l'HIV. Semplicemente, per qualche motivo la gente non pare conoscere i fatti... Oh be'... oggi, 1.795 persone sono diventate un po' più consapevoli di ciò che sta succedendo da più di 2 decenni. Spero che ora questi abbiano l'ispirazione di condividere quei fatti coi loro studenti!!"
tradotto da http://www.facebook.com/#!/annielennox

264. Appello di Wikipedia-Italia per non scomparire!!

Gentile lettrice, gentile lettore,
Il comma 29 del disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali - se approvato dal Parlamento italiano - imporrebbe ad ogni sito web, a pena di pesanti sanzioni, di rettificare i propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno - già sancito dall'articolo 595 del Codice Penale italiano - ma con l'approvazione di questa norma sarebbe obbligata ad alterare i contenuti delle proprie voci indipendentemente dalla loro veridicità, anche a dispetto delle fonti presenti e senza possibilità di ulteriori modifiche. Un simile obbligo costituirebbe una limitazione inaccettabile all'autonomia di Wikipedia, snaturandone i principii fondamentali.
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano, in continua crescita da undici anni grazie al contributo quotidiano di oltre 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo. Le oltre 925 000 voci dell'edizione in lingua italiana ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permettere che scompaia.

mercoledì 6 giugno 2012

263. Perforazioni e terremoto.

Compendio di estratti da vari siti della lettera aperta di Patrizia Guidetti, dipendente di un'azienda sociosanitaria emiliana.
Alle prime scosse di quest'anno PATRIZIA GUIDETTI aveva deciso di tacere sulle molto probabili cause o concause dello sciame sismico in Emilia, ma dopo le scosse ulteriori non può più tacere le notizie concrete intorno a cui quasi tutti i massmedia girano, senza toccare la vera questione: addirittura se qualche geologo inavvertitamente va sul discorso, gli viene improvvisamente tolta la parola in diretta. Ne ha fatto accenno giorni fa MENTANA al suo TG, e ne ha fatto un servizio la GABBANELLI: è il FRACKING, diffuso in Pianura Padana da almeno 2 o 3 anni, che è la fratturazione idraulica del terreno per perforazione, che una volta in profondità piega e corre parallela alla superficie, e in cui viene pompato ad alta pressione un po’ di tutto, a seconda della “ricetta” del perforatore, ricetta non svelabile in quanto segreto commerciale. Si parla di svariate centinaia di perforazioni di verifica, con qualche estrazione di gas rinvenuto. Invece la "subsidenza indotta" è l'abbassamento del fondo di un bacino idrico o di un'area continentale nel corso di lustri, dovuto allo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere, all'estrazione di idrocarburi, e alle bonifiche idrauliche, con condizionamenti reciproci rispetto alle attività umane in zone fortemente urbanizzate ed industrializzate.
Il nostro governo avrebbe dato a gente di Dallas la concessione di questa tecnica, vietata o in via di accantonamento in tanti Stati europei proprio per gli effetti collaterali: in Inghilterra la stanno togliendo perchè ha fatto più danni che benefici. In caso di successo al nostro governo andrà il 7% degli introiti, peccato che la pianura Padana sia strapiena di gente, case, capannoni, chiese e monumenti e che se vien tolto il gas sedimentato per millenni nel nostro sottosuolo a sostenere come un cuscinetto la nostra Pianura Padana, questa collasserà: lo capiscono anche i bambini. E' come quando una torta appena fuori dal forno collassa staccandosi dalle pareti. Non vogliono si sappia questa verità perchè se il governo, già non simpatico, si dovesse prendere carico anche di questo errore di valutazione magari non verrebbero più pagate le tasse e gli americani estrattori verrebbero presi a calci nel sedere. Si continua a parlare dei poveri sfollati, a intervistare geologi per non dire la verità, parlare di calciopoli e altri scandali per tentare di distrarci: si omette la verità come sistema, ma l'omissione ha lo stesso peso della menzogna.
E in uno dei comuni maggiormente colpiti è stato affisso il seguente bando di gara: “Procedura aperta per l’affidamento della concessione di costruzione e gestione rete di teleriscaldamento e indagine geologica esplorativa inerente un pozzo geotermico comprensive dei lavori strutturalmente e direttamente collegati”.
Crediamo ancora alle cavolate che ci raccontano mentre ci devastano pure il territorio? Mentre la Bulgaria sta dicendo no al fracking, questa pratica è già vietata in Vermont, e per l'Europa solo in Francia e in Germania: l´allarme comunque s'è alzato in diverse zone, come il Vorarlberg austriaco.
compendio da:
http://www.austriantimes.at/news/Business/2012-02-05/39252/Fracking_is_a_health_risk_in_Vorarlberg
http://www.cronachelodigiane.net/article-il-vermont-banna-il-fracking-105943199.html
http://www.stampalibera.com/?p=46283#comments  
http://it.wikipedia.org/wiki/Fracking
http://www.antoninomonteleone.it/
http://video.corriere.it/