sabato 20 agosto 2011

208. lupus et agnus / il lupo e l'agnello


Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi: superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: "Cur - inquit - turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?" Laniger contra timens: "Qui possum - quaeso - facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor." Repulsus ille veritatis viribus: "Ante hos sex menses male - ait - dixisti mihi". Respondit agnus: "Equidem natus non eram!" "Pater, hercle, tuus - ille inquit - male dixit mihi!" Atque ita correptum lacerat iniusta nece. Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.
Capitò che un lupo e un agnello, assetati, si abbeverassero allo stesso torrente: a monte il lupo, un bel po’ più a valle l’agnello. Il predatore, mai sazio, s’inventò così un motivo di litigio: “perché mentre bevo m’intorbidisci l’acqua?” L’altro, timido e lanuto, ribattè: “mi chiedo come questo sia possibile, lupo: l’acqua scorre da te a me!” E quello, sbugiardato dall’evidenza, aggiunse: “6 mesi fa m’hai calunniato!”. E l’agnello di nuovo: ” veramente non ero ancora nato” e gli venne risposto: “accidenti, allora è stato tuo padre!!” e, afferrato, venne sùbito e ingiustamente sbranato. Questa favola insegna che c'è chi s’inventa fandonie per aver ragione pure su chi è innocente!
(traduzione da Fedro di W.S.)

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