mercoledì 25 maggio 2011

206. Una poesia vera e una vera vergogna....

Stralcio dal "Giornale"

Quei cattolici rossi pronti a farsi fregare!

Laudato sii, o mio Pisapia. I frati­celli del convento rosibindi&C hanno scritto il loro Cantico delle creature rifondarole. E si sono alla fine schierati apertamente a fian­co del candidato della sinistra estrema, quello che da sempre so­stiene unioni gay, aborto ed euta­nasia. I valori cristiani possono aspettare, l’antiberlusconismo, evidentemente, no: pur di dare una botta al Cavaliere, i cattolici Dio&bandiera rossa non esitano a dare una botta anche ai precetti del catechismo. Uccidere? Ma sì, dai, un po’ si può. Purché muoia anche la giunta Moratti. Del resto se Parigi vale una messa, il Comune di Milano non varrà almeno una confessione? La tentazione era già nell’aria. Lo ricorderete. Nel sabato preelettorale la diocesi di Milano aveva pensato bene di lanciare un richiamo alla città, secondo il noto Vangelo di Repubblica: andate e predicate il rispetto del silenzio elettorale. Il quotidiano debenedettiano temeva un discorso di Berlusconi alla festa del Milan, il vicario episcopale ritenne di dover intervenire, suscitando qualche perplessità: il rispetto del voto amministrativo è un tema importante, per carità. Ma davvero è prioritario per la Chiesa? Davvero nostro Signore si preoccupava dei regolamenti del seggio più che della salvezza delle anime? Davvero, più che buoni pastori, chiedeva di essere buoni scrutatori? Da qualche tempo sul sagratodel Duomo si ha l’impressione che possa succedere di tutto: bivacchi di musulmani, preghiere alla Mecca, consacrazioni islamiche. Purché non parli Berlusconi alla festa del Milan, si capisce.Quello è un vero peccato. Ieri un gruppo di cattolici di sinistra, tutti molto vicini alla Curia, ha scelto di uscire allo scoperto. Da Mariapia Garavaglia (indimenticata ministro della Sanità Dc) a Lino Duilio, da Franco Monaco a Patrizia Toia, tutto l’establishment dei compagnucci di Dio si è apertamente schierato al fianco di Pisapia perché dicono «è l’unico in grado di garantire il rispetto delle diverse culture». Per non farsi mancare niente, da Roma, monsignor Domenico Mogavero, responsabile Cei per gli affari giuridici, ha tenuto a far sapere che, in vista del ballottaggio di Milano, non «c’è nessun pericolo-islamizzazione» (tradotto: i cattolici possono appoggiare Pisapia e i suoi progetti di moschea).

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