giovedì 19 febbraio 2015

372. Epidemie liberiste.

Le liquidazioni inique che società pubbliche e private concedono, anche dopo disastri finanziari e organizzativi, ad amministratori delegati dimissionarii o licenziati, costituiscono un’epidemia economica dannosa per dipendenti, bottegai, artigiani e piccoli risparmiatori incolpevoli, creata in laboratorio da questo maledetto capitalismo neoliberista!
La supremazia politica delle Destre Angloamericane creò coi Mercati sfrenati e globali un oceano di disperati telecomandati molto simile a quello rappresentato per uno scorcio di secolo dal comunismo eurasiatico. Ma ora la dipendenza psicologica di queste masse contemporanee è gestita dai Poteri attraverso i prestiti obbligati, le rate fasulle, i piccoli giochi d'azzardo, i passatempi compulsivi e nevrotici, le malattie indotte e il benessere effimero e illusorio.
E in Italia la vittoria è oggi ancora una volta dell'ottuso liberismo berlusconiano, non tanto rispetto alla "Sinistra in corso" ma sul Popolo che crede ancora nei valori della Sinistra tradizionale.
Il potere economico dell'Arcosauro, basato e accresciuto sul suo conflitto d'interessi mai risolto, unito al consenso elettorale "peloso", fa da piattaforma esattoriale per i "pizzi" morali e immorali pagati dalla maggioranza dei politici italiani, compreso ovviamente Provolino Renzi.
Si dice che dalla fine del 2014, terminate le risorse rinnovabili, i nostri discendenti dovranno fare i conti col nuovo deficit ecologico, difficilmente recuperabile.
Chi s'occupa di biodiversità giudica inutile la diffusione di questi dati a bassa voce, perché finora la gente non s'è ancora resa conto che l'inversione dell'autodistruzione planetaria in corso può essere evitata solo da un ribaltamento della logica politica tanto sbandierata, basata su ricrescita dei consumi, sviluppo economico e sfruttamento delle risorse come ricetta anti-crisi.
Invece contro quest'altra crisi è la riduzione di consumi e produttività che può limitare drasticamente inquinamento e sprechi, per riprender tempo per se stessi e spazio ambientale, lasciando che il pianeta rigeneri piante, atmosfera e modi di vivere: le ideologie si auto-negano ma ci continuano a governare e allora il consumismo sempre più dilagante va sostituito con una scienza sociale che s'ingegni a portarci nel più breve tempo possibile a una rete interconnessa di microeconomie autosufficienti, rivalutando il riciclo, la riparazione e il ricupero assieme a vecchi mestieri e pratiche. E' urgente per non distruggerci.
Si pensi che è stato calcolato che se il livello dei consumi di tutti i terrestri fosse già ora pari a quello degli Statunitensi, l'ecosistema imploderebbe entro quest’anno!!!
fonte wabesmemo.blogspot.it

martedì 10 febbraio 2015

371. Mostarda ordinata nel 1300 da Giangaleazzo Visconti

"mostarda de fructa cum la senavra che fa bone le robe de lo disnare et li caponi et la cacciagione et li viteli boliti et allo spiedo”