domenica 28 agosto 2011

210. Vulpes et uva / La volpe e l'uva


Fame coacta vulpes alta in vinea uvam appetebat summis saliens viribus, quam tangere ut non potuit, discedens ait: "Nondum matura es, nolo acerbam sumere!"
Qui facere quae non possunt verbis elevant, ascribere hoc debebunt exemplum sibi.
Una volpe affamata cercava di raggiungere a grandi balzi l'uva d'una pergola, ma non essendo riuscita a toccarla, andandosene disse: "Non sei ancora matura: di certo non ti mangio acerba!"

Di questo esempio dovrebbe far tesoro chi deforma a parole quel che non riesce a fare.
(traduzione dal latino di W.S.)

venerdì 26 agosto 2011

209. 26 aprile 2001: www.independent.co.uk

26/04/2001
S.B. l’imprenditore più ricco d’Italia, con le elezioni del prossimo maggio, dovrebbe ridiventare, nelle aspettative, primo ministro, ancora invischiato in battaglie legali: le sue imprese avrebbero usato capitali provenienti da fonti non tracciabili, magari la Mafia.Il 20 Aprile scorso in un’aula del tribunale di Milano, 3 giudici hanno ascoltato le prove per un grande processo che coinvolge l’addotta corruzione della magistratura. In cima alla lista dei nomi degli accusati c'era quello di S.B.
Ma S.B. non si è buttato I suoi problemi alle spalle. Non molto prima di diventare per la prima volta Presidente del Consiglio nel Maggio del 1994 pure il suo impero finanziario, Fininvest, divenne oggetto dell’indagine ManiPulite, istruita dai magistrati di Milano a partire dal 1992 sulla radicata corruzione tra politica, burocrazia, e affari. E in quegli anni dei metodi di fare affari da parte di S.B. poco si sapeva: la maggior parte della gente lo considerava uno che s'era fatto da sé e che era riuscito a costruire un impero televisivo di grande capacità contrattuale infrangendo il monopolio della RAI e tagliando veramente col passato corrotto dell'Italia pubblica. Ma dal '94 molte accuse a suo carico: riciclaggio di denaro sporco, contiguità alla Mafia, evasione fiscale, complicità in assassinio, corruzione di politici, giudici e guardia di Finanza. S.B. ha sempre negato tutto sostenendo che Mani Pulite partì come attacco politico da magistrati disonesti di sinistra.Nel '96 un Magistrato Anziano del Regno Unito, il Giudice Simon Brown, palesò un'opinione ben diversa a riguardo: quel caso riguardava un tentativo mancato da parte di S.B. di bloccare la richiesta dei Magistrati italiani di mettere le mani su un dossier raccolto dall'Ufficio Frodi Gravi britannico, dossier necessario come prova in un caso di finanziamento illecito dei partiti. Ma S.B. ha una seconda linea difensiva: "L'Italia non è un paese normale: Lui non ha fatto nulla di peggio di qualunque altro uomo d'affari che operi in Italia”. E in Italia ci vogliono 3 gradi di giudizio per essere considerati colpevoli: il giudizio della Cassazione è definitivo. Ma ad oggi (siamo nel 2001) solo 3 su 9 dei proccessi a Suo carico hanno raggiunto l'ultimo grado di giudizio, per vari motivi e principalmente per la Prescrizione (o decorrenza dei termini), che estingue il reato. Ma la televisione è solo una parte dell'impero mediatico di S.B.: socio di maggioranza della Mondadori, ha un'influenza preponderante su editoria e informazione cartacea e possiede uno dei quotidiani italiani più letti, il Giornale.

(compendio e traduzione dall'inglese)

sabato 20 agosto 2011

208. lupus et agnus / il lupo e l'agnello


Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi: superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: "Cur - inquit - turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?" Laniger contra timens: "Qui possum - quaeso - facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor." Repulsus ille veritatis viribus: "Ante hos sex menses male - ait - dixisti mihi". Respondit agnus: "Equidem natus non eram!" "Pater, hercle, tuus - ille inquit - male dixit mihi!" Atque ita correptum lacerat iniusta nece. Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.
Capitò che un lupo e un agnello, assetati, si abbeverassero allo stesso torrente: a monte il lupo, un bel po’ più a valle l’agnello. Il predatore, mai sazio, s’inventò così un motivo di litigio: “perché mentre bevo m’intorbidisci l’acqua?” L’altro, timido e lanuto, ribattè: “mi chiedo come questo sia possibile, lupo: l’acqua scorre da te a me!” E quello, sbugiardato dall’evidenza, aggiunse: “6 mesi fa m’hai calunniato!”. E l’agnello di nuovo: ” veramente non ero ancora nato” e gli venne risposto: “accidenti, allora è stato tuo padre!!” e, afferrato, venne sùbito e ingiustamente sbranato. Questa favola insegna che c'è chi s’inventa fandonie per aver ragione pure su chi è innocente!
(traduzione da Fedro di W.S.)