martedì 24 giugno 2014

342. Bambini da vedere al cinema

Evidentemente, in questi ultimi anni, il cinema francòfono impegnato s'è votato all'infanzia e alla gioventù con profitto intellettuale.
TomBoy: Céline Sciamma nel 2011 racconta di una maschietta che coglie l'occasione del trasloco con la famiglia in estate per ambientarsi nella nuova compagnia di amichetti assumendo un'identità maschile: io mi sono profondamente intenerito per il rapporto d'affetto e complicità delle 2 sorelle. Questo film svizzero mostra come ruoli sociali e sessuali imprescindibili complichino i nostri rapporti umani ma come una famiglia che si fa sorprendere da una figlioletta-maschiaccio di 10/11 anni può reagire in modo duro ma amorevole. Il tema trattato è una bella sfida! Il legame incantevole tra le 2 sorelline fa venire in mente tanti altri amori fraterni inesistenti o sbilanciatissimi.Qui trovo tutti i giovani attori, al massimo 11enni, veramente eccezionali: menzione speciale per la piccola "Jeanne".
Tutti per uno, Les mains en l'air, film francese di Romain Goupil contro il razzismo e la xenofobia, che per la fantastica resa recitativa, da parte di bambini e adulti, mi ricorda Segreti&Bugie. Nel 2067 arrivati alle soglie della vecchiaia, separati per sempre dopo un'amicizia amorosa preadolescenziale intensissima iniziata in una scuola ormai desueta del 2010, Milana e Blaise ricordano da 2 luoghi diversi. C'è la loro grande nostalgia reciproca e quella fuga con la loro banda, compiuta contro la politica di Sarkozy sull'immigrazione che doveva espellere Milana, cresciuta a Parigi.
Il ragazzo con la bicicletta, Le gamin au vélo, film belga di lingua francese dei fratelli D'Ardenne, racconta dell'infanzia incompresa e reclusa di Cyril che, rigettato definitivamente da suo padre, sceglie che la parrucchiera Samantha si occupi di lui e della sua bici: la donna sacrifica un amore per dedicarsi a lui, persino recuperandolo da una brutta compagnia. Un pugno nello stomaco, un calcio nel sedere e una carezza: queste le impressioni sullo spettatore, che poi sarei io. Una tenerezza discreta tra la donna e il bambino è l'evoluzione di un rapporto iniziato in una burrasca di compassione e ribellione.
Sister, L'enfant d'en haut, secondo film di Ursula Meier, con l'impronta dei Fratelli D'Ardenne e un cast importante. C'è Gillian Anderson, già star di X-Files, nei panni della turista e madre anglosassone. La protagonista Louise è Léa Seydoux, dell'85, della dinastia Pathé-Gaumont, epigona della Bardot e già vista in "Midnight in Paris" di Allen. Martin Compston dell'84, attore di Ken Loach, fa il cuoco inglese che entra "in affari" col giovanissimo protagonista 11enne Simon che Kacey Mottetklein, anche se 14enne, interpreta con un'immedesimazione più unica che rara. Questa storia socio-neorealista sul filo dell'ansia, per nulla edificante, su tenori di vita a contrasto e disagio sociale, è ambientata intorno al confine franco-svizzero tra una stazione sciistica chic e il suo fondovalle, e incentrata sul rapporto molto stretto, ma non certo specchiato e scontato, tra i fratelli Louise e Simon. . 
Tenerezza, incanto e disincanto accomunano i 4 film.
compendio da wabesmemo.blogspot.it

lunedì 23 giugno 2014

341. Monicelli e la sua eredità.

Parole senza speranza nel testamento intellettuale di Mario Monicelli: noi Italiani non siamo portati ad autogovernarci e un Mussolini che decideva per tutti ebbe un ventennio a disposizione per farci fare di tutto.
Ma mentre nelle storie vissute tempo addietro e raccontate nei suoi film sono sempre presenti rigurgiti di dignità, oggi non ce n'è più da nessuna parte, perché è proprio la generazione che è corrotta,
Ma per lui la speranza è una trappola inventata dai Padroni, una cosa infame inventata da chi comanda, una brutta parola da non usare, quella di chi vi dice che da Dio avrete il vostro riscatto nell’aldilà, stando buoni e zitti a pregare, rinunciando alle proteste tornandovene a casa: se siete precari fra 2 o 3 mesi vi ridaranno il posto.