mercoledì 26 settembre 2012

279. Spagna Indignada in sommossa!!

Compendio da “Il Manifesto” e “Repubblica” dal 22 al 25 settembre 2012, e da Wikipedia.

Catalogna, Paese Basco e Galizia tolgono il sonno ai governi spagnoli dalla fine della dittatura franchista a oggi. Queste tre comunità autonome sono nazionalità storiche: la costituzione si basa sull'indissolubile unità della Nazione spagnola, che però riconosce e garantisce il diritto all'autonomia delle nazionalità e regioni che la integrano. L'arrivo di Zapatero fece leva proprio su un'idea di una Spagna plurale, in cui le comunità che lo hanno desiderato hanno ri-scritto i propri statuti.
Le tensioni stanno esplodendo oggi fra le mani di Rajoy. Lo scontento che sta montando in tutto il paese, in Catalogna prende la forma di un nazionalismo che non era mai sembrato tanto maggioritario come oggi, dopo la manifestazione dell'11 settembre. Il CiU, al governo in Catalogna, è in difficoltà: nel capoluogo Barcellona campeggia ovunque la scritta «L'indipendenza è la soluzione», segno che la sinistra catalana ha smarrito la capacità di agglutinare le forze per combattere le iniquità sociali. Dopo un incontro fra Rajoy e il presidente catalano Artur Mas, si scioglierà il “Parlament” catalano per elezioni anticipate in cui il partito CiU spera di vincere a man bassa, nonostante gli spaventosi tagli a cui ha sottoposto i catalani. Si aggiunge la probabile sconfitta dell'attuale presidente galiziano popolare Alberto Núñez Feijóo e la probabile vittoria nazionalista basca nelle prossime elezioni a ottobre.
Il 24 settembre scontri a Madrid tra polizia e "Indignados", a migliaia in piazza per protestare contro una manovra economica giudicata durissima e iniqua del governo Rajoy, al grido di "Dimissioni", "Democrazia sequestrata dai mercati finanziari" e "Non ce ne andremo finché non sarà uscito l'ultimo deputato". Cortei senza incidenti fino alle 19, poi gli animi si sono surriscaldati: almeno 28 arresti e 64 feriti. Le forze di sicurezza antisommossa hanno usato anche proiettili di gomma per disperdere in plaza Neptuno i drappelli di manifestanti che lanciavano oggetti e premevano sulle alte recinzioni di ferro della Camera, riunita in sessione plenaria. Obiettivo della manifestazione, convocata nelle reti sociali dal coordinamento 25-S, era cingere in maniera simbolica il Parlamento, che forse correva il rischio di un’occupazione, e "salvare" la sede della sovranità popolare dal "sequestro” compiuto dalla Troika e dai mercati.
Allarmi lanciati sul fronte dell'ordine pubblico da Cristina Cifuentes, delegata governativa alla Comunità autonoma di Madrid, e da Maria Dolores de Cospedal, segretaria generale del Partito Popolare: paragone della mobilitazione col tentato colpo di Stato del 23 febbraio 1981, con l'irruzione dei militari golpisti nel Parlamento.
Previste nuove manifestazioni: comincia a vacillare il potere Popolare.

martedì 25 settembre 2012

278. Bilderberg: le premesse non parevano così tremende....

Traduzione di uno stralcio d'un discorso d'intenti del Principe Consorte Bernardo d'Olanda a una delle prime riunioni promosse da lui, dal polacco Jòzef Retinger e dai Rockefeller nel 1954: il Club Bilderberg diventò poi, per i nomi intervenuti negli anni, il primario appuntamento della politica economica mondiale, assolutamente segretato e scarsissimamente mediatizzato.  
"Alcuni anni fa, un ampio gruppo di persone accusò la propria crescente sfiducia verso gli Stati Uniti, scatenando la paura diffusa su entrambi i lati dell'Atlantico: nel 1952 ho incontrato la possibilità di rimuovere diffidenza, sospetto e mancanza di fiducia verso gli accordi stretti tra Alleati alla fine della II^ Guerra Mondiale. I nostri incontri offrono una grande causa, degna della fiducia della gente, per rispettare chi lavora nella politica nazionale ed internazionale e coloro che hanno avuto rapporti personali coi leader in tali difficoltà."

lunedì 17 settembre 2012

277. Ora basta, politici!!

Ora basta.
Politici che insultano Antonio Ingroia (l’erede di Paolo Borsellino, vi ricordate?!?), Roberto Scarpinato con una richiesta di procedimento disciplinare sulla testa, Napolitano e il Csm che interferiscono nelle indagini della Procura della Repubblica di Palermo, nessuno – e sottolineo nessuno -, a parte il Fatto Quotidiano, che alza un piccolo scudo a difesa di questa procura, Antonio Ingroia che parte per il Guatemala, mettendo ancora più a rischio la sua vita (la morte di Michele Barillaro docet), Paolo Bolognesi e Salvatore Borsellino che vengono insultati e minacciati di querele perché, a differenza della maggioranza degli italiani, non rimangono zitti lasciando che le cose vadano per il verso sbagliato, perché denunciano con forza la mancata volontà di chi ha governato e di chi governa lo Stato Italiano nel fare luce sulle troppe stragi e sui troppi depistaggi seguiti ad esse.
Gianfranco Fini viene da tre anni in Via d’Amelio il 19 luglio per rendere onore a Paolo Borsellino.
Vuole rendere onore a Paolo Borsellino, Presidente della Camera della Repubblica italiana? Bene, allora vada davanti ad una telecamera e difenda il suo erede! Difenda quella Procura di Palermo che sta lavorando in suo nome!
E questo vale per tutti i politici che si vantano di fare antimafia. Ho quasi più stima verso quei politici che attaccano e denigrano ad ogni occasione che per quelli che si tacciano dietro un comodo e codardo silenzio. Schieratevi.
State lasciando andar via uno dei migliori servitori dello Stato, state lasciando soli i magistrati di Palermo e tutti quei cittadini, come Salvatore Borsellino e i familiari della sua scorta, agenti della Polizia di Stato morti per lo Stato, che stanno loro accanto e che vi chiedono solo di non far morire le loro madri senza che prima sia stata fatta giustizia.
L’unica cosa che sapete fare è fare a gara per chi sta più zitto, per chi ricorda meno, per chi usa più giri di parole. Avete paura delle intercettazioni perché la loro lettura fa cadere anche quella debole facciata di istituzionalità che vi è rimasta.
Avete dimenticato persino cosa sia l’onore, tenevate forse incrociate le dita dietro la schiena quando avete giurato sulla Costituzione italiana?
Mi fate solo schifo.
Federica Fabbretti (ilfattoquotidiano.it, 4 agosto 2012)

martedì 11 settembre 2012

276. La compagna Anghela!!

dal Manifesto 04/09/2012 - articolo di Alessandro Robecchi
La stagione dei testacoda è lunga e complessa. Il «compagno» Fini che mandava a quel paese il principale era già una follia. Il «compagno» Monti che usava la parola «equità» era una visione. E ora, come dovremmo catalogare il duro attacco della «compagna» Angela Merkel nientemeno che al moloch più potente e inafferrabile del pianeta, il famigerato mercato che tremare il mondo fa? «I mercati sono contro il popolo», ha detto la Merkel in Baviera, ospite dei soci-cugini della Csu. Una frase che probabilmente in tedesco suona benissimo, ma che pareva credibile soltanto - finora - se detta un secolo e mezzo fa da un filosofo con grossa barba e idee chiare non ancora passate di moda. Invece no.
A tuonare contro i mercati che «hanno permesso a pochi di arricchirsi e invece hanno impoverito la maggioranza» è proprio Angela Merkel, e come testacoda non c'è male davvero.
Contrordine, liberali! Avete presente quella manina che tutto sistema, che tutto livella, che lasciata senza regole se la lasci fare sistema tutto lei tipo Padre Pio in stato di grazia che fa il miracolo? Ecco, invece era una falce sterminatrice, una specie di veleno che frega i molti per far felici pochi, pochissimi, anzi, che possono essere felici solo nella misura in cui gli altri patiscono. Liberisti di tutto il mondo, pentitevi! Se lo dice Angela, che del mercato ha fino a ieri tenuto la bandiera, la spada e i cordoni della borsa (chiedete ai greci!), allora i casi sono due. O il testacoda è clamoroso e inaudito - qualcosa che potrebbe cambiare gli equilibri europei, se non mondiali - oppure la tattica comanda, le elezioni si avvicinano, la Merkel e la sua Cdu annusano aria di disastro, e le parole in libertà non sono una peculiarità solo italiana. La seconda ipotesi sembra la più probabile, ovvio, anche se la tentazione di alzare il ditino e dire: «Noi lo diciamo da sempre» è forte. Ma c'è un'altra possibilità da prendere in considerazione. Che la «compagna» Merkel, campionessa di un mercato finora florido e vincente (industria, manifattura, fabbriche, prodotti), veda alfine lo strapotere di un altro mercato: finanza, speculazione, strumenti avvelenati di economia senza produttori. Insomma: ecco il padrone di un'economia materiale che si accorge (era l'ora!) che un altro mercato - non meno cinico, non meno baro - lo minaccia da vicino. Questo spiegherebbe il plurale (i mercati), ma rivelerebbe anche una vecchia immutabile realtà: che nel mondo del Capitale, ognuno è proletario a qualcun altro, che il mercato alla fine frega tutti, anche gli alfieri del mercato che tirano i cordoni della borsa agli altri. Può sembrare giustizia, alla fine, ma è un abbaglio: è la solita ingiustizia del mercato, singolare o plurale che sia.

275. Laura Morante alla riscossa!!

Laura Morante Palazzeschi guida attualmente la riscossa delle italiane sul cinema post-berlusconiano: nasce in provincia di Grosseto, il 21 agosto 1956, figlia di padre ebreo fratello della scrittrice Elsa Morante. Occhi scuri e magnetici e sorriso languido e ironico, esordisce giovanissima a teatro, con Carmelo Bene.
Attrice di cinema, erede morale e d'immagine della grandissima Lea Massari, con lei tra le più amate non-dive in Italia, è quest'anno all’esordio come regista e autrice con una commedia romantica che parla di Freud e CharlieBrown.
Rispetto allo squallore rutilante dello showbiz berlusconiano degli ultimi 20 anni, Laura Morante è stata spesso simbolo della dignità culturale italiana e come attrice famosa, sulla rivista britannica della domenica "The Observer" viene data come una specie di Catherine Deneuve italiana (???), per i film scelti e la sua bellezza. E ora spera di sfruttare il cambiamento politico per rendere più pregnante il ruolo delle donne nel cinema, con questo nuovo debutto di cui è pure protagonista.
La Morante ha dichiarato: “Spero vengano realizzati in Italia più film da parte delle donne, ma anche sulle donne, che sono rari. L’ultimo ventennio in Italia ha avuto un effetto drammatico sull’immagine femminile, con uno spaventoso ritorno al passato: spero di vedere la nascita di un nuovo femminismo in questo paese."
L’attrice toscana si trovava ai primi d’aprile a Roma per promuovere “Ciliegine”, proprio mentre emergevano a carico dell’ex primo ministro S.B. nuove accuse secondo cui avrebbe distribuito regali per migliaia di euro alle giovani frequentatrici dei suoi "bungabunga", prima che testimoniassero.
La Morante ha espresso il suo appoggio alle migliaia di donne italiane che manifestavano l'anno scorso contro il sessismo sfrenato propagandato per anni da Berlusconi agli italiani, felici di guardonare sulle sue tivù le sue donnine prosperose: il paese esigerebbe un esame di coscienza, dopo che a novembre S.B. si è dimesso.
Nel film la Morante racconta e interpreta una donna con grandi aspettative sugli uomini, che si trova a scaricare il proprio compagno dopo averlo visto mangiare egoisticamente l’unica ciliegina della “loro” torta. Il suo ruolo è l'ultimo di una serie di personaggi complessi, di tutta una carriera coerente iniziata nell'80 con 2 film di Nanni Moretti seguiti a ruota da “La Tragedia di un Uomo Ridicolo”, di Bernardo Bertolucci: di nuovo con Moretti era sua "moglie" e madre in lutto in “La Stanza del Figlio”, Palma D’Oro nel 2001, d'una decina d'anni fa.
La protagonista tra i 40 e i 50 anni di quest'ultima storia in circolazione  è interpretata dunque dalla giovanilissima Morante, 55 anni, che ha detto non ricorrerà mai alla chirurgia estetica: il film, di ambientazione italiana, girato a Parigi in francese, esce come contaminazione culturale molto particolare. Il suo personaggio, una volta deciso che non sarà mai in grado di trovare l'uomo giusto, per inaffidabilità, inadeguatezza ed egoismo della categoria, pensa di aver trovato infine la sua anima gemella ma per scoprire subito che è gay: al di là di facili intellettualismi si tratta essenzialmente di una "parodia affettuosa" della commedia romantica americana, oltretutto con spunti presi dai fumetti di Charlie Brown e Linus, con quei personaggi che guardano seduti insieme le stelle, e con Lucy, sorella di Linus, un po’ antipatica e irritante, proprio come la nostra protagonista.
compendio e traduzione da
http://www.guardian.co.uk/world/ (Tom Kington 15 aprile 2012)
http://www.wikipedia.org/
http://www.wabesmemo.blogspot.it/


giovedì 6 settembre 2012

274. "Repubblica" non imparziale su Napolitano?"

Compendio del commento di "IlFlavio" sull'articolo di Manzella apparso su Repubblica riguardo la diatriba Napolitano-ProcuraPalermo.

"Mi lascia basito che un giornale come "Repubblica", che in maniera così razionalmente ineccepibile nel passato ha contestato i comportamenti dell' ex-premier Berlusconi - con le note 10 domande cui S.B. non risponde - in questo caso imposti l'argomentazione basandosi su assunzioni macroscopicamente errate, perché in realtà i magistrati volevano intercettare Mancino, non Napolitano. Punto. Quindi non hanno fatto niente di illegittimo. Punto.
Ma perché non si insiste invece per avere una giustificazione razionale del motivo degli interventi della Presidenza della Repubblica nei confronti della procura di Palermo, a valle delle telefonate fatte da Mancino? Perché Repubblica non pubblica una domanda a cui Napolitano si ostina a non rispondere, tutti i giorni, come fa con Formigoni?
La sensazione, non solo mia, è che "Repubblica" sia giustamente implacabile nei confronti del centrodestra, mentre si infastidisca a fare lo stesso nei confronti del centrosinistra o di altri uomini che non appartengano al centrodestra.
L'obiettivo sembra non cercare di cambiare veramente le cose, ma spodestare il centrodestra a favore del centrosinistra attuale, che equivale, se non si insiste a migliorare il centrosinistra, a non cambiare il Sistema.
E gli italiani stanno lentamente cominciando a capirlo, e confido che anche Libertà&Giustizia lotti in questa direzione: migliorare il centrosinistra, cosa che non mi sembra stia facendo "Repubblica".
Non bisogna stupirsi se i sondaggi danno sempre più in ascesa il Movimento 5 Stelle e sempre più in discesa il PD. Ad maiora..."

lunedì 3 settembre 2012

273. Il veleno del Punjab (riassunto)

Compendio di articolo (già vecchio)
di Patrizia Cortellessa
sul Manifesto del 22.05.2008
Nuovo allarme dall'India, in una ricerca dell'Università di Patiala nel Punjab, per come la popolazione rurale di questo grande stato agricolo mostra nel DNA un'incidenza di danni maggiore del resto della popolazione indiana: il gruppo di ricercatori guidato dal professor Satbir Kaure ha monitorato un campione di agricoltori punjabi per mesi, in momenti e periodi diversi dell’anno.
Accanto ai soliti fattori di rischio - età, uso di alcoolici e di tabacco - per Kaub la causa principale dei danni alle popolazioni locali potrebbe essere l’esposizione massiccia ai pesticidi agricoli, e con quei danni riscontrati al DNA il rischio di sviluppare tumori è molto alto, ma l'associazione dell'agro-industria non è d’accordo in quanto sostiene la non-relazione tra cancro e uso dei pesticidi.
Ma monitoraggi e ricerche sulla correlazione tra l'uso di pesticidi e modificazioni genetiche danno risultati inappellabili: non solo in Punjab i residui dei pesticidi sono ovunque, soprattutto nel sangue dei contadini, e le sementi ibride che, con concimi e pesticidi chimici, garantivano raccolti più abbondanti, ora sono disastrose.
Secondo la Crop Care Federation of India (Associazione Fitofarmaceutica) oggi non si usano pesticidi cancerogeni, e che comunque gli agricoltori indiani usano irrorare i pesticidi solo poche volte a stagione, il che si scontra con l’ampia dimostrazione che l'esposizione a pesticidi aumenta il rischio di cancro, disfunzioni immunitarie, malattie nervose e altro.
Già nel 2005 il Centre for Science and Environment - autorevole centro ambientalista di New Delhi - aveva rivelato in uno studio che la concentrazione di pesticidi nel sangue di un contadino del Punjab era da 16 a 605 volte superiore a quella di un contadino americano: nelle campagne indiane si fa un uso molto intenso di pesticidi nella speranza di combattere in modo più efficace i parassiti, e di solito senza grandi precauzioni per il lavoratore agricolo. Molti insetti sviluppano una forte resistenza agli antiparassitari già usati e perciò i contadini sono costretti a usare sempre più prodotti chimici, sicura concausa delle riduzioni costanti dei raccolti in molti paesi in via di sviluppo.
L’Unione Europea ha già più che dimezzato le varietà disponibili di antiparassitari, e la nuova legislazione votata dal Parlamento Europeo ridurrà drasticamente il numero di pesticidi autorizzati: dal 1991 ne son stati tolti di mezzo 530 tipi, mentre Germania e Francia hanno già dato lo stop ai pesticidi sistemici.
E’ di diversi studiosi della UE il timore che la riduzione del numero attuale possa diminuirne l'efficienza, aumentando la resistenza dei parassiti, ed è di scienziati di 7 paesi europei la dichiarazione, sui rischi della proposta di legge sui prodotti fitosanitari, presentata al presidente di turno, lo sloveno Danilo Türk.
Ma l'Organizzazione Mondiale per la Sanità fa notare che nelle aree rurali più povere dell’India, i raccolti in calo e l’indebitamento spinge molti contadini al suicidio, proprio con quei maledetti pesticidi!

domenica 2 settembre 2012

272. Giuliana, Giuliana!!

Ieri mio figlio piccolo (Uver) al quale stavo facendo vedere un documentario sui cavallucci marini - dei quali il suo libro delle vacanze (prima elementare) è pieno e del quale il nostro mare è vuoto - alla notizia che sono una delle poche specie monogama e in seguito alla mia spiegazione sulla monogamia (comprensiva della informazione che la specie umana non lo è, cosa che sembra averlo sollevato) mi domanda "mamma, mi spieghi come nascono i bambini?".
Attrezzatissima e serena mi lancio nell'illustrazione del miracolo della vita.
Senza problemi e senza falsi pudori: immagini del corpo umano, apparati maschili e femminili, termini famigliari (pisello e passerella) e termini scientifici pene (Uver: "ma le pene cosa sono?") e vagina. Osserviamo su youtube la disperata galoppata degli spermatozoi (pesciolini) verso l'utero e fermo più volte per spiegare meglio ciò che la voce del narratore racconta.
I mille ostacoli che decimano il numero spropositato di spermatozoi e fanno sì che attorno all'ovulo non se ne raduni più di un centinaio. Perché? Perché la natura fa sì che arrivino a meta solo i più forti e resistenti in modo che la vita sia garantita e che sia sana e forte a sua volta.
A cena invito Uver a raccontare ai fratelli più grandi (e a questo punto meno consapevoli di lui) il miracolo della riproduzione. Se la cava abbastanza bene, con ovvi aiuti qua e là.
Al momento della corsa verso l'ovulo lo imbecco: "E quindi la natura fa in modo che arrivi al traguardo lo spermatozoo più forte in modo che..." e Uver "nasce un maschio!"
Ma ca22o!!!!!!!!!!!!! mi covo una serpe in seno :-)))))))) e non è indottrinato, è proprio che agli uomini il pisello, pardon il cervello, gli funziona così :-))
Un post di Giuliana B. su FB