lunedì 21 novembre 2011

222. Delphinus et pisciculus / Il delfino e il pesciolino

Persequebatur pisciculum delphinus. Hunc ut vitaret, pisciculus ad rupem confugit. Quem ut captaret, delphinus tam violento sequebatur impetu ut arenis illideret et, haerens, morti succumberet. Quod cum vidisset pisciculus, sibi paululum consolatus est, moribundulus, inquiens, "Dulcior mihi profecto mea mors futura est, quod prius auctorem meae mortis defunctum prae oculis viderim."
Un delfino stava inseguendo un pesciolino, che per sfuggirgli si riparò nella scogliera. E il delfino, a quel punto, per acchiapparlo, lo assaltò così violentemente da arenarsi e morirne là fuori. Quando il pesciolino lo vide se ne consolò un pochino e, mezzo morto, si disse: "La mia morte stessa mi pare più dolce ora che davanti agli occhi ho già il cadavere di chi l'avrà causata."

(traduzione da Fedro di W.S.)


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