giovedì 27 ottobre 2011

215. Il crocicchio di Sant'Ambrogio a Milano


Il Castello Cova, del 1915, è un palazzo all'angolo tra via Carducci e via SanVittore che non passa inosservato, progetto eccentrico di Adolfo Coppedé, per l’aspetto fortemente medievale dato dalle merlature guelfe, dalle balconate massicce e dai veroni: pezzo forte è la caratteristica torre in stile. Furono evitate decorazioni eccessive: solo pietra bianca e grossi mattoni di cotto. Eclettismo e asimmetrie ne accentuano il fascino: la loggia coperta, il bugnato per un solo piano, le finestre di varia taglia e forma danno monumentalità a quest’edificio posto tra 2 strade di una zona dove l’architettura revivalista è molto presente. All’aggetto della sua loggia coperta si ispireranno negli anni ’50 i progettisti della Torre Velasca, grattacielo sempre di Milano, per quella famosa e caratteristica svasatura, su una struttura neoliberty di cemento armato a vista.


All’angolo opposto dello stesso incrocio c’è la Pusterla di Sant'Ambrogio eretta da Gino Chierici nel 1939 ad imitazione di un'antica porta difensiva della città. Per le 2 torri e l'ingresso a doppio fòrnice fu impiegato laterizio originale dell'antica cinta muraria del 1171. Il portale, in mattoni su una base di serizzo, coi 2 fòrnici a sesto acuto accennato, è affiancato dalle 2 torri. E sopra il portale c’è, proveniente dall’antico Ospedale di sant'Ambrogio, il bel tabernacolo di marmo coi 3 santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, risalente al XIV secolo. Prima d'oltrepassare la Porta in direzione del sagrato di Sant’Ambrogio, c’è sulla destra un piccolo fossato che, unitamente a quello profondo che si apre a sinistra una volta passati gli archi, accentua l’atmosfera medievale, assolutamente in carattere con le costruzioni prospicienti, contorno della bellissima Basilica romanica intitolata al Patrono di Milano.




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