venerdì 31 dicembre 2010

173. nientescuse

Mentre negli Stati europei e in altri Stati del mondo si combatte l’omofobia con apposite leggi e a Parigi si può essere serenamente sindaco e omosessuale, in Germania vicecancelliere e omosessuale, in Islanda premier e omosessuale, in Italia il presidente del consiglio dichiara: «Meglio essere appassionati delle donne che essere gay».

C'è stato un coro di proteste ma S.B. non si è scusato. Scusarsi è importante, ma a volte non è sufficiente: in Croazia il presidente della Federazione calcio, per una battuta analoga (ha rivendicato di avere in Nazionale solo giocatori “normali”), nonostante abbia chiesto scusa non è sfuggito a un’inchiesta della Uefa, l’autorità calcistica europea che all’articolo 11 del suo codice disciplinare prevede sanzioni per «insulti alla dignità umana di una persona o un gruppo di persone».

Alla Camera, in discussione 2 proposte di legge contro l’omo-transfobia. La proposta di DiPietro prevede l’estensione della legge Mancino (la più completa in materia antidiscriminatoria) ai reati d’odio verso omo e transessuali: chiariamo che punisce l’istigazione a commettere discriminazioni e violenze a danno di omo e transessuali, non la manifestazione di un’opinione (e S.B. sarà sempre libero di ripetere ciò che ha detto). La proposta di legge elimina un’ingiustificata gerarchia nelle discriminazioni: perché un comportamento ritenuto intollerabile ai danni di ebrei o neri è invece considerato tollerabile se si tratta di omo o transessuali?

(da La nuova ecologia - Pasquale Quaranta)


martedì 28 dicembre 2010

172. CIELLE

“Comunione e Liberazione”, movimento ecclesiale fondato da Don Giussani, è un gruppo organizzato di cristiani che testimoniano la presenza di Cristo nel mondo, ma anche potenza politica ed economica, col suo centro in Lombardia: il più potente e pervasivo apparato politico-imprenditoriale italiano è quello dell’area ciellina di Roberto Formigoni. La mafia a Palermo non ha così tanto potere, che in Lombardia, in ospedali, assistenza, università, è diretto da quattro-cinque persone. Comunione e Liberazione potrebbe essere definita una super-lobby con le mani in pasta in affari, finanza, e politica, legata a doppio filo coi poteri forti italiani: Vaticano, Confindustria e Governo. Ma CL è costellata da una galassia di associazioni no-profit che dovrebbero portare avanti azioni caritatevoli verso persone bisognose, nello spirito cattolico. Ma alcuni ritengono che una sottotraccia massonica ne rimanga a capo tutt’oggi. La commistione strutturale tra ataviche tradizioni religiose e ruolo preponderante nei centri nevralgici del potere, italiano e non, incuriosisce molto. Il suo braccio economico, la Compagnia delle Opere, associazione imprenditoriale mastodontica con 41 sedi in Italia e in altri 17 paesi, 34.000 imprese e 1.000 associazioni no-profit ha un fatturato complessivo stimato in almeno 70 miliardi di euro. Il centro propulsore rimane Milano e Lombardia e soltanto la sezione milanese della Cdo conta più di 6000 aziende di tutti i comparti e le tipologie. Altro tratto peculiare è che l’organizzazione non rilascia tessere né compila elenchi degli aderenti (i quali secondo ultime stime sarebbero circa 300 mila in 70 Paesi). I ciellini sono infatti classificabili soltanto come “VICINI A”, ma potrebbero smentire in ogni momento questa appartenenza, non essendoci nulla di concreto che lo testimoni. Insomma, come accade nelle organizzazioni massoniche. Un’organizzazione, dunque, molto forte e che, soprattutto, può contare sull’appoggio di chi gestisce il potere in Italia. S.B.,d’altronde, fu uno dei più accesi sostenitori e finanziatori de “Il Sabato”, settimanale ciellino del 1978: le prime riunioni redazionali si tenevano nella villa di SUA proprietà in Via Rovani, E in diverse occasioni elettorali Cl e Cdo hanno espressamente manifestato il loro “placet” per la candidatura di S.B. E tra i politici più VICINI troviamo Francesco Rutelli e Pierferdinando Casini, uomini del terzo polo, e questo non piace: non convince l’alleanza dei due col super-laico Fini che tempo fa fu molto critico nei confronti di CL. Ma nelle file del Pd troviamo Pierluigi Bersani, ospite fisso del Meeting di Rimini, Enrico Letta e il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il “rottamatore”. Senza dimenticare, Giulio Andreotti.

(da www.infiltrato.it)

mercoledì 22 dicembre 2010

171. Generazioni, scuole e proteste

“Non toccate i nostri figli”
Siamo i genitori di una universitaria e siamo dei cittadini che sentono fino in fondo il peso della responsabilità per aver comunque contribuito alla crescita delle nuove generazioni.
Gli anni della nostra gioventù sono stati anni ideologizzati, percorsi da brividi rivoluzionari ricchi di cultura e di richieste di estensione dei diritti. “L’orgoglio dell’essere”era la chiara percezione esistenziale che ci indicava un percorso così ricco e condiviso da far sentire la nostra gioventù quasi un’opera d’arte in piena evoluzione.Il percorso fu bruciato dal fuoco degli anni di piombo e “l’orgoglio dell’essere” fu violentemente ribaltato dalla “logica del fare”.
Ridotti alla miseria esistenziale della mera logica produttiva, fantasmi di un palcoscenico faustiano, alcuni, credettero che dietro quel “continuum del fare” ci fosse l’elisir della giovinezza e dell’eternità.
Taluni diventarono dei Peter pan e, forse inconsapevolmente, privarono i nostri figli dell’Utopia. Ma l’Utopia è il denominatore esistenziale, è parte integrante del pensiero umano e nessuno la può rubare.
Chi lo tenta di fare, è il mostro che non vuole invecchiare.
Gran parte della classe politica di oggi, così miseramente autoreferenziale, è quell’essere faustiano.
Crudele e patetica, come lo è ogni mostro, vorrebbe oggi rubare a quelli che sono i veri giovani, il legittimo sogno di un futuro, e interrompere la loro naturale crescita esistenziale.È un atto contro natura. I giovani hanno nel sangue i germi del sogno e dell’Utopia, il diritto a pensare un proprio futuro e a crescere nel bisogno di edificarlo.
Noi, mamma e papà e cittadini, proviamo nei loro confronti un senso di grande solidarietà e crediamo che tutti i genitori non possano assistere impotenti alla spietatezza della negazione e della repressione dei propri figli e del futuro della giovane generazione.
Sarebbe un sacrificio umano che nessuna società lungimirante e sana permetterebbe. Anche per evitare che qualche “mostro” interno o esterno, criminalizzi e accenda con la violenza quella che può essere una naturale e pertanto pacifica rivendicazione, proponiamo di allargare la mobilitazione alle famiglie di questo Paese ormai dilaniato da una povertà economica, ma anche etica e morale.
Il futuro dei nostri figli è il presente della nostra responsabilità educativa. Chiediamo allora che nessuno si permetta di torcere loro un capello, ma di rispettare quelle che sono le loro e le nostre legittime preoccupazioni.
Agli uomini delle varie istituzioni e ai molti politici, chiediamo di smettere con il loro balletto così distante e autoreferenziale e di scendere in terra fra noi cittadini, comuni esseri mortali e con urgenza condividere in maniera responsabile, un momento sociale così grave.
Antonella Cristofaro e Marco D’ercole

“Manifestazioni: risposta di bric/franco”
Durante le manifestazioni di piazza ci sono tantissime persone serie e civili da entrambe le parte (forze dell’ odine e manifestanti) ed un manipolo di idioti equamente divise per entrambe le parti.
A Genova ci furono, dalla parte dei manifestanti, un bel numero di idioti dalle parte dei manifestanti, alcuni dei quali “travestiti” da black block, guardacaso mai fermati dalle forze dell’ ordine sorprese colloquianti con alcuni di loro, ed un gran numero di idioti, ma in questo caso mi si consenta di cambiare (unicamente per quella parte sottodescritta) l’ attributo in: “farabutti”.
I “farabutti” di Genova furono i due poliziotti che portarono le famose molotov tarocche, e quei dirigenti delle forze dell’ ordine che guidarono la macelleria nelle scuole di Bolzaneto e Diaz, ed anche il anche l’ allora capo della polizia di Gennaro, come accertato dai giudici, ha un bel pò di responsabilità, pur non essendo stato parte attiva con gli assalitori ne coprì le malefatte anzichè punirle come era suo dovere.
I manifestanti idioti se ne tornarono a casa ricoperti da ferite, i “farabutti” delle forze dell’ ordine se ne tornarono a caso ricoperti da medaglie (promozioni per tutti) nessuno di loro ha pagato, e purtroppo mai pagherà per la disumanita dei lor comportamenti, in un paese appena appena civile sarebbero stati espulsi dai corpi di appertenenza.
Anche il 14 Dicembre vi erano in piazza un bel numero di idioti debitamente spartiti: grandi idioti sono il 16enne con la giacca beige e vanga d’ ordinanza ed il 20enne pizzaiolo precario che per difendere (dice lui, mahh) le forze dell’ odine quasi ammazza un’ altro giovane manifestante, ma grandissimo idiota è anche il poliziotto che emule dei peggiori giocatori di calcio (spesso spacciati per campioni, ma sicuramente idioti anche loro) ha passeggiato a lungo, con i suoi pesanti anfibi, sul corpo di alcuni ragazzi ormai inermi a terra, l’ aggravante è che questa volta si sono messi in vetrina anche alcuni idioti che risiedono nel palazzo e che dovrebbero gestire il buon andamento di questo paese.
Gli idioti sono e resteranno sempre degli idioti, da qualsiasi parte stiano, però, come a Genova anche oggi vediamo che i due manifestanti, più che giustamente, pagheranno le loro idiozie, le forze dell’ ordine (quella piccola parte che ha recitato fuori dal coro) e sopratutto i parlamentari non pagheranno nulla, magari verranno pure promossi.
Giusto il richiamo di molti di noi ai ragazzi ed ai manifestanti in genere, che prendano immediatamente le distanze dai facinorosi, che spesso si tramutano in veri e proprio banditi, oltre tutto dovrebbero averlo capito, sono proprio queste azioni che i repressori senza se e senza ma aspettano per ipotizzare abominevoli atti di cnesura preventiva, ma anche le forze dell’ ordine devono avere la capacità di individuare, punire ed espellere dalle loro fila chi si macchia di gesti barbarici, solo così potremmo continuare a fedre nelle forze dell’ ordine i nostri “protettori”.
A Genova questo non è successo, speriamo, ma ho poca fiducia, che succeda ora, sarebbe un buon motivo per applaudirli.
franco

(da blogautore.espresso.repubblica.it)


martedì 7 dicembre 2010

170. politici sotto i ferri

Quattro chirurghi discutono in ospedale della loro professione in un momento di pausa.
Il primo comincia: "Preferisco avere ingegneri sul mio tavolo operatorio. Quando li apro, tutto all'interno è numerato correttamente..."
"Si, ma dovreste vedere gli elettricisti! Tutto è codificato acolori all'interno, impossibile sbagliarsi!",aggiunge il secondo.
"Io penso sinceramente che i bibliotecari siano i migliori. Tutto è classificato in ordine alfabetico", replica il terzo.
L'ultimo prende quindi la parola: "I più facili da operare sono i politici: non hanno cuore, non c'è cervello, niente colonna vertebrale e la faccia e il kulo sono intercambiabili!".

giovedì 2 dicembre 2010

169. Giornata Aids il 1 dicembre a Roma

GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS: IL SINDACO DI ROMA ALL'ANNUNCIATO CONVEGNO SULL’AIDS IN CAMPIDOGLIO NON C’ERA. DELEGAZIONE RADICALE DISTRIBUISCE CENTINAIA DI PRESERVATIVI IN CAMPIDOGLIO E ALL’UFFICIO DEL SINDACO: DAVVERO INCREDIBILE CHE OGGI, XXIII GIORNATA MONDIALE CONTRO L'AIDS, NELLA CITTA' DOVE OGGI AVVENGONO IL 10% DEI CONTAGI ITALIANI, IL SINDACO INVITI LA POPOLAZIONE A FAR PREVENZIONE COI VALORI MORALI, SENZA PARTECIPARE COME ANNUNCIATO, A UN EVENTO CHE EVIDENTEMENTE PER LUI NON ERA COSI' IMPORTANTE.
da radicali.it

168. "2 pesi, 2 misure"

Tempo fa il programma LeIene, su Italia1, ha denunciato le molestie sessuali che un prete era uso fare a minorenni. La denuncia era giunta da un ragazzino sedicenne. La trasmissione aveva mandato dal prete un attore appena maggiorenne che presentatosi come minore era stato molestato dal sacerdote.
Oggi giunge la notizia del suicidio del sacerdote. La cosa non ci fa piacere come non ci fa piacere la morte di nessuno. Dire che se lo meritava andrebbe contro ogni mia convinzione. Come i lettori del mio blog sanno sono contrario al concetto di punizione e favorevole invece ad altri percorsi che mirino a recuperare la persona. Anche il carcere secondo me andrebbe abolito.
La notizia però mi spinge ad alcune riflessioni su come la nostra società sia dominata da una totale parzialità nei giudizi, su come si usino sempre due pesi e due misure.
Il sacerdote era ricoverato presso una casa di cura dove la curia lo aveva mandato per risolvere i suoi problemi. Immagino che avesse anche una certa libertà di movimento visto che il suicidio non è avvenuto dentro le mura della clinica. Il sacerdote si è gettato sotto un treno.
Subito sono sorte polemiche e Davide Parenti, autore de Le Iene ha dovuto giustificarsi dicendo che la responsabilità non si può attribuire a loro perché non avevano mostrato la faccia del prete e non avevano fatto il suo nome.
E qui scatta la mia riflessione. Dunque, un prete colpevole di molestie non solo non viene indagato nonostante l’evidenza e non finisce in carcere (la legge dovrebbe essere uguale per tutti, preti compresi) ma è oggetto di pietà al punto tale che Parenti deve giustificarsi per aver denunciato un reato grave salvando dalle molestie chissà quanti ragazzini. Se non fossero intervenute le iene il sacerdote avrebbe continuato a fare i suoi porci comodi. Ricordo quel servizio e ricordo che intervistato il prete aveva detto che aveva sbagliato e che avrebbe chiesto perdono a Dio. Tanto bastava secondo lui.
Quando un ragazzino gay si suicida per la continua omofobia che subisce, per gli scherzi pesanti dei bulli, per il rifiuto avuto dalla società, nessuno dice nulla. Perché non si chiede conto al papa, alla Binetti, a Giovanardi, a Berlusconi delle loro dichiarazioni omofobe che creano quel clima dove maturano i suicidi di centinaia di ragazzini gay?
da wordpress.com