giovedì 25 luglio 2013

334. Miei appunti "Memo" su Amy Winehouse.

25 luglio 2010 - Amy Winehouse: Frank
Finora Amy Winehouse m'era parsa monotona, ma ascoltando tutto il suo primo album Frank mi sono emozionato e rinfrancato.
Canzoni che riecheggiano anche Sinatra e Fitzgerald, interpretate senza sforzo e senza apparenti artifici, con un mix vocale di Mahalia Jackson, Shirley Bassey, Billie Holliday e Janis Joplin.
Orchestrazioni d'epoca ma "distillate", cui la grande voce dà ritmo e swing.


21 agosto 2010 - Ancora Amy 

Amy Winehouse: una versione solo vocale di "you should be stronger than me" ha colpito le mie orecchie spesso distratte, ed è stato un incantesimo. L'estensione della voce dolente e distaccata, viene usata qui con virtuosismo noncurante, da un'impennata quasi allegra a un baratro quasi comico. Da ascoltare e riascoltare.


25 luglio 2011 - Ciao, Amy Winehouse....

Io sono a NewYork e lei è fuggita a 27 anni come Janis Joplin, Kurt Cobain, Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison, grazie a una probabile dose letale o al miscuglio di qualche schifezza: l'hanno gia' messa nel "gruppo27". Per la madre era solo questione di tempo, e c'e' gia' chi chiama sciacallo chi fara' uscire l'ultimo suo album registrato in attesa di pubblicazione dopo la disintossicazione annunciata. I familiari ne hanno parlato bene affettivamente, mentre io per la sorpresa e per la sua voce subito in mente, ho quasi pianto, ma sono un po' patologico. E di lei avevo scritto 2 appunti l'anno scorso.


11 gennaio 2012 - Amy ritorna!

Della grande Winehouse ho appena ascoltato il cd postumo "hidden treasures" di cui la maggior parte dei brani m'erano già noti: ma m'ha colpito la sua versione noncurante, divertita e tortuosa di una canzone che amo e conosco dall'età della ragione per le voci di Caterina Valente e di Astrud Gilberto, "Ipanema", bossanova già swingata dalla Fitzgerald e qui sincopata dal jazz e aromatizzata da una goccia di klezmer e lounge. E il soramaròss, come si dice in Lombardia, è stato d'ascoltare per caso nel giro di poche ore in rete un suo secondo incanto solo vocale dopo che "you should be stronger than me" m'aveva stregato il giorno del mio compleanno nel 2010: stavolta il contrasto acustico e volumetrico di chiaroscuri di "no no no" m'ha ipnotizzato ancora di più della solita versione già strumentalmente essenzialissima. Il suo tono stavolta non è distaccato e dolente ma colora una gincana di buffe e leggere affermazioni sonore sul buio di uno studio vuoto. Da ascoltare e riascoltare.


22 marzo 2012 - Malafémmena: un concerto.

Di Barbara D’Alessandro, di Posillipo, famosa come Pietra Montecorvino, una vita condivisa con Eugenio Bennato, ho riascoltato dopo più d’un anno un album che in rete finora non è citato: Malafémmena. E’ una raccolta di canzoni napoletane “storiche” da lei interpretate durante un concerto dal vivo. Premesso che non sono un appassionato del repertorio musicale partenopeo, qui ho ritrovato praticamente quasi solo canzoni che mi piacciono da sempre! Quelle melodie così ruffiane sono qui riarrangiate da una chitarra molto rock degna di Edoardo Bennato e Brian May dei Queen, e da una fisarmonica in miniatura come fosse suonata da Astor Piazzolla, 2 strumenti tra i mei prediletti! E poi la sua voce: sgarrata, rauca e maschia, piena di pàthos e abbandono. La categoria è la stessa delle Berté, della Nannini, della Ferri, di Fausto Leali, della Mina più nera che ci viene in mente e della Winehouse più inca22ata. Oh sole mio, Malafemmena, Sud, Na sera e magge, Luna Rossa, O surdate nnammurato sono davvero tra le mie preferite di Napoli: peccato che qui Pietra non ci abbia messo pure Tammurriata Nera!!

sabato 6 luglio 2013

333. Appunti del 2011 su Ischia da "wabesmemo"

1. Con una levata antelucana si prende da Milano l'aereo per Napoli: atterrati, ci avviamo a prendere l'aliscafo. Due cose che ci colpiscono nel passaggio in città sono il Maschio Angioino, castello fortificato famoso e maestoso proprio di fronte all'attracco degli aliscafi, e i panni stesi sulle facciate delle case, che a Milano non ci sono: a Genova, dove sono nato, la biancheria stesa lungo i muri esterni dei palazzi è un'abitudine caratteristica e distintiva. Ricordo che questa vista disturbò non poco S.B. durante un sopralluogo vicino al sito che avrebbe ospitato il famoso vertice del G8 di Genova: finì per "censurare" tutto un caseggiato mascherandolo con un gigantesco cartellone raffigurante un palazzo patrizio in quanto l'apparenza, si sa, è in cima ai Suoi pensieri, e comunque tutti ricordiamo come in seguito fu premeditatamente "censurata", e qui è un eufemismo, la protesta studentesca e no-global in piazza Alimonda, ora forse intitolata a Carlo Giuliani. Era il 2001. Ecco solo una mia digressione spontanea. Ma poi racconterò qualcosa di un'isola. 

2. Appena arrivati ecco la mia impressione di Ischia: nell'abitato elementi che mi fanno pensare a isole greche, Sicilia, Dalmazia, Liguria, Catalogna e Provenza, non avendo mai soggiornato per più di qualche ora in territorio campano. Una spiaggia non certo selvaggia ma molto bella. IschiaPorto e IschiaPonte sono densamente costruite e popolate. E hanno un fascino derivante da un sapiente accostamento di case nuove molto semplici a quelle vecchie, con tanto verde che rende l'insieme molto attraente. Abbiamo un primo assaggio della fama termale dell'isola, subito in albergo: piscina calda "termale" estremamente rilassante. Il caldo è intenso, non soffocante ma gl'ischitani si lamentano dell'acquazza, cioè dell'afa umida che pesa addosso. Il giorno per cui prenotiamo un giro pomeridiano in bus sorge rinfrescato dalla pioggia e dal vento notturni. Anche durante il viaggetto abbiamo avuto piovaschi e vento, ma in ogni modo abbiamo potuto godere viste magnifiche per i 6 diversi comuni dell'isola. Ad esempio l'isolotto di Sant'Angelo e lo spiaggione dei Maronti. Davanti a Laccoameno il famosissimo scoglio di tufo a forma di fungo. Come in Svizzera, Valtellina e Piemonte ci sono crotti, grotti e crote, qua sono numerosissime le "cantine" scavate nel tufo della montagna, appositamente per conservare il vino, patrimonio tradizionale d'Ischia. E' singolare notare come la stessa idea fosse realizzata forse da millenni a chilometri di distanza, nella stessa Italia di S.B. e della Lega. Ma probabilmente pure altrove. E' questo tipo di globalismo della civiltà umana che personalmente m'affascina, cioè l'ingegno universale, slegato dai luoghi. 

3. Dalla costa tra Ischiaporto e Ischiaponte l'orizzonte pare quello di un golfo molto ampio, senza la percezione esatta di stare su un'isola. L'occhio arriva alle prospettive sovrapposte di Ventotene, Procida e della Costiera Napoletana. Il porto principale dell'isola è tondo e molto riparato, tutto contornato verso l'esterno da una costa verdeggiante, insomma ha la forma ad atollo: lo creò in effetti secoli fa un re di Napoli facendo abbattere con lavori che durarono anni ed anni un piccolo tratto di quella costa per creare il varco dal mare a quello che era un lago vulcanico costiero. Da qui per salire verso Ischiaponte 2 strade, una ampia e trafficata con andamento a curve mi richiama località catalane e l'altra, una salita dritta, più stretta e praticamente pedonale, mi ricorda Liguria e Sicilia insieme: questo corso è un'infilata di botteghe e negozi, lungo un fondo stradale che alterna cubetti di porfido e pietra lavica al pavé. Vi si avvicendano costruzioni eterogenee che rendono questo tracciato molto piacevole e le varie attività si aprono sulla strada, su cortili laterali, sotto portici aggiunti o su terrazze rialzate: una di queste fa da invito a un negozio di parrucchiere per signora e ne ospita all'aperto caschi-asciugacapelli completi di poltroncine: una cosa che non avevo mai visto. Molto più in alto, oltre una piazzetta che ospita un intero locale all'aperto, il corso si restringe e diventa meno commerciale. Le 3 chiese viste lungo quest'arteria sono piccole, semplici ma spesso addobbatissime. Di quella più in alto, con un esterno da biblioteca, ho visto addirittura un interno completamente drappeggiato di seta bianca, forse solo per la festa dell'Addolorata, che quindi, comunque fosse, risultava assolutamente invisibile. Una bella settimana d'ozio in un bellissimo posto, in mezzo a gente ospitale, con una parlata sopra le righe, come la loro ottima cucina!

lunedì 1 luglio 2013

332. Croatia is since today in Europe!

translated digest from a today's post of mine
Being aged a bit long over fifty I certainly do not feel old, sure for being free since a lot of years from nicotine and since ever from spirits and various drugs: at present I just have to consider myself addicted to an anti-epyleptic medicine that medical doctors gave me very recently! Now, I think back of '78 when I met in London during a "language stage" Beba and Dubec from Yugoslavia with several other youths of different nationalities, and I compare 35 years later nowaday's reality: today, on July 1st  Croatia, once part of  Yugoslavia that doesnt exist anymore since years, enter the European Union I do feel a bit old, but happy because of another further little step towards the continental peace. Those chums of mine are now Croats and We are all Europeans!!