lunedì 17 novembre 2014

369. Mafia chimica e sistema sanitario...

Professor Peter Christian Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Centre, internista. Ha lavorato su test clinici e su regolamentazioni farmaceutiche e negli ospedali di Copenhagen. Nel 1993 co-fonda il Cochrane Collaboration. Nel 2010 diventa professore di Progettazione e analisi della ricerca medica, all'Università di Copenhagen.
"Ho scoperto che il modo di fare affari delle 10 maggiori case farmaceutiche include azioni da crimine organizzato.
Gli imbrogli sui test e i silenzi sui pericoli dei farmaci sono molto comuni, e i soldi dell'industria farmaceutica arrivano dappertutto per comprare chiunque abbia influenza nel settore della sanità, riuscendo a corrompere persone di ogni tipo, anche ministri della sanità. 
La pubblicità dei farmaci è particolarmente dannosa e le bugie sono spesso così sfacciate che le compagnie sostengono esattamente l'opposto della verità sui loro prodotti.
Gli studi sui farmaci finanziati pubblicamente danno risultati diversi da quelli degli studi finanziati dalle multinazionali perché non è salutare che una compagnia che ha la possibilità di guadagnare milioni di dollari interpretando tutto in chiave favorevole, sia di solito l'unica ad avere a disposizione i dati degli studi. 
Nel nostro sistema, le compagnie farmaceutiche sono giudici di se stesse, cosa molto strana che in altri ambiti non viene accettata. Se andassi in tribunale e dicessi al giudice "Ecco le prove, le ho fatte tutte io", sarebbe ridicolo. Ma questo è il sistema accettato. 
La stessa industria fa gli studi sui suoi farmaci. Spesso li manipola a un livello orribile e dunque sappiamo di non poterci fidare di quello che pubblica l'industria farmaceutica nelle nostre più prestigiose riviste mediche. Lo sappiamo da molto tempo.
Studi fatti in tutto il mondo mostrano sulle persone che muoiono per effetti collaterali dei farmaci, sono quasi omogenei: nei soli Stati Uniti morirebbero circa 200.000 persone all'anno a causa dei farmaci che prendono. Nella metà dei casi i farmaci sono presi secondo le istruzioni del medico. Nell'altra metà dei casi la morte è dovuta ad errore, per esempio una quantità eccessiva, oppure il medico non era al corrente di interazioni pericolose con altre sostanze.
Ma non possiamo prendercela troppo con i medici. Ogni farmaco porta con sé 20 o più avvertimenti e controindicazioni. E' assolutamente impossibile essere a conoscenza di tutto.
I farmaci veramente utili sul mercato sono il 5% e con quelli la popolazione sarebbe più sana. I farmaco più economico con gli stessi effetti di quello più caro ci fa spendere ben meno della metà. Molto spesso sarebbe meglio non prescrivere un farmaco, perché tutte le medicine procurano qualche danno e, messe assieme, producono un orribile costo in vite umane. Per esempio si usano troppi antidolorifici. Dovremmo anche usare una minuscola frazione dei farmaci psichiatrici che usiamo oggi, poiché sono in generale dannosi quando usati per più di poche settimane.
Bayer spende circa 10 miliardi di euro all'anno in pubblicità, comprendendo campioni gratuiti, corsi d'aggiornamento per medici, spese dei rappresentanti, donazioni ad associazioni mediche. La Compagnia si rifiuta di fornire i dati in dettaglio. 
Penso si dovrebbe costringere le industrie farmaceutiche a pubblicare dettagliatamente le spese di marketing, e soprattutto bandire completamente la pubblicità sui farmaci, proprio come si è fatto per il tabacco. La pubblicità sui farmaci causa gli stessi danni della pubblicità sul tabacco. Si può star certi che i medici userebbero farmaci validi, che non hanno bisogno di pubblicità per essere accettati, senza rappresentanti che li blandiscono o li corrompono, e i direttori delle riviste mediche non avrebbero paura di pubblicare articoli contro l'interesse delle case farmaceutiche. Con questa riforma si libererebbero le riviste mediche dalle grinfie dell'industria farmaceutica.
Anche secondo dati convincenti pubblicati, le pillole contraccettive Yaz/Yasmin, sono associate a un rischio di embolia  almeno doppio rispetto a quello dei vecchi prodotti. E non sono state ancora bandite malgrado Bayer abbia pagato quasi 2 miliardi di dollari di indennizzi!
Bayer ha anche finanziato studi per dimostrare che le nuove pillole non erano più pericolose delle vecchie.
Nel campo dei farmaci da banco e integratori alimentari, di cui Bayer è tra i i leader di mercato, il principale problema è che la maggior parte di quei prodotti serve solo ad alleggerire le tasche di chi li compra.
Promuovere l'Aspirina come prevenzione quotidiana contro i disturbi di cuore o certi tipi di cancro: pochissimi beneficeranno della profilassi mentre molti ne avranno un danno. Non sembra una buona idea quella di trattare tutti per il beneficio di pochi. Il trattamento eccessivo delle persone sane è uno dei problemi maggiori nella sanità odierna ed è anche una delle maggiori fonti di lucro per l'industria farmaceutica.
Abbiamo monitorato Bayer per oltre 30 anni. Dall'Eroina al Baycol, si è resa responsabile di molti scandali farmaceutici. 
Come le altre grandi compagnie farmaceutiche, Bayer è impegnata nel crimine organizzato: corrompe medici, commette frodi, e nella seconda guerra mondiale sperimentava sui prigionieri dei campi di concentramento (con tassi di morte altissimi) 
In questo secolo ci sono cooperazioni segrete tra Ospedali e Case Farmaceutiche che si ritiene portino a una ricerca medica dettata solamente dal profitto, e la Storia dimostra che ciò che avviene quasi sempre è che la compagnia riceve sia i guadagni che il credito di tali "cooperazioni", mentre il contribuente è destinato a pagare il conto rimborsando farmaci eccessivamente costosi.
Per migliorare la ricerca farmaceutica dovremmo chiedere che vengano fatti degli studi pubblici sui farmaci, pagati dall'industria, ma senza aver a che fare coi i test. E i medici non dovrebbero essere pagati dall'Industria.
La sanità è così corrotta che chi denuncia gli atti criminali delle compagnie farmaceutiche può diventare un paria. Naturalmente non sono in contatto diretto con l'industria farmaceutica, ma ho visto plateali menzogne riguardo al mio libro, propagate dalle associazioni dell'industria farmaceutica e dai loro alleati a pagamento tra i medici."
da intervista su http://www.vittorioveneto5stelle.it/tradotta da Luciano Dallapè