giovedì 29 marzo 2012

254. In Cile morto il giovane gay torturato dai neonazisti

(Compendio dal Corriere della Sera)
Morto martedì sera DANIEL ZAMUDIO, il giovane gay aggredito e torturato dai neonazi per 6 ore d’inferno in pieno centro a Santiago del Cile: l'annuncio è stato dato dal direttore del Policlinico di Santiago del Cile, il Posta Central.
Zamudio, che aveva 24 anni, era stato assalito a inizio marzo in un parco della città, il San Borja: gli è stato staccato un orecchio, bruciata una gamba, incise delle svastiche su petto e spalla usando cocci di bottiglia, lo hanno colpito al cranio con un masso e poi è stato ridotto in fin di vita a calci e pugni. Tutto questo in un punto centrale della città, nonostante la presenza di una casermetta dei carabinieri a guardia di un monumento nazionale. Il 10 marzo sono stati arrestati 4 neonazisti tra i 19 e i 26 anni con l'accusa di tentato omicidio, accusa che ora naturalmente sarà modificata. Rischiano dai 10 anni all'ergastolo. Da domenica sera, decretata la morte cerebrale per Zamudio, numerosi si sono recati all'ospedale per testimoniare il proprio dolore e sostegno, lasciando fiori e candele. Il portavoce del Movilh, Movimento di integrazione e liberazione omosessuale cileno, ha ribadito al giornale El Mostrador che Zamudio «è una vittima dell'intolleranza, dell'omofobia e dell'odio che certe persone coltivano», e che coloro che non hanno voluto una legge antidiscriminazione «sono i primi discriminatori».

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