mercoledì 21 marzo 2012

251. Il Leone troppo ingordo.

Leo, per silvam discurrens, leporem dormientem apud fontem invenit. Dum appropinquat furtim, parvam praedam capere cupiens, iamque cibi dulcedinem praegustat, e longinquo cervum ingentis magnitudinis vidit; tum leporem neglexit et novam praedam agitare incepit. Cervus autem statim insidias animadvertit et celeri fuga salutem invenit; interea etiam lupus, ferarum rumore e somno expergefactus, velocibus cruribus triste fatum effugit. Cum leo ab inutili insectatione destitit et cervum omisit, ad fontem et ad leporem remeavit: sed interea etiam lepus salutem fuga invenerat.
Il Leone, girando la foresta, scorse vicino a una fonte una Lepre addormentata. Ma mentre s'avvicinava furtivamente alla piccola preda, col suo gusto dolce già quasi in bocca e la voglia d'afferrarla, s'accorse d’un bel Cervo maestoso in lontananza, e lasciò perdere la Lepre. Quando il Leone si preparò ad attaccare la nuova preda, il Cervo s'accorse subito del rischio e si mise in salvo fuggendo via veloce: anche un Lupo, risvegliato dai tramestii delle altre bestie si sottrasse a una brutta fine correndo via a gambe levate. Una volta che rinunciò a un inutile inseguimento del Cervo già lontano, il Leone ritornò alla fonte dov'era la Lepre: ma intanto pure quella s'era salvata scappando lontana.
traduzione di W.S. 

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