martedì 27 marzo 2012

253. Ho ucciso e ucciderò.....

lunedì 24 ottobre 2011
Ho ucciso e ucciderò
Me stesso.
Ho cominciato da me, ad uccidere; attraverso comportamenti ed azioni. Ho proseguito.
Ogni giorno, con comportamenti ed azioni, ad uccidere il mio prossimo, per anni, inconsapevolmente, più o meno, ma me stesso sì.
I miei vicini, i miei connazionali, gli extracomunitari, le persone di tutto il mondo; con il mio singolo comportamento ho ucciso e sto continuando a farlo; senza nessuna scelta etica, contribuendo con il mio enorme apporto, così come altri milioni di miei simili, uccidendo miliardi di persone: pochi milioni che ne uccidono miliardi, compresi loro stessi: Noi stessi.
Penso che proprio sottovalutando il proprio singolo apporto si sia arrivati a far coincidere un disastro planetario: l’apporto di ognuno è enorme e sottovalutarlo è criminale.
Conduco una vita senza soddisfazioni e faccio ben poco per cambiare lo scenario della mia vita, e così come me tantissime persone: ci accontentiamo e ci sentiamo fortunati. Ma abbiamo troppo se lo confrontiamo con altri popoli meno “fortunati”, e non mancano i conflitti, le lotte politiche; la rincorsa ad una Crescita impossibile da sostenere.
Non è solo la violenza che genera la violenza, ma anche la scelta del modo di vivere, che genera violenza a migliaia di chilometri da noi. Ed è pensando a questo che si dovrebbe ragionare sul perché i Governanti sono così distanti dal voler cambiare questo modo di vivere di una piccola parte del mondo; perché incalzano le solite tesi fasulle della finanza e del commercio; del debito; perché rifinanziano le Banche con i soldi dello Stato facendo finta che non siano proprio le Banche ad aver creato il debito: in somma si occupano di tutt’altro fuorché delle persone di cui uno Stato è fatto.
Ed io uccido, e sto continuando a farlo: attraverso la mia non rinuncia al modo di vivere che conosco e che, tutto sommato, mi piace.
Non sono del tutto certo che io non possa farci nulla: «ma che ci puoi fare tu, da solo, o voi, pochi, rispetto alle moltitudini che se ne infischiano!».
Ma uccido, ogni giorno, è bene ricordarselo, rendersene conto, attraverso il normale agire di ogni giorno; a causa della scelta, di un’etica assente, di un piacere effimero, dell’abitudine al massacro, dell’Amore che si è estinto fuori delle mura domestiche, fuori dalle amicizie, dalle cerchie; e che cozza con il sangue di innocenti ma anche di criminali; Amore che si estinguerà nel sangue nostro, del nostro prossimo, dei nostri vicini, conoscenti, connazionali, extracomunitari, della gente di tutto il mondo. E tanto più tarda sarà la reazione alla miseria umana, tanto più sfocerà in violenza la disperazione. Violenza inaudita, perché non rimarrà testimone, non resterà memoria; solo resti del mondo che conosciamo e che, come la Storia che si ripete, si è dissolto nella polvere, lasciando dietro sé rovine di Civiltà sulle quali forse qualcuno potrà fantasticare.
Il fallimento delle Civiltà antiche nulla ci ha insegnato, e la terra è lì, pronta ad assorbire i nostri resti, ad accogliere le macerie dei nostri palazzi, a restituire l’aria a chi la vuole respirare, disinfestata, finalmente, dalla presenza umana.
Quanto tempo ci vorrà è solo un’illusione: il concetto di Tempo è un’invenzione tutta umana, che non ha significato nell’esistenza dell’universo.
Se immagino la Natura come un’entità, credo che non possa che ridere di noi, e di come ci affanniamo per autodistruggerci; anche se penso sia più appropriato pensarla come un qualcosa che, accortasi dell’errore, ci sta semplicemente scrollando di dosso.

DA  :  robybulgaro.blogspot.it

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