venerdì 16 luglio 2010

121. Mama Afrika

Mama Afrika: Miriam Makeba, cantante sudafricana di jazz e world music, nota per il suo impegno politico contro l'apartheid e per essere stata delegato alle Nazioni Unite.
Nata a Johannesburg in Sudafrica nel 1932 e morta a Castel Volturno il 9 novembre del 2008: suo padre era xhosa e sua madre una sciamana swazi. Iniziò la professione di cantante negli anni cinquanta coi Manhattan Brothers, e poi fondò gli Skylarks facendo un mix di jazz e musica tradizionale sudafricana, una world music antelitteram. Pur avendo già successo, alla fine degli anni cinquanta guadagnava poco e, come nera, in Sudafrica, non percepiva i diritti musicali, per cui pensò di lasciare il paese: nel '60 partecipò al documentario anti-apartheid "Come Back, Africa" per il quale fu invitata al Festival del cinema di Venezia e una volta in Europa decise di non rimpatriare.
A Londra conobbe poi Harry Belafonte, che la aiutò a trasferirsi negli Stati Uniti e farsi conoscere come artista, e là incise molti dei brani che la resero celebre: Pata Pata, The Click Song e Malaika.
Nel 1966 Miriam Makeba ebbe il Grammy per la migliore incisione folk, con l'album "An Evening with Belafonte & Makeba" inciso con Belafonte, esplicitamente politico e con riferimento alla vita dei neri sotto l'apartheid, contro cui nel 1963 portò la propria testimonianza alle Nazioni Unite: il governo di allora rispose bandendo lei e i suoi dischi dal Sudafrica.
Nel 1968 sposò l'attivista politico statunitense, originario di Trinidad, Stokely "KwameTure" Carmichael, "primo ministro" delle Pantere Nere, legato al nazionalismo nero e ai movimenti panafricani, ex-integrazionista. Essendo lui considerato un estremista, alla Makeba negli Stati Uniti furono annullati i contratti discografici. I due coniugi si trasferirono in Guinea, amici del presidente di quel paese, ma nel 1973 si separarono. Lei, seguitando a cantare soprattutto in Africa, Sudamerica ed Europa, svolse anche il ruolo di delegata della Guinea alle Nazioni Unite, vincendo il Premio Dag Hammarskjöld per la Pace nel 1986. Dopo la morte nel 1985 della sua unica figlia Bongi, anche lei cantautrice, si era trasferita a Bruxelles. Nel 1987 collaborò al tour Graceland di Paul Simon, e poco dopo uscì la sua autobiografia, "Makeba: My Story".
Nel 1990 Miriam rientrò in Sudafrica, convinta da Nelson Mandela. Nel 1992 interpretò il ruolo della madre della protagonista nel film "Sarafina! Il profumo della libertà", ispirato alle sommosse di Soweto del 1976.
Nel 1999 fu nominata "Ambasciatrice di buona volontà" dalla FAO. Nel 2002 prese parte anche a un documentario sull'apartheid. Ebbe tanti riconoscimenti e nel 2004 si classificò al 38º posto nella classifica dei "grandi sudafricani" stilata da SABC3. Nel 2005 ci fu il suo tour mondiale di addio alle scene, a causa dell'artrite reumatoide di cui pativa fin da giovane.
Miriam Makeba è morta nella notte fra il 9 e il 10 novembre 2008 per un attacco cardiaco a Castel Volturno dove, qualche ora prima, nonostante forti dolori al petto, si era esibita in un concerto contro la camorra dedicato allo scrittore Roberto Saviano e molti, tra i quali lo stesso Saviano, hanno denunciato un grave ritardo nei soccorsi.

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