mercoledì 7 ottobre 2009

030. Mercedes Sosa, la vita del passero libero.

http://wabesmemo.blogspot.com/2009/10/038-muore-mercedes-sosa-nota.html
Mercedes Sosa, nata a San Miguel de Tucumán il 9 luglio1935, è morta a Buenos Aires il 4 ottobre scorso. Popolare cantante argentina, simbolo della sua terra e della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura, si definiva "cantora popular". È conosciuta anche con il soprannome di La Negra.
Di famiglia povera, si appassiona fin dall'adolescenza alle danze popolari e nell 'ottobre 1950 partecipa, vincendo, a una manifestazione canora radiofonica a Tucumán.
Nel 1960 fa parte del Movimiento del Nuevo Cancionero, una corrente sorta nella provincia di Mendoza, che intende rinnovare la canzone popolare, rappresentando la vita quotidiana argentina.
L'album "El grido de la tierra" contiene il celebre inno Cancion con todos, una canzone di speranza per tutto il Sudamerica. Nel 1971 esce anche "Homenaje a Violeta Parra", in cui canta numerose canzoni della famosa cantante cilena, fra cui la celeberrima Gracias a la vida. In un film di Leopoldo Torre Nilsson, La tierra en armas, interpreta l’eroina peruviana Juana Azurduy.
Nel 1972, nonostante gli attacchi dei militari, esce Hasta la victoria, un album con canzoni di chiaro contenuto sociale e politico e Cantata Sudamericana, con musica di Ariel Ramírez e versi di Félix Luna.
Tra gli altri nel 1976 esce Mercedes Sosa con i contributi dei poeti Víctor Jara, Pablo Neruda, Alicia Maguiña e Ignacio Villa e nel 1977 rende omaggio a uno dei maggiori cantanti popolari argentini con "Mercedes Sosa interpreta Atahualpa Yupanqui".
Con l’instaurazione della dittatura militare la sua musica di denuncia inizia ad essere invisa ai militari: dapprima vittima della censura, poi arrestata a un concerto a La Plata e nel 1979 costretta all'esilio. Prima a Parigi e poi a Madrid, dedica molti brani alla sua patria e alla speranza per gli argentini, Torna in Argentina il 18 febbraio 1982, alla vigilia della caduta del regime e si esibisce tredici volte al Teatro dell'Opera di Buenos Aires, accompagnata da musicisti rock Leòn Gieco e Charly Garcìa iniziando sempre con il brano Todavia cantamos, un inno alla resistenza e alla speranza. Il ritorno alla democrazia coincide con il successo discografico del live Mercedes Sosa en Argentina dallo Stadio Ferro Carril Oeste. Lo spettacolo diventerà poi parte del documentario a lei dedicato, Como un Pàjaro libre, che darà il nome ad un omonimo album. Mercedes Sosa diventa il simbolo della resistenza e della speranza e nel 1984 realizza lo storico spettacolo Corazòn.
Nel 1988 realizza il tour Three Voices (recentemente rilasciato sull'omonimo DVD), assieme a Joan Baez e al cantautore tedesco Konstantin Wecker. In quel tour spicca l'indimenticabile duetto di Gracias a la vida,di Violeta Parra che Mercedes e la Baez avevano già inciso separatamente.
Nel marzo 1997, Mercedes Sosa rappresenta l’America Latina e le isole caraibiche, in veste di Vice Presidente della Commissione per la stesura della Carta della Terra, documento per la Tutela dell’Ambiente equivalente alla Carta dei Diritti Umani.
Dopo lunga altalena di successi e periodi di malattie anche gravissime, si riprende e nel 2005 incide diversi album.
Nel 2009 esce l'album doppio Cantora - Un viaje intimo, un album-tributo di duetti in cui Mercedes è affiancata dai principali artisti del Sudamerica, fra cui Shakira, Lila Downs, Julieta Venegas, Caetano Veloso e molti altri.
L'album è in corsa per i Latin Grammy Awards.
Il 4 ottobre 2009 viene pubblicato dalla sua famiglia un messaggio che ne annuncia la morte a 74 anni, durante una degenza in ospedale per una disfunzione renale.
Il governo argentino in occasione della scomparsa della cantora ha emanato il decreto 1402/2009 nel quale sottolinea che la carriera di Mercedes Sosa fu sempre di grande impegno sociale, dimostrato con lo spirito di solidarietà, l'onestà intellettuale, l'impegno artistico, laferrea difesa dei diritti umani e delle giuste cause per cui fu perseguitata dalla dittatura, dichiarando lutto nazionale per il periodo di tre giorni a partire dal 4 ottobre. Migliaia di persone le hanno reso omaggio, nella camera ardente allestita nel palazzo del Congresso argentino. fra cui la presidente Cristina Fernández de Kirchner, l'ex presidente Néstor Kirchner, Diego Armando Maradona. Fra i molti messaggi di cordoglio anche quello del presidente venezuelano Hugo Chavez.

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