martedì 20 ottobre 2009

034. i Còsmati

La famiglia romana dei Còsmati produsse quattro generazioni di abili artisti: se ne ricordano sette tra architetti, scultori e mosaicisti.

Al loro nome è legato indissolubilmente lo Stile Cosmatesco, basato su una particolare realizzazione dell'opus sectile, o intarsio marmoreo.

Questo stile si caratterizza per l'inserimento e l'incastonatura di minute tarsie triangolari e rettangolari di pietre e vetri colorati, in supporti e superfici di pietra o marmo.

Ne è schema tipico l'alternanza di fasce, pannelli e intricati inserti musivi a contrasto, ma pure di spirali, bulinature e semplici sagome di marmo bianco.

In stile cosmatesco si realizzarono rivestimenti murali, pavimentazioni, colonne e portali e le decorazioni di ciborii e chiostri, ma anche di arredi marmorei fissi quali troni, altari, pulpiti, edicole e baldacchini.

Di questa dinastia artigiana attiva a partire dalla fine del XII fino all'inizio del XIV secolo in Italia e in particolare a Roma e nel Lazio, capostipite fu Lorenzo (Laurentius), marmista nativo di Anagni, che si ispirò inizialmente all'arte ravennate di derivazione bizantina e prese anche spunto, per alcune minute forme impiegate nella composizione, da motivi islamici appresi da ambiente siciliano.

Ma l'opera cosmatesca si ritrova anche fuori dai confini della penisola, nel pavimento del sacrario di sant'Edoardo il Confessore all'interno dell'Abbazia di Westminster in Inghilterra.

Le opere della famiglia furono firmate di volta in volta, oltre che da Lorenzo, da due differenti artisti di nome Jacopo (Jacobus), da Cosimo, da Luca, da Deodato (Adeodatus) e da Giovanni (Johannes).

Un gran numero di lavori anonimi, eseguiti da membri e allievi della famiglia Cosmati e da loro epigoni si ritrovano sparsi per Roma: altari, cori, amboni, baldacchini, monumenti tombali e portaceri pasquali, tutti caratterizzati da quei distintivi e brillanti tratti decorativi.

La prima opera conosciuta fu per una chiesa a Fabieri ma i loro capolavori si trovano ad Anagni, Subiaco e Roma.

I principali siti della Capitale sono: Santa Balbina, Santa Maria in Aracoeli, Santa Maria Maggiore, Santa Maria sopra Minerva, Santa Maria in Cosmedin, San Clemente, San Jacopo alla Lungara, San Lorenzo fuori le Mura, San Tommaso in Formis e il Sancta Sanctorum al Laterano.

Oltre all'arte decorativa, dei Cosmati troviamo anche vere e proprie composizioni pittoriche a mosaico, e sculture notevoli come le figure giacenti effigiate su tombe dell'Aracoeli e i due angeli del ricco altare scolpito di San Cesareo.

Diversi lavori di Arnolfo di Cambio documentano una sua stretta collaborazione e persino una comunione artistica coi Cosmati, il cui stile, oltretutto, va considerato di ambito romanico, sebbene non pochi edifici gotici siano stati, a diversi livelli, decorati da questi artisti di cui, qui di seguito, un elenco cronologico.



· Lorenzo Cosmati (opere 1190–1210)

· Jacopo Cosmati (op.1025 e 1210)

· Cosimo Cosmati (op.1210-1235)

· Luca Cosmati (op.1221-1240)

· Jacopo Cosmati (op.1213-1293)

· Deodato Cosmati (op.1225-1303)

· Giovanni Cosmati (op.1231-1235)

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