mercoledì 12 dicembre 2012

293. Berlusconi: strategie e interessi

compendio da wikipedia.org e da marcodellaluna.info/sito/ 
Marco Della Luna, teorico del complotto sul signoraggio: 11/12/2012. 
Il signoraggio è l'insieme dei redditi di un governo, da una base monetaria monopolistica: al giorno d'oggi le banche centrali stampano le banconote mentre le zecche governative coniano le monete metalliche, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio, che è tra le fonti che finanziano la spesa pubblica eccedente alla raccolta di tributi.
Italia: se alle elezioni politiche vince il PD, si completerà il dissanguamento monetario e la cessione di sovranità dal nostro Paese al corporate capital franco-tedesco, e saremo fritti, ma lo saremo anche se vince Berlusconi, perché la sua vittoria non andrebbe oltre a una sostanziale parità in Senato, col Paese ingovernabile, scatenando attacchi giudiziari e speculazione internazionale e aprendo l' emergenza con un Monti-bis + Troika commissariale: depredazione rapida e violenta di quel che resta di valido nel paese,  verso una letale depressione.
Drammatica convalida a breve del mio ormai decennale consiglio: chi può, emigri.
Escludendo che Berlusconi segua personalmente il mio consiglio, ha due strategie tra cui scegliere:
a) Mettersi nella posizione di massima forza politica per negoziare sua ritirata o collaborazione in cambio di una soluzione per i suoi processi e per le sue aziende di famiglia da cui un programma ambiguo e oscillante tra il moderato e il populista;
b) Rompere il meccanismo generale spiegando che l’Euro, come non-moneta ma sistema di blocco dei cambi, ha avuto, e lo si sapeva, effetti distruttivi sui paesi meno competitivi, indebitati e assoggettati ai più forti, che l’eurosistema e le sue austerità sono per asservire l’Italia e i suoi lavoratori agli interessi del capitale franco-tedesco, che la Germania è forte perché nasconde il suo enorme debito implicito e i buchi di bilancio delle sue banche, e che quindi se non ci si ribella si sarà schiavi di un nuovo sistema di Lager di lavori forzati al servizio del popolo superiore da cui un programma per proporre a Germania, Francia e altri Stati forti una riforma dell’eurosistema che riequilibri le bilance commerciali, che finanzi investimenti pubblici e privati a lungo termine, che ristabilisca la parità di diritti tra i paesi membri. 
Il ricatto è l'uscita dall’eurosistema, il ritorno alla Lira, alla banca centrale pre-1981, e ai vincoli di portafoglio per le banche di credito, togliendo il rifinanziamento del debito pubblico dai mercati speculativi, visto che con l'affido alla speculazione esso è raddoppiato senza alcun beneficio per l’efficienza del paese, e visto che paesi che hanno un debito pubblico molto più grosso rispetto al pil, come USA e Giappone, pagano tassi di interesse molto bassi proprio perché il loro debito non è posto sui mercati speculativi e la loro banca centrale garantisce il suo acquisto. Necessaria anche l'uscita dal Mercato Comune ripristinando controlli e limitazioni sull’ingresso di capitali stranieri, per impedire che questi vengano a fare shopping degli assets italiani. Controllando la banca centrale e potendo regolare il credito, assicureremo liquidità agli investimenti sani, pubblici e privati, ridaremo fiato ai consumi, riassorbiremo la disoccupazione. 
Berlusconi non raccoglierà la forza per governare il paese, ma, con un’opportuna campagna d'informazione e denuncia, e magari bocciando la legge di bilancio, può essere abbastanza forte da far saltare eurosistema e eurostrategie, che non sono certamente nell’interesse nazionale italiano, ma di chi ha avuto la forza di imporle. Se vuole passare alla storia, questa è la via. 

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