mercoledì 22 dicembre 2010

171. Generazioni, scuole e proteste

“Non toccate i nostri figli”
Siamo i genitori di una universitaria e siamo dei cittadini che sentono fino in fondo il peso della responsabilità per aver comunque contribuito alla crescita delle nuove generazioni.
Gli anni della nostra gioventù sono stati anni ideologizzati, percorsi da brividi rivoluzionari ricchi di cultura e di richieste di estensione dei diritti. “L’orgoglio dell’essere”era la chiara percezione esistenziale che ci indicava un percorso così ricco e condiviso da far sentire la nostra gioventù quasi un’opera d’arte in piena evoluzione.Il percorso fu bruciato dal fuoco degli anni di piombo e “l’orgoglio dell’essere” fu violentemente ribaltato dalla “logica del fare”.
Ridotti alla miseria esistenziale della mera logica produttiva, fantasmi di un palcoscenico faustiano, alcuni, credettero che dietro quel “continuum del fare” ci fosse l’elisir della giovinezza e dell’eternità.
Taluni diventarono dei Peter pan e, forse inconsapevolmente, privarono i nostri figli dell’Utopia. Ma l’Utopia è il denominatore esistenziale, è parte integrante del pensiero umano e nessuno la può rubare.
Chi lo tenta di fare, è il mostro che non vuole invecchiare.
Gran parte della classe politica di oggi, così miseramente autoreferenziale, è quell’essere faustiano.
Crudele e patetica, come lo è ogni mostro, vorrebbe oggi rubare a quelli che sono i veri giovani, il legittimo sogno di un futuro, e interrompere la loro naturale crescita esistenziale.È un atto contro natura. I giovani hanno nel sangue i germi del sogno e dell’Utopia, il diritto a pensare un proprio futuro e a crescere nel bisogno di edificarlo.
Noi, mamma e papà e cittadini, proviamo nei loro confronti un senso di grande solidarietà e crediamo che tutti i genitori non possano assistere impotenti alla spietatezza della negazione e della repressione dei propri figli e del futuro della giovane generazione.
Sarebbe un sacrificio umano che nessuna società lungimirante e sana permetterebbe. Anche per evitare che qualche “mostro” interno o esterno, criminalizzi e accenda con la violenza quella che può essere una naturale e pertanto pacifica rivendicazione, proponiamo di allargare la mobilitazione alle famiglie di questo Paese ormai dilaniato da una povertà economica, ma anche etica e morale.
Il futuro dei nostri figli è il presente della nostra responsabilità educativa. Chiediamo allora che nessuno si permetta di torcere loro un capello, ma di rispettare quelle che sono le loro e le nostre legittime preoccupazioni.
Agli uomini delle varie istituzioni e ai molti politici, chiediamo di smettere con il loro balletto così distante e autoreferenziale e di scendere in terra fra noi cittadini, comuni esseri mortali e con urgenza condividere in maniera responsabile, un momento sociale così grave.
Antonella Cristofaro e Marco D’ercole

“Manifestazioni: risposta di bric/franco”
Durante le manifestazioni di piazza ci sono tantissime persone serie e civili da entrambe le parte (forze dell’ odine e manifestanti) ed un manipolo di idioti equamente divise per entrambe le parti.
A Genova ci furono, dalla parte dei manifestanti, un bel numero di idioti dalle parte dei manifestanti, alcuni dei quali “travestiti” da black block, guardacaso mai fermati dalle forze dell’ ordine sorprese colloquianti con alcuni di loro, ed un gran numero di idioti, ma in questo caso mi si consenta di cambiare (unicamente per quella parte sottodescritta) l’ attributo in: “farabutti”.
I “farabutti” di Genova furono i due poliziotti che portarono le famose molotov tarocche, e quei dirigenti delle forze dell’ ordine che guidarono la macelleria nelle scuole di Bolzaneto e Diaz, ed anche il anche l’ allora capo della polizia di Gennaro, come accertato dai giudici, ha un bel pò di responsabilità, pur non essendo stato parte attiva con gli assalitori ne coprì le malefatte anzichè punirle come era suo dovere.
I manifestanti idioti se ne tornarono a casa ricoperti da ferite, i “farabutti” delle forze dell’ ordine se ne tornarono a caso ricoperti da medaglie (promozioni per tutti) nessuno di loro ha pagato, e purtroppo mai pagherà per la disumanita dei lor comportamenti, in un paese appena appena civile sarebbero stati espulsi dai corpi di appertenenza.
Anche il 14 Dicembre vi erano in piazza un bel numero di idioti debitamente spartiti: grandi idioti sono il 16enne con la giacca beige e vanga d’ ordinanza ed il 20enne pizzaiolo precario che per difendere (dice lui, mahh) le forze dell’ odine quasi ammazza un’ altro giovane manifestante, ma grandissimo idiota è anche il poliziotto che emule dei peggiori giocatori di calcio (spesso spacciati per campioni, ma sicuramente idioti anche loro) ha passeggiato a lungo, con i suoi pesanti anfibi, sul corpo di alcuni ragazzi ormai inermi a terra, l’ aggravante è che questa volta si sono messi in vetrina anche alcuni idioti che risiedono nel palazzo e che dovrebbero gestire il buon andamento di questo paese.
Gli idioti sono e resteranno sempre degli idioti, da qualsiasi parte stiano, però, come a Genova anche oggi vediamo che i due manifestanti, più che giustamente, pagheranno le loro idiozie, le forze dell’ ordine (quella piccola parte che ha recitato fuori dal coro) e sopratutto i parlamentari non pagheranno nulla, magari verranno pure promossi.
Giusto il richiamo di molti di noi ai ragazzi ed ai manifestanti in genere, che prendano immediatamente le distanze dai facinorosi, che spesso si tramutano in veri e proprio banditi, oltre tutto dovrebbero averlo capito, sono proprio queste azioni che i repressori senza se e senza ma aspettano per ipotizzare abominevoli atti di cnesura preventiva, ma anche le forze dell’ ordine devono avere la capacità di individuare, punire ed espellere dalle loro fila chi si macchia di gesti barbarici, solo così potremmo continuare a fedre nelle forze dell’ ordine i nostri “protettori”.
A Genova questo non è successo, speriamo, ma ho poca fiducia, che succeda ora, sarebbe un buon motivo per applaudirli.
franco

(da blogautore.espresso.repubblica.it)


Nessun commento:

Posta un commento