venerdì 31 dicembre 2010

173. nientescuse

Mentre negli Stati europei e in altri Stati del mondo si combatte l’omofobia con apposite leggi e a Parigi si può essere serenamente sindaco e omosessuale, in Germania vicecancelliere e omosessuale, in Islanda premier e omosessuale, in Italia il presidente del consiglio dichiara: «Meglio essere appassionati delle donne che essere gay».

C'è stato un coro di proteste ma S.B. non si è scusato. Scusarsi è importante, ma a volte non è sufficiente: in Croazia il presidente della Federazione calcio, per una battuta analoga (ha rivendicato di avere in Nazionale solo giocatori “normali”), nonostante abbia chiesto scusa non è sfuggito a un’inchiesta della Uefa, l’autorità calcistica europea che all’articolo 11 del suo codice disciplinare prevede sanzioni per «insulti alla dignità umana di una persona o un gruppo di persone».

Alla Camera, in discussione 2 proposte di legge contro l’omo-transfobia. La proposta di DiPietro prevede l’estensione della legge Mancino (la più completa in materia antidiscriminatoria) ai reati d’odio verso omo e transessuali: chiariamo che punisce l’istigazione a commettere discriminazioni e violenze a danno di omo e transessuali, non la manifestazione di un’opinione (e S.B. sarà sempre libero di ripetere ciò che ha detto). La proposta di legge elimina un’ingiustificata gerarchia nelle discriminazioni: perché un comportamento ritenuto intollerabile ai danni di ebrei o neri è invece considerato tollerabile se si tratta di omo o transessuali?

(da La nuova ecologia - Pasquale Quaranta)


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