giovedì 24 giugno 2010

111. Il Reverendo King, su diritti civili e discriminazioni

Nel 1964 fu assegnato il Nobel per la pace a Martin Luther King.
Nel 1963 questo pastore protestante nero aveva scritto "Lettera dalla prigione di Birmingham", risposta alla dichiarazione scritta quell'anno da otto ecclesiastici intitolata "Invito all'unità", in cui veniva auspicato che la battaglia contro la segregazione razziale si combattesse solo nei tribunali, non nelle strade.
Allora King rispose, tra le altre cose, che senza l'azione diretta e non violenta come la sua, non si sarebbero potuti ottenere dei veri diritti civili: "Abbiamo anche la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste: io concordo con sant'Agostino nel ritenere che una legge ingiusta non è legge».
E sull'emancipazione ribattè: "Aspettare significa quasi sempre mai ".

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