mercoledì 8 settembre 2010

135. Roma: omofobia in condominio? no grazie!

«Sei gay? Niente casa». È quanto si sarebbe sentito dire Massimo Frana, docente presso un istituto superiore della Capitale, durante il contatto per affittare una stanza in appartamento di un condominio al Tuscolano, periferia Est di Roma: la proprietaria dell'immobile gli ha negato il contratto d’affitto quando il docente ha detto di essere gay.
La donna, avvocato in pensione, avrebbe sostenuto di non volere affittare casa «a immigrati e gay» col rimprovero di averle fatto perdere tempo anche perché gli altri condòmini non avrebbero capito.
Il professore dichiara di insegnare da anni ai suoi alunni a essere aperti e rispettosi di ogni diversità, vista come valore che arricchisce, e che i giovani, invitati a riflettere, dimostrano spesso di saper dare risposte equilibrate su integrazione e accoglienza.
Diversamente, un intero condominio avrebbe rifiutato la cultura della tolleranza. Il mancato affittuario dice di aver perdonato la signora, con la cattiveria e la violenza del suo atto, ma di essere preoccupato e incredulo che un sedicente avvocato possa parlare e agire così. Solidarietà a Massimo Frana nei comunicati di Arcigay e nei volantinaggi dell’Arci in zona, contro questo clima intollerabile: “Affittasi / Omofobia in condominio? No grazie!”


http://www.omniroma.it/

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