martedì 14 febbraio 2012

238. "Un-ministro-dovrebbe-parlare-da-ministro" da blogsicilia.it

di Pippo Giordano 23 giugno 2010 -
“Ci sono grosso modo 10 milioni di persone disposte a battersi per la Padania, vuol dire che la Padania esiste. Non c’è uno Stato padano, ma la Padania esiste“.
Questa è l’ultima eclatante sortita del Senatur della Lega Nord, Umberto Bossi.
Due sole domande spontanee, secche e dirette all’Onorevole:
E gli altri 50 milioni 367 mila di Italiani, quel giorno che lei deciderà, insieme alle sue truppe pontidiane, di battersi per la Padania, dove andranno al mare o in montagna?
O forse rimarranno a giocare a tressette o a scala quaranta, oppure a guardare la televisione italiana oramai imbavagliata da una legge sulle intercettazioni, che potrebbe essere presto emendata?
Oh! come siamo ridotti: siamo alla frutta! Se un ministro della Repubblica, che ha giurato fedeltà sulla Carta Costituzionale, fa delle affermazioni del genere, ditemi voi cosa ci riserva il futuro.
In linea di principio, sono d’accordo che la nostra Repubblica possa essere riformata in senso federalista, ma la sua riforma deve avvenire con gli strumenti messi a disposizione della collaudata democraticità del Popolo italiano.
E giova qui ricordare che sussulti golpisti di “delorenziana” memoria e progetti piduisti sono stati rintuzzati in quell’antro buio, del quale il dotto Dante ha descritto egregiamente.
È perfettamente inutile lagnarsi ogni giorno che nel nostro Paese non ci siano garanzie Costituzionali: le continue esternazioni d’impotenza avviluppano la mente e non fanno vedere al di là del proprio naso.
Ma, affinché in Italia possa avvenire la riforma della Carta Costituzionale, occorre seguire specifici percorsi normativi già esistenti.
E sarebbe inutile specificarlo, ma poiché sembra che qualcuno, facendo lo gnorri, se ne dimentica, in Italia esiste una sola sede deputata ad emendare le leggi, ed è il Parlamento, sovrano della volontà del Popolo. Non ci sono né scorciatoie né altri percorsi diversi dall’iter costituzionale.
Poi, se a qualcuno non piace, ebbene, esiste il trattato di Schengen; può benissimo emigrare per altri lidi e rimanerci: non occorre neanche il passaporto, anzi non effettuano nemmeno i controlli e quindi può esportare capitali, tanto poi ci penserà Tremonti a farli rientrare.
Ritornando sulle esternazioni di Bossi, capisco la folcloristica scena mediatica dell’ampolla, del diniego di Bossi junior di non riconoscere il Tricolore o di Zaia di non annettere l’inno di Mameli, ma un ministro dovrebbe parlare da ministro.
Se vuol fare dichiarazione in contrasto con la Carta Costituzionale, si dimetta e faccia attività specifica.





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