domenica 16 gennaio 2011

178. Rubyòpoli 2

La Procura di Milano si richiama alla legge Schifani parlando dell’impossibilità di intercettare un parlamentare senza il permesso della giunta di Montecitorio: ipotesi all'apparenza priva di senso, visto che non pareva ci fossero prove documentali nell’inchiesta che coinvolgessero S.B. In un nuovo articolo sul Fatto si afferma invece che S.B invece sapeva della minore età di karima El Mahrough: se verrà confermata, una prima prova a carico di S.B. per l’accusa di prostituzione minorile. La Minetti qualche mese dopo, al telefono proprio con S.B., lo informa di un nuovo pericolo: Ruby è stata interrogata a Genova da un magistrato arrivato da Milano. Ma le viene risposto che non c’è da preoccuparsi. “Non potranno mai dimostrare che io sapevo che è minorenne”. Peccato che il presidente del Consiglio non può essere intercettato, ma a essere controllati erano i telefoni di Nicole Minetti, e offre incautamente agli investigatori la prova che sapeva e sembrerebbe davvero che si preoccupasse delle responsabilità penali pur volendo evitarsi problemi. Intanto S.B. nel suo comunicato-stampa in tv parla della mancanza di libertà in Italia, del debito di Mora nei suoi confronti, dell'amicizia con Fede, e del legame che intrattiene da 2 anni con una "persona", fatto che toglierebbe significato alle illazioni sulle cene a casa sua, cene che insieme a tutto quello che succede tra i muri di una casa privata, sarebbero inviolabilmente private.
(compendio da www.giornalettismo.it / ww.la7.it)

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