lunedì 3 maggio 2010

094. San Vincenzo in Prato: da vedere a Milano ASSOLUTAMENTE

Tra le chiese più antiche di Milano fu fondata nell'antico podere Prata e dedicata alla Madonna da re Desiderio nel 770 su un oratorio cimiteriale romano, di cui è ancora visibile una serie di reperti, murati sul fianco settentrionale ma prese l'attuale forma di basilica tra il IX e l'XI secolo: del IX secolo il battistero ottagonale esterno.
Catalogo vivo dell'architettura paleocristiana fu la seconda basilica di Milano: tra via D. Crespi e via San Calocero un esterno spoglio e un interno di impianto paleocristiano, originale, appunto. Così doveva apparire la basilica vetus frequentata da Sant'Ambrogio.
Pianta a 3 navate con capriate lignee e in facciata pioventi con 3 portali sovrastati da lunette cieche, da 2 grandi finestre nella parte superiore, e dal timpano, coronato nell'ottocento dal motivo identico a quello che si trova sul retro. L'abside maggiore e il suo timpano sono l'elemento stilistico più significativo dell'esterno originale, a motivi romanici di fornaci ed archetti in cotto, mentre le absidiole sono ricostruzioni ottocentesche.
Interno: i colonnati delle navate sostengono 9 archi a tutto sesto: notevoli ed eterogenei i capitelli di recupero romani ed altomedievali. Tante vetrate moderne, su Angeli, Creazione e incipit di S.Giovanni.
Dipinti della fine dell'800 per l'abside e i medaglioni tra le arcate. L'affresco sull’altar maggiore, la "Madonna del pianto", crocifissione del XV secolo, e il frammento d'affresco nella navatella di destra, "Madonna dell'aiuto" provengono da S.Calocero: all'inizio di quella di sinistra una colonna con capitello corinzio rivestita di mattoni. Sotto il presbiterio sopraelevato si trova la cripta, con voltine a crociera, colonnine e capitelli: un'eccellenza tra le cripte "ad oratorio" romaniche lombarde.
Nell’altare un’urna di pietra con reliquie dei martiri già qui intorno all'anno 1000 e dietro un antico pozzo miracoloso.
Dopo secoli di splendore legato a un convento benedettino, con la sua crisi la chiesa decadde come commenda per più di 2 secoli, e alla fine del '700 fu sconsacrata ed adibita ad usi profani: magazzino, stalla e caserma coi francesi. Venduta nel 1810 e trasformata in laboratorio chimico, si danneggiò gravemente e gli affreschi del '400 all'interno andarono distrutti.
Alla fine dell'800 la basilica fu restaurata e ricostruita in parte: inoltre le fu dato campanile, sacrestia e annessi in stile, mentre la superficie interna della chiesa venne ornamentata interamente a guazzo. Interventi più recenti hanno eliminato quasi tutta la decorazione parietale ottocentesca, sostituito il pavimento, e risanato l'elegante cripta, rievidenziandone la struttura originaria.

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