mercoledì 24 settembre 2014

356. Occhetto su Renzi - estate2014

L’esperienza che le società moderne sono costrette a vivere loro malgrado, per la crisi dei partiti di sinistra, dimostra solo che le interpretazioni integralistiche del pensiero marxiano non potevano realizzare nulla. Quei partiti dovrebbero ritornare, per rilegittimarsi, al nucleo ancora vitale del metodo d'analisi marxista per comprendere le forze evolutive del mondo. Un invito particolarmente attuale se rivolto a partiti come quelli della sinistra italiana, che hanno perso ogni contatto con la realtà che intendono governare. Ora Renzi non può perdere un colpo perché non è amato dal Pd. "Non vorrei trovarmi al suo posto quando la ruota comincerà a girare male": così Achille Occhetto, ultimo segretario del PC e cofondatore del PDS mette in guardia il premier dagli intrighi di partito. "Rischia di essere ingoiato dal male oscuro della sinistra...". E sfoga la sua amarezza per essere stato messo da parte e totalmente dimenticato.Una censura generazionale: "Io sono considerato quello che ha compiuto l'atto più empio: sembra che si sia passati da Berlinguer a Renzi. Veltroni non mi ha mai chiamato per la presentazione del suo film su Berlinguer".
La sensazione di tradimento coinvolge soprattutto la svolta perché il Pd ha finito per essere somma del peggio del Pci e della Dc, fusione a freddo degli apparati, non si è mai formata una vera coscienza unitaria anche se con Renzi siamo passati a una fusione a caldo a base leaderistica. E il principale errore della sinistra sarebbe aver considerato la svolta una scorciatoia tattica per entrare nel salotto buono per il governo. E questo atteggiamento ha fatto spegnere la fiducia nella sinistra mentre la sua idea era quella di dar vita a una nuova sinistra democratica ma liberal.
"Quando Renzi ha dato il via alla rottamazione, ho stappato bottiglie di vino". Ma ora un avvertimento: nel partito esiste "il male oscuro" (Massimo D'Alema per Occhetto) che tende al complotto anche oggi. Il sabotaggio dell'elezione di Prodi al Quirinale rischierebbe di travolgere anche Renzi. 
Occhetto dice di pentirsi di essersi alleato con Antonio Di Pietro, e ammette che Mani Pulite compromise la svolta favorendo populismo e giustizialismo.
compendio da
www.huffingtonpost.it
liberoquotidiano.it

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