mercoledì 27 settembre 2017

402. Combattere il razzismo secondo Furfaro.

"A me non frega un ca22o se muoiono o stanno male. A me fanno schifo. Io sono nata in Italia, loro in Africa. Che ci restino, anche a morire. A me fanno schifo, che muoiano là, non voglio nemmeno vederli questi negri!".
Una donna con bambino in un supermercato romano inizia così una scenata razzista, a cui assiste Marco Furfaro che perde la testa e inizia a urlarle contro, dicendo che sta insegnando a quel bambino la disumanità e la barbarie e che con gente come lei questo Paese gaserebbe ancora le persone e  segregherebbe ancora la gente per razza e religione.
Ma un uomo che aveva visto tutta la scena guarda rassegnato Furfaro e dice: "Ché credi, questo è il tuo Paese".
Questa rassegnazione di uno pur d'accordo con Furfaro e schifato da parole come quelle, è la cosa più deprecabile e triste, proprio secondo Furfaro: costui voleva dire di arrendersi per viver meglio.
Ma Furfaro pensa che la democrazia di questo Paese ancora c'è perché c'è stato e c'è chi non s'arrende. Ma è facile sedersi dalla parte dell'odio o del mutismo.
Compendio di un post di Marco Furfaro su Facebook. 

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