martedì 7 aprile 2015

375. Compendio su Amy Winehouse

25.07.2010 - Finora Amy Winehouse m'era parsa monotona, ma ascoltando tutto il suo primo album Frank mi sono emozionato e rinfrancato. Canzoni che riecheggiano anche Sinatra e Fitzgerald, interpretate senza sforzo e senza apparenti artifici, con un mix vocale di Mahalia Jackson, Shirley Bassey, Billie Holliday e Janis Joplin.Orchestrazioni d'epoca ma "distillate", cui la grande voce dà ritmo e swing.
21.08.2010 -  Della Winehouse  una versione solo vocale di "you should be stronger than me" colpisce le mie orecchie spesso distratte il giorno in cui compio 54 anni, ed è un incantesimo. L'estensione della voce dolente e distaccata, viene usata qui con virtuosismo noncurante, da un'impennata quasi allegra a un baratro quasi comico. Da ascoltare e riascoltare.
25.07.2011 - Ciao, Amy! Fuggita via a 27 anni come Janis Joplin, Kurt Cobain, Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison, grazie a una probabile dose letale o al miscuglio di qualche schifezza: l'hanno già messa nel "gruppo27". Per la madre era solo questione di tempo, e c'è già chi chiama sciacallo chi farà uscire l'ultimo suo album registrato in attesa di pubblicazione dopo la disintossicazione annunciata. I familiari ne hanno parlato bene affettivamente, mentre io per la sorpresa e per la sua voce subito in mente, ho quasi pianto, ma sono un po' patologico. E di lei avevo scritto solo 2 volte.
11.01.2012 - Della grande Amy ho appena ascoltato il cd postumo "hidden treasures" di cui la maggior parte dei brani m'erano già noti: ma m'ha colpito la sua versione noncurante, divertita e tortuosa di una canzone che amo e conosco dall'età della ragione per le voci di Caterina Valente e di Astrud Gilberto, "Ipanema", bossanova già swingata dalla Fitzgerald e qui sincopata dal jazz e aromatizzata da una goccia di klezmer e lounge. E lo stesso giorno ho riascoltato in Rete per caso "you should be stronger than me" a cappella che m'aveva stregato il giorno del mio compleanno nel 2010: contrasto acustico e volumetrico di chiaroscuri di "no no no". Il suo tono stavolta non mi risultava distaccato e dolente ma ci sentivo una gincana di buffe e leggere affermazioni sonore sul buio di uno studio vuoto. Da ascoltare e riascoltare.
14.10.2013 - Il "melisma": ho scoperto questa parola grazie a un film visto di recente in tivù, Burlesque, con Cher (Sarkisian) e Christina (Aguilera), cercando in Rete. Nel canto è l’ornamentazione melodica che carica su una sola sillaba un gruppo di note ad altezze diverse, “spalmandone” la vocale sulle varie note, modulando l'intonazione senza interrompere l'emissione vocale. Questo virtuosismo fonetico, diffuso nella musica world e operistica, si trova a partire dal canto gregoriano e dalla liturgia ebraica, e poi nel flamenco, nel fado, nel folk mediterraneo, arabo e asiatico, oltre che in tanti generi “afro”. Lo si riscontra, praticato più o meno spontaneamente e intensamente, nei repertorii di Christina Aguilera, Whitney Houston, Mariah Carey, Beyoncé Knowles, Cyndi Lauper, Paula Abdul, Shakira Ripoll, Kate Bush, Jimmy Somerville, Skin Dyer,  Azis Boyanov, Mira Awad, Ofra Haza, Youssou Ndour, Teresa DeSio, Compagnia di Canto Popolare, Mia Martini. E lo praticava alla grande anche Amy Winehouse!

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