Franca Viola, nata da una modesta famiglia di mezzadri nel 1947 ad Alcamo in Sicilia negli anni della riforma agraria, divenne il simbolo del progresso culturale e dell'emancipazione delle donne italiane nell'ultimo dopoguerra. A 15 anni Franca si fidanza ufficialmente con Filippo Melodia, nipote benestante di un mafioso, ma il giovane viene ben presto accusato di furto e appartenenza a banda mafiosa: allora il padre di Franca decide di rompere il fidanzamento. Melodia, dopo un breve periodo di reclusione, torna alla carica a casa Viola, facendo oggetto delle sue intimidazioni mafiose il padre, a cui brucia la casetta di campagna, provoca danni agricoli e arriva a minacciarlo fisicamente con una pistola: ma niente spaventa abbastanza quel genitore da fargli “mollare” la figlia. A Natale del 1965 il Melodia con la sua banda di amici si ripresenta a casa Viola e, dopo aver distrutto tutto e picchiato la madre, si porta via Franca e il fratellino: Franca viene trattenuta mentre il bimbo viene rispedito a casa. Lasciata digiuna per giorni, insultata e provocata, e dopo una settimana violentata.
Il 6 gennaio 1966 la polizia rintraccia il rifugio, libera la giovane, arresta il Melodia e i suoi complici.
Il violentatore conta evidentemente sul "matrimonio riparatore” che, come prevedeva la legge italiana, scagionava il rapitore che sposava la propria vittima: Franca però rifiuta di sposarsi dando quindi avvio al processo, che si svolge nel dicembre del 1966, col padre Bernardo come parte civile.
L’attenzione di tutta la stampa è grande perché è la prima volta che sono sfidate le arcaiche regole di un “onore” patriarcale, e perché questa vicenda dà l’occasione di intaccare, almeno un po', il potere della mafia. Il prezzo da pagare: minacce, ricatti, opinione pubblica ostile, con polizia fuori di casa giorno e notte e nessuna possibilità di lavorare per Bernardo Viola.
La posizione di Franca: “Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”. E presenzia con grande coraggio a tutte le udienze. Il Melodia tenta di infangarla ulteriormente, raccontando che i loro primi rapporti risalivano all'epoca del loro fidanzamento, nella casa dei genitori di lei approfittando delle assenze dei familiari.
Alla fine Franca si sposa in chiesa con l'abito bianco il 4 dicembre del 1968 con Giuseppe Ruisi, già minacciato di morte durante il processo dal Melodia.
A Franca Viola arrivano solidarietà e auguri da parte delle massime cariche dello Stato, e del Papa che la riceve in udienza.
Sulla sua storia così esemplare fecero un film: "La moglie più bella", con Ornella Muti.
compendio da www.unaqualunque.it - www.enciclopediadelledonne.it/
- it.wikipedia.org/wiki
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