giovedì 29 dicembre 2011
229. Un filo d'Arianna per la Dviri (estratto)
mercoledì 28 dicembre 2011
228. Gnocchi di zucca della Enza
martedì 29 novembre 2011
227. COMPENDIO DELL’ADDIO A LUCIO MAGRI, L’UOMO A SINISTRA DELLA SINISTRA
venerdì 25 novembre 2011
226. Zuppa nel pesce - di cavolo nero e razza
300 gr di cavolo nero già mondato / 300 gr di ali di razza / 300 gr di patate / Olio extra vergine di oliva di primissima qualità e possibilmente nuovo / Pepe / Sale / Pane raffermo o crostini / cipolla / 8 pomodorini ciliegini e 2 spicchi d’aglio.
Monda e sciacqua il pesce. Taglia il cavolo nero a pezzi non troppo piccoli. Sbuccia le patate e tagliale a pezzi grossi. Il cavolo va lessato, o fritto in pochissimo olio, con 2 spicchi d’aglio interi: una volta scurito e/o ammorbidito mettilo in almeno 1,5 litro d’acqua a bollore, con pesce, patate, cipolla sottilissima e pomodorini. Salare il tutto. Una volta a cottura completa le patate, il piatto è pronto. Aglio, pomodorini e cipolla sono facoltativi.
Disponi il pane sul fondo del piatto e bàgnalo col liquido di cottura della zuppa, poi aggiungi il cavolo e per ultimo il pesce.e le patate. Màcina il pepe nero direttamente sui singoli piatti e condisci abbondantemente con l’olio.
martedì 22 novembre 2011
225. Il lupo malato
LUPPO, CHE OCCI GRANDI CHE TI G'HA...!E il Lupo: PRòVAGHE Tì A CAGAR Tò NONA!
lunedì 21 novembre 2011
224. Besciamella greca
LATTE (anche di soia o brodo vegetale) 500 CC
FARINA (anche integrale) 50 GR
OLIO 20/40 GR
FORMAGGIO GRATTATO (grana, pecorino o gruviera 25/50 GR)
SALE, PEPE, NOCEMOSCATA (o droga mista Saporita)
1 UOVO INTERO DA AGGIUNGERE A SALSA TIEPIDA O FREDDA
223. "Il Tao di Passalacqua" di Alessandra Daniele
La sguaiata arroganza, l'ignoranza ridicola, l'incessante sequela di pu77anate sono ciò che ha reso il Circo Berlusconi così impresentabile e inaffidabile agli occhi dei suoi referenti nazionali e internazionali, che hanno finito per liberarsene come di una ciabatta che ha pestato una m3rda.
In diretta Tv le lagnanze della Marcegaglia, le litanie della CEI, le ca22iate della BCE, gli sghignazzi di Merkel e Sarkozy, Obama schifato: quel Circo ha perso la piazza. Troppo rumore, troppi giocolieri cialtroni, troppe bestie puzzolenti, troppo spu77anamento: tempo di sbaraccare.
Secondo il Tao dell'Acqua di Lao Tzu, il modo più efficace per dominare qualcuno è fargli credere di volerlo servire: l'acqua senza forma scorre fluida adattandosi agli argini, che la plasmano e apparentemente la controllano ma ogni alluvionato tragicamente sperimenta che ''il fiume è il vero padrone della valle che attraversa''.
Dopo i domatori, di nuovo i servitori dello Stato: ''tecnici'' senza volto che apparentemente si adattano alle necessità del paese, e scorrono quieti negli argini costituzionali, con appena un tenue sciabordio.
Dopo un ventennio di strepito suino, tanto decoroso silenzio è stato accolto da milioni di italiani con un comprensibile, stordito sollievo, che li ha portati ad accontentarsi d'una Liberazione solo acustica, da un Berlusconi sollevato dall'incarico non per i piedi, ma soltanto scansato, allontanato dalla ribalta, ancora libero di usare il proprio patrimonio mediatico-finanziario ancora intatto per dare del borseggiatore allo stesso governo che in parlamento deve sostenere.
L'attuale gestione infatti ha assimilato la precedente. L'esecutivo Monti è un monocolore la cui maggioranza comprende tutto il parlamento, da Berlusconi a Di Pietro, tranne finora la Lega. È un vasto fiume che già ha inghiottito gli opposti più inconciliabili della storia d'Italia, fino ad assimilarli, riconducendoli a una matrice comune.
È il vero padrone della valle. E da padrone si comporterà.
riassunto da www.megachipdue.info / carmillaonline.com
222. Delphinus et pisciculus / Il delfino e il pesciolino
Un delfino stava inseguendo un pesciolino, che per sfuggirgli si riparò nella scogliera. E il delfino, a quel punto, per acchiapparlo, lo assaltò così violentemente da arenarsi e morirne là fuori. Quando il pesciolino lo vide se ne consolò un pochino e, mezzo morto, si disse: "La mia morte stessa mi pare più dolce ora che davanti agli occhi ho già il cadavere di chi l'avrà causata."
221. zucca al forno alla barese
1 kg polpa di zucca napoletana / 10 pomodorini pachino
/un cucchiaio di foglie di prezzemolo o un cucchiaino di aromi misti secchi
/ 400 trita scelta di manzo / 100 g grana o pecorino grattato / sale pepe olio
Nella pirofila unta d'olio metti la zucca tagliata a fettine abbastanza sottili, la trita a fiocchi, i pomodori a spicchi, formaggio, sale, pepe, e aromi e ricominciare a strati e finisci con un filo d'olio e una tazzina d'acqua.
Cuoci in forno preriscaldato a 200 gradi per 30/40 minuti.
venerdì 18 novembre 2011
220. Evviva le differenze?
domenica 13 novembre 2011
219. GLI ALTARINI DI MARIO MONTI
venerdì 4 novembre 2011
218. Vulpes et Corvus / La volpe e il Corvo.
217. Vulpecula et Ciconia / La Volpe e la Cicogna
(traduzione da Fedro di W.S.)
venerdì 28 ottobre 2011
216. Porta Marengo e Porta Manzoni a Milano.
Della cinta muraria medievale di Milano edificata a partire dal 1171 lungo l’antica cerchia dei Navigli dopo la distruzione della città da parte del Barbarossa nel 1162 sopravvivono bellissimi monumenti, che ne erano parti integranti.
L’arcone doppio di Porta Manzoni, cioè la Porta Nuova medievale, in fondo a via Manzoni e su Piazza Cavour: monumento eclettico in pietra e marmo bianco del 1171 tra il barbàrico e il carolingio, coi 2 piccoli portici laterali, un tempo torri. Imprigionata qui da suo padre, Bernarda Visconti vi fu lasciata morir di fame per “disobbedienza sentimentale”. D’epoca romana sono le lapidi sul lato di via Manzoni mentre dalla parte di piazza Cavour spicca il bel tabernacolo marmoreo con Madonna, Bambino, Santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, aggiunto tra il 1330 e il 1340. L’ultima ristrutturazione dell’inizio del xx secolo fu per adeguarla alla viabilità “moderna”.
Porta Marengo, cioè la Porta Ticinese medievale, è considerata molto singolare. Sorta nel 1171 all’imbocco di corso di Porta Ticinese che incrocia via Molino delle Armi, venne ristrutturata dopo 150 anni da Azzone Visconti e fu teatro di torbide congiure intestine, proprio dei Visconti. La grande arcata centrale è stretta lateralmente da 2 torri di altezze diverse in cui furono aperte le 2 arcate ad ogiva nel 1861, durante i lavori di Camillo Boito che le diedero l’aspetto attuale: carrabile al centro e pedonale ai lati. Costruita in laterizi e pietra, sfoggia sul suo lato esterno il pregevole tabernacolo con Madonna con Bambino e Sant'Ambrogio "che offre il modello della città".
giovedì 27 ottobre 2011
215. Il crocicchio di Sant'Ambrogio a Milano
Il Castello Cova, del 1915, è un palazzo all'angolo tra via Carducci e via SanVittore che non passa inosservato, progetto eccentrico di Adolfo Coppedé, per l’aspetto fortemente medievale dato dalle merlature guelfe, dalle balconate massicce e dai veroni: pezzo forte è la caratteristica torre in stile. Furono evitate decorazioni eccessive: solo pietra bianca e grossi mattoni di cotto. Eclettismo e asimmetrie ne accentuano il fascino: la loggia coperta, il bugnato per un solo piano, le finestre di varia taglia e forma danno monumentalità a quest’edificio posto tra 2 strade di una zona dove l’architettura revivalista è molto presente. All’aggetto della sua loggia coperta si ispireranno negli anni ’50 i progettisti della Torre Velasca, grattacielo sempre di Milano, per quella famosa e caratteristica svasatura, su una struttura neoliberty di cemento armato a vista.
All’angolo opposto dello stesso incrocio c’è la Pusterla di Sant'Ambrogio eretta da Gino Chierici nel 1939 ad imitazione di un'antica porta difensiva della città. Per le 2 torri e l'ingresso a doppio fòrnice fu impiegato laterizio originale dell'antica cinta muraria del 1171. Il portale, in mattoni su una base di serizzo, coi 2 fòrnici a sesto acuto accennato, è affiancato dalle 2 torri. E sopra il portale c’è, proveniente dall’antico Ospedale di sant'Ambrogio, il bel tabernacolo di marmo coi 3 santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, risalente al XIV secolo. Prima d'oltrepassare la Porta in direzione del sagrato di Sant’Ambrogio, c’è sulla destra un piccolo fossato che, unitamente a quello profondo che si apre a sinistra una volta passati gli archi, accentua l’atmosfera medievale, assolutamente in carattere con le costruzioni prospicienti, contorno della bellissima Basilica romanica intitolata al Patrono di Milano.
venerdì 21 ottobre 2011
214. Blackblock
Blackblock, scritto così in molti paesi occidentali, non è un’organizzazione precisa bensì una tattica di guerriglia urbana mirata al dissenso verso uno stato di polizia repressivo, che s’accompagna a una generica critica sociale di stampo anarchico. L’originale Schwarzer Block venne infatti utilizzato per la prima volta dalla polizia tedesca nei primi anni ’80 per identificare gli Autonomen della sinistra extraparlamentare che, nelle manifestazioni contro il “nucleare” e a favore della Baader-Meinhof, vestivano abiti, maschere e caschi neri proprio per mostrarsi come massa compatta e per proteggersi fisicamente ed evitare l’identificazione da parte di polizia e autorità: l’effetto di apparire numericamente superiori catturava pure solidarietà e aiuto di altri gruppi omogenei all'interno dei cortei.
Venne ripreso e tradotto in inglese come Black Bloc: black sta per schwarz, nero mentre bloc senza kappa finale significa embargo, censura, settore, area, blocco, squadrone. Ci fu nelle manifestazioni in U.S.A. contro il Pentagono nell’88 e contro la Prima Guerra del Golfo del ’91. E poi a Praga e a Seattle nel ’99 e nel 2001 al G8 di Genova. A Quebec nel 2007 al vertice delle Americhe un Black Bloc distrusse con catapulte le reti metalliche che proteggevano quel vertice. C’era anche nel giugno 2011 a Goeteborg contro il Consiglio Europeo in corso. Si sono anche riscontrati casi, finora a Genova e a Quebec, in cui le stesse forze dell'ordine si sono infiltrate tra i blackblocker.
Ad inscenare un blackblock per un determinato avvenimento c'è di solito un piccolo gruppo iniziale che s'organizza per coordinare l'inizio dell'azione, cui altri soggetti si uniscono poi spontaneamente per il desiderio di protestare più attivamente e incisivamente.
Le azioni che caratterizzano un blackblock sono la marcia compatta come effetto visivo, la ricerca dello scontro diretto con le forze dell'ordine, le barricate, il vandalismo sistematico e simbolico, il non-rispetto dei percorsi imposti, resistenza all’arresto proprio e altrui: l’oggetto delle distruzioni programmate sono le istituzioni, le banche, la videosorveglianza e le attività in franchising delle multinazionali, compresi i distributori di benzina.
wikipedia.org - mlcastle.net - infoshop.org - it.bab.la
giovedì 20 ottobre 2011
213. Piazza Mercanti a Milano
martedì 18 ottobre 2011
212. San Sebastiano a Milano.
Si trova in via Torino lungo il marciapiede opposto a quello di San Satiro. Il corpo cilindrico di questo stranissimo "civico tempio votivo" suggerisce un battistero monumentale di carattere anche neo-classico, dotato di balaustra superiore esterna, ma non è possibile ammirarlo in una prospettiva di ampio respiro, stretto com'è tra la strada e altri edifici, lì incuneato da sempre: la sua singolare imponenza non interrompe con sagrato o piazza il corso stradale.
L’interno, completamente affrescato, risulta spiazzante visto che il volume cilindrico corrisponde a una pianta rigorosamente centrale, ispirata a quella del Pantheon di Roma, con uno spazio dove nessuno degli altari sarebbe normalmente individuabile come quello maggiore. A una ristrutturazione della cupola corrispose pure la creazione di una cripta.
Fondato su un Voto del 1576 per la fine della peste fatto dalla cittadinanza, su progetto mai completato del Tibaldi, venne modificato da Bassi e Mangone: ospita opere lombarde tra il '700 e il '900. Ora è più santuario che chiesa vera e propria e resta proprietà comunale.
giovedì 6 ottobre 2011
211. De cicada et formica / La Cicala e la Formica
domenica 28 agosto 2011
210. Vulpes et uva / La volpe e l'uva
venerdì 26 agosto 2011
209. 26 aprile 2001: www.independent.co.uk
(compendio e traduzione dall'inglese)
sabato 20 agosto 2011
208. lupus et agnus / il lupo e l'agnello
Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi: superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: "Cur - inquit - turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?" Laniger contra timens: "Qui possum - quaeso - facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor." Repulsus ille veritatis viribus: "Ante hos sex menses male - ait - dixisti mihi". Respondit agnus: "Equidem natus non eram!" "Pater, hercle, tuus - ille inquit - male dixit mihi!" Atque ita correptum lacerat iniusta nece. Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.
Capitò che un lupo e un agnello, assetati, si abbeverassero allo stesso torrente: a monte il lupo, un bel po’ più a valle l’agnello. Il predatore, mai sazio, s’inventò così un motivo di litigio: “perché mentre bevo m’intorbidisci l’acqua?” L’altro, timido e lanuto, ribattè: “mi chiedo come questo sia possibile, lupo: l’acqua scorre da te a me!” E quello, sbugiardato dall’evidenza, aggiunse: “6 mesi fa m’hai calunniato!”. E l’agnello di nuovo: ” veramente non ero ancora nato” e gli venne risposto: “accidenti, allora è stato tuo padre!!” e, afferrato, venne sùbito e ingiustamente sbranato. Questa favola insegna che c'è chi s’inventa fandonie per aver ragione pure su chi è innocente!
(traduzione da Fedro di W.S.)
domenica 10 luglio 2011
207. cotizza (merenda lariana per 4)
mercoledì 25 maggio 2011
206. Una poesia vera e una vera vergogna....
Stralcio dal "Giornale"
Quei cattolici rossi pronti a farsi fregare!
Laudato sii, o mio Pisapia. I fraticelli del convento rosibindi&C hanno scritto il loro Cantico delle creature rifondarole. E si sono alla fine schierati apertamente a fianco del candidato della sinistra estrema, quello che da sempre sostiene unioni gay, aborto ed eutanasia. I valori cristiani possono aspettare, l’antiberlusconismo, evidentemente, no: pur di dare una botta al Cavaliere, i cattolici Dio&bandiera rossa non esitano a dare una botta anche ai precetti del catechismo. Uccidere? Ma sì, dai, un po’ si può. Purché muoia anche la giunta Moratti. Del resto se Parigi vale una messa, il Comune di Milano non varrà almeno una confessione? La tentazione era già nell’aria. Lo ricorderete. Nel sabato preelettorale la diocesi di Milano aveva pensato bene di lanciare un richiamo alla città, secondo il noto Vangelo di Repubblica: andate e predicate il rispetto del silenzio elettorale. Il quotidiano debenedettiano temeva un discorso di Berlusconi alla festa del Milan, il vicario episcopale ritenne di dover intervenire, suscitando qualche perplessità: il rispetto del voto amministrativo è un tema importante, per carità. Ma davvero è prioritario per la Chiesa? Davvero nostro Signore si preoccupava dei regolamenti del seggio più che della salvezza delle anime? Davvero, più che buoni pastori, chiedeva di essere buoni scrutatori? Da qualche tempo sul sagratodel Duomo si ha l’impressione che possa succedere di tutto: bivacchi di musulmani, preghiere alla Mecca, consacrazioni islamiche. Purché non parli Berlusconi alla festa del Milan, si capisce.Quello è un vero peccato. Ieri un gruppo di cattolici di sinistra, tutti molto vicini alla Curia, ha scelto di uscire allo scoperto. Da Mariapia Garavaglia (indimenticata ministro della Sanità Dc) a Lino Duilio, da Franco Monaco a Patrizia Toia, tutto l’establishment dei compagnucci di Dio si è apertamente schierato al fianco di Pisapia perché dicono «è l’unico in grado di garantire il rispetto delle diverse culture». Per non farsi mancare niente, da Roma, monsignor Domenico Mogavero, responsabile Cei per gli affari giuridici, ha tenuto a far sapere che, in vista del ballottaggio di Milano, non «c’è nessun pericolo-islamizzazione» (tradotto: i cattolici possono appoggiare Pisapia e i suoi progetti di moschea).
sabato 14 maggio 2011
205. Aforismi?
204. Pubblicità dell'Ikea secondo LuceLitz
venerdì 13 maggio 2011
203. Aforismi?
202. Un simbolo di Milano
Dalla nostra finestra del soggiorno si vedono piante, terrazze, tetti, zigurrat urbane, il tutto dominato dalla Torre-Antenna della compagnia televisiva di stato.
Questa sorta di traliccio ha sempre fatto parte del mio panorama domestico.
Di quella grande sagoma che ha dispensato programmi-tivù in esclusiva per anni, mi sentivo ingenuamente interlocutore privilegiato, assieme ai miei vicini di casa e di quartiere.
Con gli anni, come una 6a1dracca che invecchia restando slanciata, ha "messo sù" luci di segnalazione, oltre a colore e imponenza dati dalla nuova illuminazione diffusa che la rendono simile a un albero di Natale, ma pure bigiotteria, porri e calazi, in realtà fusti per la trasmissione satellitare. Nel corso della mia vita la Torre mi si è imposta anche fuori casa, lungo uno dei viali alberati più larghi della città, come mole e buon punto di riferimento incombente per me che, privo del senso dell'orientamento, quando mi muovo da solo ho bisogno di sentirmi "circoscritto" da immagini precise.
Se di giorno siedo al computer, mi concedo un poco di relax guardandola in mezzo al resto e se poi è una serata tersa, mi diventa persino bellissima.
compendio da www.wabesmemo.blogspot.com / luglio 2009 in città
201. Aforismi?
venerdì 22 aprile 2011
200. Paola Turci reloaded!!
“Ci si dimentica che molte persone sono state uccise per i nostri diritti, per farci stare insieme, per un'Italia unita” dice Paola Turci, che canta di amori, dei guai dell'occidente e di drammi ignorati come il genocidio in Ruanda: tra rock e melodia, collabora volentieri con colleghi come i Baustelle, Max Gazzé, Marina Rei e Fiorella Mannoia, a riprova che per lei un tessuto sonoro elaborato va di pari passo con le parole. Musicista a tutto tondo, guarda con attenzione a quel che accade in Italia, alla sua vita sociale, alla sua democrazia e in questo periodo fa cose mai fatte prima: leggere la Costituzione, cantare per Emergency, imparare a memoria qualche riga di un libro per difendere la cultura in un momento difficilissimo, in cui "vogliono perfino cambiare l'articolo 1 della Costituzione". Suona e canta il 26 aprile al Circolo degli artisti di Roma, al concerto organizzato dal Pd e da l'Unità per la Liberazione e la Resistenza: un brano simbolo della Resistenza, impresso nella memoria di generazioni, “Pietà l'è morta” del 1944.
estratto compendiato da http://www.unita.it/culture
sabato 16 aprile 2011
199. Regione Liguria 1 / Governo 0 !!!
martedì 12 aprile 2011
198. La scoperta del gayernìcolo
In uno scavo archeologico nella Repubblica Ceca, sarebbe stato portato alla luce il primo uomo delle caverne gay, 5000 anni dopo la sua morte. Lo scheletro dell’età della pietra, di sesso maschile, pare risalire al periodo tra il 2900 e il 2500 avanti Cristo, sepolto nello stesso modo in cui venivano sepolte le donne, probabilmente ad indicare il suo orientamento sessuale. Gli uomini venivano sepolti distesi sul lato destro con la testa rivolta ad ovest, con accessori maschili come armi e coltelli, mentre le donne su lato sinistro con la testa rivolta ad est. In questo caso fu steso sul lato sinistro con la testa rivolta ad ovest e, proprio come accadeva per le donne, con un vaso domestico, il che ne fa ipotizzare agli archeologi una sessualità diversa.
compendio da www.antikitera.net / www.gaywave.it
sabato 9 aprile 2011
197. tragedia del 6 aprile a Lampedusa
Si rovescia un barcone nel canale di Sicilia con 370 persone a bordo. Appena 48 quelle tratte in salvo. L'imbarcazione proveniente dalla Libia. 7 aprile: L'onorevole monopolitano dell'Idv Pierfelice Zazzera ha esposto in Parlamento un cartello con la scritta “Maroni Assassino”.
Asca
Gli sbarchi non si fermano, Lampedusa: mare in burrasca, si ribalta barcone, oltre 250 persone disperse, solo 51 si salvano. Il dolore di Berlusconi: "E' una tragedia". Il giorno dopo la tragedia scoppia la bagarre: follia alla Camera, Deputato Idv a Maroni: "Assassino".
ilGiornale
A Lampedusa strage di migranti: 48 i sopravvissuti di 300 persone che viaggiavano su un barcone di 13 metri partito dalla Libia 2 giorni prima. 7 aprile: tensione in aula alla Camera: il deputato Idv, Pierfelice Zazzera, ha esposto un cartello con su scritto ''Maroni Assassino''.
l'Unità
Si rovescia un barcone nel canale di Sicilia con 370 persone a bordo. Appena 48 quelle tratte in salvo. L'imbarcazione proveniente dalla Libia. 7 aprile: L'onorevole monopolitano dell'Idv Pierfelice Zazzera ha esposto in Parlamento un cartello con la scritta “Maroni Assassino”.
Asca
Gli sbarchi non si fermano, Lampedusa: mare in burrasca, si ribalta barcone, oltre 250 persone disperse, solo 51 si salvano. Il dolore di Berlusconi: "E' una tragedia". Il giorno dopo la tragedia scoppia la bagarre: follia alla Camera, Deputato Idv a Maroni: "Assassino".
ilGiornale
A Lampedusa strage di migranti: 48 i sopravvissuti di 300 persone che viaggiavano su un barcone di 13 metri partito dalla Libia 2 giorni prima. 7 aprile: tensione in aula alla Camera: il deputato Idv, Pierfelice Zazzera, ha esposto un cartello con su scritto ''Maroni Assassino''.
l'Unità
giovedì 31 marzo 2011
196. Celentano sul Corriere 16/03/2011
Caro Direttore,
60.000 case distrutte, 1 milione di sfollati e 5000 dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell'ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.
«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un'ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d'allarme che ci mette in guardia quando c'è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza. E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l'aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell'aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L'orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L'unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.
Tra i vari tg, talk show e quello che si legge sui giornali, ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. Si spera sempre di intravedere quel «CHE» di trasparenza mai assaporata che per ora, a quanto pare, possiedono in pochi. Uno di questi è Antonio Di Pietro. Ma il governo cerca di ostacolarlo. Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento, saranno oggetto di un referendum che «si farà», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare.
E questo naturalmente vale anche per il milione e quattrocentomila firme raccolte dal Forum italiano Movimenti per l'acqua, di cui nessuno parla tranne il loro sito che gentilmente vi indico - www.acquabenecomune.org - per i due quesiti referendari contro la privatizzazione di questo prezioso bene comune.
Una trappola radioattiva quindi per chi non vuole essere schiacciato dalla bevanda nucleare. Ora il mio potrebbe sembrare un appello, ma non lo è. È una preghiera. Una preghiera che non è rivolta ai politici. «LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO». Per cui mi rivolgo a tutti quelli che invece li votano i politici. Di destra, di sinistra, «STUDENTI», leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene, non disertate il referendum. Questa volta sarebbe un suicidio. Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati.
La natura, come vedete, si è incazzata. Gli esperimenti nucleari nel Pacifico, le trivellazioni nei fondali del Golfo del Messico, milioni di ettari di bosco incendiati per favorire la cementificazione abusiva, i tagli alla cultura ridotta ormai in pezzi. Tutte cose, per cui la NATURA «sta perdendo la pazienza». Come vi dicevo ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. E Casini che fino a prima della tragedia di questi giorni ha sempre parlato in modo equilibrato, subito dopo il terremoto, intanto che le radiazioni cominciavano a liberarsi nell'aria e trecentomila persone venivano evacuate dalle loro case, ci ha tenuto a ribadire, con una certa fierezza, il suo parere favorevole al nucleare, facendo quasi un rimprovero al governo per non aver ancor iniziato i lavori. Caro Casini, che tu fossi un nuclearista convinto lo sapevamo tutti e io rispetto la tua opinione, anche se è orribile. Ma dirlo proprio in questo momento, non pensi che tu abbia dato una sberla sui denti al tuo elettorato? Tralasciando il piccolo particolare che l'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico, come tu sai, le radiazioni sono pericolose non soltanto perché si muore, ma per il modo di come si muore. Una sofferenza di una atrocità inimmaginabile. E poi non si è mai in pochi a morire. Specialmente quando la catastrofe raggiunge dimensioni come quella che sta vivendo la povera gente in Giappone. E non venirmi a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono più sicure della seconda, e che ancora più sicure della terza saranno quelle di quarta, disponibili per altro nel lontano 2030. La verità è che tu e Berlusconi siete degli IPOCRITI MARCI. Lo sapete benissimo che per quanto sicure possono essere le centrali atomiche, anche di decima o di undicesima generazione, il vero pericolo sono soprattutto le SCORIE RADIOATTIVE, che nessuno sa come distruggere e che già più di mezzo mondo ne è impestato.
SCORIE collocate in contenitori sui piazzali delle centrali, a cui, tra l'altro, si aggiungono elevatissimi costi economici, sociali e politici richiesti dalla necessità di sorvegliare questo micidiale pericolo per un tempo praticamente INFINITO. Lo sapete benissimo e ciò nonostante continuate a INGANNARE i popoli promettendo loro quel falso benessere che serve solo a gonfiarvi di Potere e ad arricchire le vostre tasche. Mi dispiace ma non c'è niente da imparare dal terzo polo, come non c'è niente da imparare da tutta la classe politica. L'unica buona notizia che galleggia in questo mare di annegati e che mi ha sorprendentemente colpito, è ciò che di veramente buono sta facendo il sindaco Matteo Renzi nella sua Firenze. Finalmente uno che ha intuito cosa c'è nel cuore della gente. E che ha il coraggio di dire no alla cementificazione facile con la quale, secondo i malvagi, si costruirebbe per il bene dei cittadini. Bravo Matteo! Forse tu hai capito tutto e magari ancora non ti rendi conto di quanto sia importante ciò che hai capito.
Adriano Celentano
lunedì 14 marzo 2011
195. Andrea
martedì 8 marzo 2011
194. Sterminio canadese
www.auroraproject.it
Il Dipartimento Affari Indiani canadese e la sua “Soluzione Finale”.
- legatura del pene
- perforazione con aghi di mani, guance, lingua, orecchie e pene
- sospensione sopra tombe aperte con minaccia di sepoltura a vivo
- alimentazione forzata di cibo rigurgitato o con vermi
- rivelazione della morte avvenuta o imminente dei genitori
- denudamento pubblico e umiliazione verbale e sessuale
- costrizione alla posizione eretta per 12 ore, sino al crollo
- immersione nell’acqua ghiacciata
- costrizione a dormire all’aperto durante l’inverno
- estirpazione dei capelli
- testa sbattuta ripetutamente contro superfici in muratura o in legno
- percossione quotidiana senza preavviso con fruste, bastoni, stecche da biliardo, tubi di ferro e finimenti di cuoi e metallo
- estrazione di denti d'oro senza analgesici
- isolamento per giorni senza acqua, cibo nè ventilazione
- scosse elettriche a testa, genitali ed arti.